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“Dolor y Gloria” la scheda del film

“Dolor y Gloria”, scheda del film di Pedro Almodovar con Antonio Banderas e Penélope Cruz leggi la trama e guarda il trailer.

“Dolor y Gloria” la scheda del film

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Regia: Pedro Almodovar
Cast: Antonio Banderas, Penélope Cruz, Asier Etxeandia, Leonardo Sbaraglia, Nora Navas, Cecilia Roth, Raúl Arévalo, Susi Sánchez, Julieta Serrano, Eva Martin, Julián López
Genere: drammatico
Durata: 113 minuti
Voto: OOOO *

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Dolor y Gloria, il film diretto da Pedro Almodóvar, racconta una serie di ricongiungimenti di Salvador Mallo, un regista cinematografico oramai sul viale del tramonto. Alcuni sono fisici, altri ricordati. La sua infanzia negli anni ‘60 quando emigrò con i suoi genitori a Paterna, un comune situato nella provincia di Valencia, in cerca di fortuna. Il primo desiderio, il suo primo amore da adulto nella Madrid degli anni ‘80. Il dolore della rottura di questo amore quando era ancora vivo e palpitante, la scrittura come unica terapia per dimenticare l’indimenticabile.

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La precoce scoperta del cinema ed il senso del vuoto, l’incommensurabile vuoto causato dall’impossibilità di continuare a girare film. Dolor y Gloria parla della creazione artistica, della difficoltà di separarla dalla propria vita e dalle passioni che le danno significato e speranza. Nel recupero del suo passato, Salvador sente l’urgente necessità di narrarlo, e in quel bisogno, trova anche la sua salvezza.

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* il voto espresso (da 1 a 5 pallini) è dato dalla media ponderata dei maggiori siti cinematografici italiani

A cura di Barbara Piergentili

“ATTENTI A QUELLE DUE” LA SCHEDA DEL FILM

“Attenti a quelle Due” la scheda del film

“Attenti a quelle Due”, scheda del film di Chris Addison con Anne Hathaway e Rebel Wilson leggi la trama e guarda il trailer.

“Attenti a quelle Due” la scheda del film

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Regia: Chris Addison
Cast: Anne Hathaway, Rebel Wilson, Tim Blake Nelson, Ingrid Oliver, Sarah-Stephanie, Meena Rayann, Raffaello Degruttola, Emma Davies, Casper Christensen, Alex Sharp
Genere: commedia
Durata: 94 minuti
Voto: OO *

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Attenti a quelle Due, il film diretto da Chris Addison, vede protagonista Josephine Chesterfield, un’inglese affascinante e seducente con una casa a Beaumont-sur-Mer. e un debole per le truffe ai danni di uomini facoltosi e creduloni provenienti da ogni angolo del mondo.

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Nel suo ordinato e ricco universo, irrompe Penny Rust, un’australiana tanto pasticciona e disordinata quanto Josephine è calcolatrice e astuta.

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Se da un lato Penny accumula contanti raggirando le sue prede nei bar di quartiere. dall’altro Josephine riempie la sua cassaforte di enormi diamanti abbindolando le sue vittime in sfarzosi casinò. Nonostante i loro metodi così diversi, entrambe sono delle abilissime maghe della truffa. fino a decidere di sfidarsi per dimostrare chi è davvero la più brava.

* il voto espresso (da 1 a 5 pallini) è dato dalla media ponderata dei maggiori siti cinematografici italiani

A cura di Barbara Piergentili

“POKEMON DETECTIVE PIKACHU” LA SCHEDA DEL FILM

“Lux” di Eleonora Marangoni leggi la recensione

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“Lux” di Eleonora Marangoni leggi la recensione

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Titolo: Lux
Autore: Eleonora Marangoni
Genere: Narrativa
Editore: Neri Pozza
Pagine: 251
Prezzo: Euro 17,00
Prezzo e-book: Euro 9,99

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Ci sono molti modi di trasformare qualcuno in un fantasma, e Thomas Edwards si è scelto il suo. La sua vita non ha proprio niente che non va: Tom è un giovane italoinglese di buona famiglia, che abita a Londra e viaggia spesso per lavoro. Architetto, gestisce con successo uno studio di light design, e da quasi un anno fa coppia fissa con Ottie Davis, una chef in carriera con un figlio di sette anni, Martin.

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Ma Thomas abita il mondo solo in superficie: schivo e in parte irrisolto, lascia che la vita scorra senza pensarci troppo; il suo ricordo di un amore finito, quello per Sophie Selwood, è una presenza costante e tangibile, che illumina gli eventi e le cose che lo circondano, e ci racconta di come l’amore, o il ricordo dell’amore, possano trasformarsi in una composta e implacabile ossessione.

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Una strana eredità da parte di un eccentrico zio costringe Thomas a uscire dalla quotidianità. Un viaggio verso un’isola del sud Italia, un albergo affascinante e malandato e un fine settimana imprevisto – in compagnia della gente del posto e degli altri forestieri giunti a loro volta sull’isola – saranno l’occasione perfetta per sparigliare le carte, guardare le cose da un altro punto di vista e fare finalmente i conti con il passato, questo animale saggio e al contempo grottesco che sembra sempre volerci indicare la strada.

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“Lux”, romanzo d’esordio di Eleonora Marangoni (vincitore del premio Neri Pozza 2017 e candidato al Premio Strega 2019) racconta il rapporto che ognuno di noi ha con la propria vita presente e passata. Thomas il protagonista è profondamente legato ad un amore passato, ma si lascia scivolare addosso il presente. Viaggio in lungo e in largo, ma senza mai cercare un vero e proprio legame.

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Il momento di svolta anche del romanzo, che nella prima parte scorre molto lentamente, ma senza mai annoiare, è l’arrivo del protagonista sull’isola. Un’eredità particolare e anche un po’ eccentrica per Thomas, ma che grazie al suo essere quasi magica, lo aiuterà a trovare una sua dimensione. Infatti l’isola e l’hotel Zelda riusciranno a far capire a Thomas l’importanza del ricordo, degli affetti che nel bene o nel male ci hanno segnato.

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La scrittrice ha una capacità descrittiva molto incisiva, nulla viene lasciato in disparte. Ma allo stesso tempo è tutto molto evocativo e profondamente personale. In “Lux” tutto ha voce: dai personaggi ai singoli oggetti, paesaggi. Nulla è lasciato in disparte. LA scrittura è molto ricercata, attenta al dettaglio e a tratti artificiosa. Ma si fonde perfettamente con la storia, senza mai disturbare. Le vicende di Thomas potevano essere scritte solo in questo modo.

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“Lux” è un romanzo molto particolare con una storia che a tratti può sembrare semplice o che non porti a nessun tipo di conclusione. Invece è proprio questo il suo punto di forza. Bisogna andare oltre, lasciarsi andare alla malinconia dei ricordi per apprezzare molto di più il presente, senza resta ancorati al passato.

Barbara Piergentili

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“FEDELTA'” DI MARCO MISSIROLI LEGGI LA RECENSIONE

“Fedeltà” di Marco Missiroli leggi la recensione

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“Fedeltà” di Marco Missiroli leggi la recensione

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Titolo: Fedeltà
Autore: Marco Missiroli
Genere: Narrativa
Editore: Einaudi
Pagine: 232
Prezzo: Euro 19,00
Prezzo e-book: Euro 9,99

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‘Il malinteso’, così Carlo e Margherita chiamano il dubbio che ha incrinato la superficie del loro matrimonio. Carlo è stato visto nel bagno dell’università insieme a una studentessa: “si è sentita male, l’ho soccorsa”, racconta al rettore, ai colleghi, alla moglie, e Sofia conferma la sua versione.

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Margherita e Carlo non sono una coppia in crisi, la loro intesa è tenace, la confidenza il gioco pericoloso tra le lenzuola. Le parole fra loro ardono ancora, cosí come i gesti. Si definirebbero felici. Ma quel presunto tradimento per lui si trasforma in un’ossessione, e diventa un alibi potente per le fantasie di sua moglie. La verità è che Sofia ha la giovinezza, la libertà, e forse anche il talento che Carlo insegue per sé. Lui vorrebbe scrivere, non ci è mai riuscito, e il posto da professore l’ha ottenuto grazie all’influenza del padre.

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La porta dell’ambizione, invece, Margherita l’ha chiusa scambiando la carriera di architetto con la stabilità di un’agenzia immobiliare. Per lei tutto si complica una mattina qualunque, durante una seduta di fisioterapia. Andrea è la leggerezza che la distoglie dai suoi progetti familiari e che innesca l’interrogativo di questa storia: se siamo fedeli a noi stessi quanto siamo infedeli agli altri? La risposta si insinua nella forza quieta dei legami, tenuti insieme in queste pagine da Anna, la madre di Margherita, il faro illuminante del romanzo, uno di quei personaggi capaci di trasmettere il senso dell’esistenza

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In una Milano vivissima, tra le vecchie vie raccontate da Buzzati e i nuovi grattacieli che tagliano l’orizzonte, e una Rimini in cui sopravvive il sentimento poetico dei nostri tempi, il racconto si fa talmente intimo da non lasciare scampo.

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“Fedeltà” di Marco Missiroli (candidato al Premio Strega 2019) è uno dei romanzi più chiacchierati del momento. E come sempre ha spaccato in due la critica: molti lo hanno amato altri esattamente l’opposto. Il nuovo libro di Missiroli racconta la storia di una coppia della borghesia milanese. Non succede nulla di particolare, ma la vita quotidiana che ha solo uno scossone per via di un’malinteso’.

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In “Fedeltà” più che raccontare storie di tradimenti, lo scrittore si concentra su tutti i dubbi, i pensieri e i turbamenti che scaturiscono da questo ‘malinteso’. Quindi, parla della fedeltà con se stessi, di quello che uno ottiene se è veramente è quello che desidera. Infatti Carlo e Margherita vivono la loro vita di coppia con intensità, ma è il resto che gli crea i dubbi e la voglia di ‘altro’. Soprattutto Carlo in Sofia, più che la voglia di un’altra donna, la vede come quello che lui non è. La giovane ha buone potenzialità nello scrivere, il protagonista invece non riesce.

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Senza dubbio il personaggio che ha un impatto forte è Anna, la mamma di Margherita. La donna scandisce la vita, quella stabilità fragile, ma pur sempre stabilità. E’ il punto d’incontro dei due protagonisti e già solo con la sua presenza e quotidianità ristabilisce quell’equilibrio che tanto cercano Carlo e Margherita. Altra ‘protagonista’ è la città di Milano, Missiroli descrive alla perfezione la città. Tutti gli spostamenti dei personaggi del suo libro sono al dettaglio, anche un lettore che non conosce Milano non faticherà a ‘muoversi’ tra le vie.

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“Fedeltà” è un libro scritto molto bene, forse un po’ troppo costruito al limite della perfezione e questo può far perdere un po’ di coinvolgimento nella lettura. Ma è veramente molto bello il continuo cambio di punto di vista della storia. Un flusso continuo, quasi un bel pianosequenza, per trovare un paragone nel mondo del cinema.

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Missiroli ha scritto un buon romanzo soprattutto nella prima parte con un racconto più muscolare, pieno di dubbi, pensieri. Mentre la seconda parte è un po’ più debole, quasi passiva. Un riportare le conseguenze di tutti i turbamenti della parte iniziale, senza mai approfondire troppo.

Barbara Piergentili

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“ELEANOR OLIPHANT STA BENISSIMO” DI GAIL HONEYMAN LEGGI LA RECENSIONE

“Pet Sematary” la scheda del film

“Pet Sematary”, scheda del film di Dennis Widmyer con Jason Clarke leggi la trama e guarda il trailer.

“Pet Sematary” la scheda del film

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Regia: Dennis Widmyer
Cast: Jason Clarke, John Lithgow, Amy Seimetz, Hugo Lavoie, Maria Herrera, Jeté Laurence, Lucas Lavoie, Alyssa Brooke Levine, Obssa Ahmed
Genere: horror
Durata: 101 minuti
Voto: OO 1/2 *

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Pet Sematary, il film diretto da Kevin Kölsch e Dennis Widmyer e basato sul romanzo horror di Stephen King “Cimitero vivente”.Segue le vicende del Dr. Louis Creed, il quale, dopo aver traslocato insieme alla moglie Rachel e i loro due figli da Boston in una località rutrale del Maine, scopre un misterioso cimitero vicino alla sua nuova casa. Quando una tragedia colpisce la sua famiglia, Louis si rivolge al suo bizzarro vicino, Jud Crandall. Scatenando una pericolosa reazione a catena dalle terribili conseguenze.

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Pet Sematary, seconda versione cinematografica del romanzo omonimo di Stephen King del 1983. Il romanzo è una rilettura estrema del racconto La zampa di scimmia, scritto dall’inglese William Wymark Jacobs nel 1902. Stephen King è apparso nel primo film tratto dal libro nel ruolo di un pastore, e appare anche nel video con la canzone Pet Sematary cantata dai Ramones.

* il voto espresso (da 1 a 5 pallini) è dato dalla media ponderata dei maggiori siti cinematografici italiani

A cura di Barbara Piergentili

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“STANLIO E OLLIO” LA SCHEDA DEL FILM

“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman leggi la recensione

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“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman leggi la recensione

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Titolo: Eleanor Oliphant sta benissimo
Autore: Gail Honeyman
Genere: Narrativa
Editore: Garzanti
Pagine: 352
Prezzo: Euro 17,90
Prezzo e-book: Euro 9,99

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Mi chiamo Eleanor Oliphant e sto bene, anzi: benissimo. Non bado agli altri. So che spesso mi fissano, sussurrano, girano la testa quando passo. Forse è perché io dico sempre quello che penso. Ma io sorrido, perché sto bene così. Ho quasi trent’anni e da nove lavoro nello stesso ufficio. In pausa pranzo faccio le parole crociate, la mia passione. Poi torno alla mia scrivania e mi prendo cura di Polly, la mia piantina: lei ha bisogno di me, e io non ho bisogno di nient’altro. Perché da sola sto bene. Solo il mercoledì mi inquieta, perché è il giorno in cui arriva la telefonata dalla prigione. Da mia madre.

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Dopo, quando chiudo la chiamata, mi accorgo di sfiorare la cicatrice che ho sul volto e ogni cosa mi sembra diversa. Ma non dura molto, perché io non lo permetto. E se me lo chiedete, infatti, io sto bene. Anzi, benissimo. O così credevo, fino a oggi. Perché oggi è successa una cosa nuova. Qualcuno mi ha rivolto un gesto gentile. Il primo della mia vita. E questo ha cambiato ogni cosa. D’improvviso, ho scoperto che il mondo segue delle regole che non conosco. Che gli altri non hanno le mie stesse paure, e non cercano a ogni
istante di dimenticare il passato. Forse il «tutto» che credevo di avere è precisamente tutto ciò che mi manca. E forse è ora di imparare davvero a stare bene.

“Eleanor Oliphant sta benissimo” di Gail Honeyman leggi la recensione

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“Eleanor Oliphant sta benissimo” è stato un vero e proprio caso letterario. E’ stato tradotto in moltissime lingue e come capita in queste occasioni ha profondamente diviso la critica e i lettori. Questo romanzo o si ama o si odia. Sin dalle prime pagine ci troviamo a stretto contatto con la protagonista del romanzo. Una ragazza che a prima vista potrebbe sembrare una classica Bridget Jones, semplice e diretta. Ma non è così Eleanor è una
persona profondamente sola e con problemi mentali seri, che per la protagonista sono la normalità.

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La scrittrice è riuscita a caratterizzare alla perfezione la sua protagonista con tutte le sfaccettature che può avere una persona come lei. Da una lettura superficiale può sembrare un personaggio comico e buffo. Ma sotto c’è tanta sofferenza, solitudine e un disagio che la paralizza. Il lettore si lascia coinvolgere dai pensieri e le’avventure’ di Eleanor, senza perdere di vista il mistero che avvolge il suo passato.

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Ma è proprio il passato e lo sviluppo di questa parte di trama che ha qualche pecca. Sin dall’inizio sappiamo già come sarà il finale. Non che ci debba per forza sempre essere un colpo di scena, non è un thriller. Ma proprio la semplicità del racconto contrasta veramente tanto con la profonda, minuziosa descrizione e caratterizzazione della protagonista.

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“Eleanor Oliphant sta benissimo” è un romanzo che si legge senza difficoltà, grazie a un linguaggio semplice, diretto e senza fronzoli. Il lettore si affeziona pagina dopo pagina a Eleanor, sperando in alcuni momenti di poterle dare un po’ di sollievo e affetto. E proprio la forza della protagonista che ha reso questo libro un best seller. Ma allo stesso tempo è un romanzo che non ha grosse pretese, assolve in pieno il suo compito: quello di intrattenere il lettore.

Barbara Piergentili

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“RESTO QUI” DI BALZANO LEGGI LA RECENSIONE

“Attacco a Mumbai” la scheda del film

“Attacco a Mumbai”, scheda del film di Anthony Maras con Dev Patel leggi la trama e guarda il trailer.

 

“Attacco a Mumbai” la scheda del film


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Regia: Anthony Maras
Cast: Dev Patel, Armie Hammer, Jason Isaacs, Nazanin Boniadi, Anupam Kher, Natasha Liu Bordizzo, Angus McLaren, Tilda Cobham-Hervey, Carmen Duncan, Suhail Nayyar
Genere: drammatico
Durata: 125 minuti
Voto: OOO *


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Attacco a Mumbai, il film diretto da Anthony Maras, è ambientato nel novembre 2008. Quando alcuni jihadisti del Pakistan mettono in atto una serie di attacchi terroristici a Mumbai, facendo precipitare nel caos la città più popolosa dell’India. Durante i tre giorni dell’assedio, gli uomini armati sequestrano il leggendario Taj Mahal Palace Hotel, tenendo prigionieri all’interno oltre 500 ospiti e dipendenti.


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Il film si concentra sugli eventi accaduti nel leggendario hotel, considerato l’emblema del progresso del paese e del suo variegato patrimonio culturale. Durante l’attacco, persone provenienti da diversi paesi, culture, religioni e anche classi sociali dovranno trovare il modo di reagire e far fronte ai continui pericoli.


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Tra i membri dello staff dell’hotel, il rinomato chef Hemant Oberoi e un amabile cameriere sikh, rischieranno la vita per proteggere i loro ospiti. E mentre i media di tutto il mondo stanno a guardare, una coppia disperata dovrà compiere sforzi inimmaginabili per difendere il loro bambino appena nato. Mentre uno spietato milionario russo sembra interessato solo a salvarsi la pelle.

* il voto espresso (da 1 a 5 pallini) è dato dalla media ponderata dei maggiori siti cinematografici italiani

A cura di Barbara Piergentili

“LA LLORONA LE LACRIME DEL MALE” LA SCHEDA DEL FILM

“Resto qui” di Balzano leggi la recensione

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“Resto qui” di Balzano leggi la recensione

 

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Titolo: Resto qui
Autore: Marco Balzano
Genere: Narrativa
Editore: Einaudi
Pagine: 184
Prezzo: Euro 18,00
Prezzo e-book: Euro 9,99

 

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Quando arriva la guerra o l’inondazione, la gente scappa. La gente, non Trina. Caparbia come il paese di confine in cui è cresciuta, sa opporsi ai fascisti che le impediscono di fare la maestra. Non ha paura di fuggire sulle montagne col marito disertore. E quando le acque della diga stanno per sommergere i campi e le case, si difende con ciò che nessuno le potrà mai togliere: le parole.

 

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L’acqua ha sommerso ogni cosa: solo la punta del campanile emerge dal lago. Sul fondale giace il mistero di Curon. Siamo in Sudtirolo, terra di confini e di lacerazioni: un posto in cui nemmeno la lingua che hai imparato da bambino è qualcosa che ti appartiene fino in fondo. Quando Mussolini mette al bando il tedesco e perfino i nomi sulle lapidi vengono cambiati, allora non resta che scegliere le parole una a una per provare a raccontare.

 

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Trina è una giovane madre che alla ferita della collettività somma la propria: invoca di continuo il nome della figlia scomparsa. Da allora non ha mai smesso di aspettarla, di scriverle nella speranza che le parole gliela possano restituire. Finché la guerra viene a bussare alla porta di casa. E Trina segue il marito disertore sulle montagne, dove entrambi imparano a convivere con la morte. Poi il lungo dopoguerra, che non porta nessuna pace.

 

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E così, mentre il lettore segue la storia di questa famiglia e vorrebbe tendere la mano a Trina, all’improvviso si ritrova precipitato a osservare, un giorno dopo l’altro, la costruzione della diga che sommergerà le case e le strade, i dolori e le illusioni, la ribellione e la solitudine.

 

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“Resto qui” di Marco Balzano (vincitore del premio Campiello 2015, Finalista al Premio Strega 2018 e Vincitore Premio Bagutta 2019) è un romanzo che rapisce il lettore sin dalle prime pagine. Mentre Trina scrive alla figlia scomparsa e ci fa provare sulla nostra pelle la sua disperazione. Ci racconta anche la sua forza nel resistere e andare avanti nonostante tutti gli accadimenti tragici.

 

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Il romanzo ha una prosa semplice ed essenziale che mette sempre in risalto gli stati d’animo della protagonista e li fa sentire propri. E’ impossibile restare insensibile a tutto quello che accade ed è veramente accaduto a Curon, in Val Venosta, nel periodo fascista e dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale (uno dei periodi storici più bui e tristi della nostra epoca).

 

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“Resto qui” è un romanzo che sicuramente arricchirà il lettore e farà guardare con un occhio diverso la torre del campanile, che vediamo in tantissime immagini e in tante fotografie. E finalmente gli renderà quella giustizia e quel rispetto che hanno avuto gli abitanti di quella vallata ormai sommersa, che fino all’ultimo hanno cercato di resistere con una profonda dignità all’inevitabile.

Barbara Piergentili

 

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“LE COSE CHE BRUCIANO” DI SERRA LA RECENSIONE

“Avengers: Endgame” la scheda del film

“Avengers: Endgame”, scheda del film di Anthony Russo e Joe Russo con Robert Downey Jr. leggi la trama e guarda il trailer.

“Avengers: Endgame” la scheda del film

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Regia: Anthony Russo, Joe Russo
Cast: Robert Downey Jr., Chris Evans, Mark Ruffalo, Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Jeremy Renner, Don Cheadle, Paul Rudd, Brie Larson, Karen Gillan, Danai Jekesai Gurira, Bradley Cooper, Josh Brolin, Evangeline Lilly, Sebastian Stan, Dave Bautista, Chadwick Boseman, Michelle Pfeiffer, Jon Favreau, Elizabeth Olsen, Ty Simpkins, Tom Holland, Gwyneth Paltrow, Hiroyuki Sanada, Pom Klementieff, Terry Notary, Tilda Swinton, Frank Grillo, Katherine Langford, Winston Duke, Kerry Condon, Sean Gunn, Benedict Wong, Emma Fuhrmann
Genere: azione
Durata: 182 minuti
Voto: OOOO *

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È il sequel diretto di Avengers: Infinity War e ne prosegue le drammatiche vicende. Tutte le specie viventi nelle galassie dell’universo sono state vittime della follia del titano Thanos. È bastato, infatti, uno schiocco delle dita con indosso il Guanto dell’Infinito per ridurre in cenere la metà delle popolazioni di tutti i pianeti.

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Gli Avengers ancora in vita, forse non casualmente i primi originali Avengers, Iron-Man, Captain America, Thor, Vedova Nera, Occhio di Falco e Hulk. Insieme agli ultimi alleati rimasti, Rocket Raccoon, Nebula e War Machine devono unire le forze un’altra volta per rintracciare Thanos, sconfiggerlo e riportare l’ordine nell’universo. Si uniscono al gruppo Captain Marvel e Ant-Man, anche loro fortunatamente risparmiati dallo schiocco. La missione ruoterà ancora una volta intorno alle Gemme dell’Infinito, quelle incastonate nel Guanto indossato da Thanos.

* il voto espresso (da 1 a 5 pallini) è dato dalla media ponderata dei maggiori siti cinematografici italiani

A cura di Barbara Piergentili

“Le cose che bruciano” di Serra leggi la recensione

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“Le cose che bruciano” di Serra leggi la recensione

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Titolo: Le cose che bruciano
Autore: Michele Serra
Genere: Narrativa
Editore: Feltrinelli
Pagine: 176
Prezzo: Euro 15,00
Prezzo e-book: Euro 9,99

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Furibondo per la bocciatura di un suo brillante progetto di legge, Attilio abbandona la carriera politica e si ritira in montagna, tra boschi e trattori. Condivide le sue giornate con la piccola comunità agreste che lo circonda: la vita all’aperto è la sua guarigione. Ma i ricordi incombono.

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Hanno la forma immateriale dei rapporti personali irrisolti, delle parole sprecate in televisione, delle occasioni perdute quando viveva in società. E hanno l’ingombro fisico degli oggetti che il passato ha accumulato attorno a lui. Casse e casse di libri, lettere, fotografie, documenti, mobili tarlati, cianfrusaglie.

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Attilio Campi è refrattario a tutto quello che gira nel mondo di oggi (internet, i social). Ma soprattutto vorrebbe cadere nell’oblio ed essere dimenticato come lui sta cercando di fare con la sua vita passata. Si è rifugiato in un paesino per cercare di recuperare la quotidianità e poter apprezzare l’umiltà della vita, ricca di azioni semplici ma che riempiono e danno tanta soddisfazione.

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Nel suo nuovo romanzo, Michele Serra racconta si la storia della redenzione del personaggio attaccabrighe e insofferente. Ma è soprattutto una dura critica all’Italia di oggi totalmente devota alla frivolezza e all’apparire, con sempre un maggior impoverimento culturale che colpisce tutti, nessuno escluso.

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“Le cose che bruciano” di Michele Serra è un romanzo ben strutturato, con una scrittura intelligente e molto forbita che può essere un ottimo punto di riflessione sulla società di oggi.

Barbara Piergentili

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“KM 123” DI CAMILLERI LEGGI LA RECENSIONE

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