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“La prossima volta il fuoco” di James Baldwin leggi la recensione

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“La prossima volta il fuoco” di James Baldwin leggi la recensione

Titolo: La prossima volta il fuoco
Autore: James Baldwin
Genere: saggistica
Editore: Fandango Libri
Pagine: 118
Prezzo: Euro 14
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Straordinario per la sua narrazione magistrale, così come per il resoconto intimo e sincero che ripercorre l’esperienza della popolazione di colore degli Stati Uniti. Il libro è una delle più appassionanti e autorevoli indagini sui rapporti interrazziali. In cui le tematiche di amore, fede e famiglia si intrecciano fino a sferrare un attacco diretto all’ipocrisia del paese della libertà.

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“La prossima volta il fuoco” di James Baldwin è stato pubblicato nel 1963 ed è composto da due lettere . E’ il manifesto politico del pensiero dello scrittore. La prima lettera è rivolta al nipote James ed è un messaggio accorato. Leggendola, si sente tutta la potenza delle parole di Baldwin.

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Lo scrittore esorta il nipote a credere in un mondo più giusto e tenere testa davanti all’arroganza dei bianchi, che hanno creato una società che vuole i neri ai margini e destinati ad un’esistenza nella mediocrità. Importantissimo il messaggio di Baldwin: è si fondamentale l’accettazione da parte degli altri, ma veramente imprescindibile è la propria consapevolezza di essere umani e di accettarsi. 

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Non bisogna accettare passivamente, ma imporsi senza violenza in quanto si è esseri umani. Nelle parole di James Baldwin non c’è mai odio verso i bianchi, ma tanta sofferenza e dolore per le condizioni di vita dei neri. Per lo scrittore la segregazione razziale si combatte con la consapevolezza della propria storia, della propria identità.

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Nella seconda lettera troviamo un Baldwin più politico che racconta la sua crescita e come nasce la sua idea di lotta alla segregazione. Ha, sin dall’infanzia, convissuto con la criminalità e ha compreso che non sarebbe stata la chiave per arrivare alla libertà e raggiungere l’uguaglianza tra gli uomini.

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Importante l’incontro con il leader del Nation Of Islam. Infatti, sia per questo movimento che per i Black Muslims è fondamentale la religione islamica per poter far nascere una nazione nera. Ma per Baldwin non è questo il percorso, perchè non la glorificazione della razza nera a discapito delle altre che avrebbe portato all’accettazione e all’uguaglianza. Anzi questo avrebbe portato solo altra violenza.

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“La prossima volta il fuoco” è un testo di estrema importanza per inquadrare e contestualizzare la segregazione nera in America. Ma da queste pagine si apre un discorso molto più ampio sulla violenza e sul razzismo nel mondo attuale. Baldwin ha uno stile di scrittura che lascia il segno, ed è impossibile restare indifferenti alla sua lotta. E’ un libro che andrebbe letto nelle scuole.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“I RAGAZZI DELLA NICKEL” DI COLSON WHITEHEAD LEGGI LA RECENSIONE

“I ragazzi della Nickel” di Colson Whitehead leggi la recensione

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“I ragazzi della Nickel” di Colson Whitehead leggi la recensione

Titolo: I ragazzi della Nickel
Autore: Colson Whitehead
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 216
Prezzo: Euro 18,50
Prezzo E-book: 10,99

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Trama: Primi anni Sessanta, Florida. Il movimento per i diritti civili sta prendendo piede anche a Frenchtown, il quartiere afroamericano della capitale, ed Elwood Curtis, un ragazzino cresciuto dalla nonna, si forma sugli insegnamenti di Martin Luther King. Infatti, il suo grande sogno è frequentare il college e iniziare la sua nuova vita, ma proprio il primo giorno di scuola accetta un passaggio su un’auto rubata.

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Pur non c’entrando nulla con il furto, Elwood viene spedito alla Nickel Academy, una scuola-riformatorio per soli maschi. La cui missione è trasformare il piccolo delinquente in “un uomo rispettabile e onesto”. Dunque questo sulla carta. Perché nei fatti la Nickel Academy è un vero e proprio viaggio all’inferno.

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“I ragazzi della Nickel” è un romanzo di Colson Whitehead, vincitore del premio Pulitzer per la narrativa nel 2020. Nel 2017 lo scrittore aveva vinto lo stesso premio con il romanzo “La ferrovia sotterranea”. La Nickel è un riformatorio minorile, che ha il compito di trasformare i piccoli delinquenti in uomini rispettabili e onesti.

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Whitehead racconta la storia del giovane Elwood Curtis, un ragazzino con tanti sogni e tante speranze. Purtroppo, finisce in questo riformatorio e la sua vita cambierà per sempre. Il racconto è duro da digerire, pagina dopo pagina leggiamo di continue violenze e soprusi che accadono dentro alla Nickel. Un luogo che sulla carta doveva essere perfetto e, invece, si rivela un vero e proprio inferno.

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Lo scrittore ha uno stile crudo, diretto e non si perde mai in descrizioni o racconti inutili. Scrive e colpisce il lettore, lasciandolo tra l’arrabbiato e lo schifato. Il romanzo è ambientato negli anni 60, ma è attualissimo: tutt’ora in America (come in tutto il mondo) il colore della pelle ha troppa importanza. La comunità afro-americana sa che tutto quello che hanno è frutto di tanti sacrifici e sofferenze, che spesso ha portato alla morte di molti innocenti.

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“I ragazzi della Nickel” è un romanzo potentissimo, che deve essere letto da tutti. La storia raccontata fa male e lascia il segno nel lettore. Una storia attualissima, che serve a tenere alta l’attenzione e sperare che un giorno tutto questo sia servito per avere una mondo migliore.

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Nel finale Whitehead si è veramente superato. Infatti, per tutto il romanzo abbiamo sofferto, sentito sulla nostra pelle quello che provavano i ragazzini nel riformatorio. Ma il finale è veramente straziante e colpisce ancora più duramente: una degna conclusione per un ottimo romanzo.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“MIA SORELLA E’ UNA SERIAL KILLER” DI EOYINKAN BRAITHWAITE LEGGI LA RECENSIONE

“Le guardiane della nebbia – Il risveglio” di Eleonora Della Gatta leggi la recensione

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“Le guardiane della nebbia – Il risveglio” di Eleonora Della Gatta leggi la recensione

Titolo: Le guardiane della nebbia – Il risveglio
Autore: Eleonora Della Gatta
Genere: fantasy
Editore: Il Ciliegio Edizioni
Pagine: 320
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 3,99

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Trama: Dopo la morte di sua madre, la diciassettenne Flora Ellis si trasferisce con il padre, Bennett Ellis originario di Londra, da Firenze alla piovosa cittadina di Keswick in Inghilterra, dove l’attende un inimmaginabile destino. Con la complicità di nonna Ruth e di un nutrito gruppo di personaggi complessi e bizzarri, tra cui Bertha Foster e Amelia Hunt, le inseparabili amiche della nonna. Flora apprenderà con stupore la sua reale essenza, la spiegazione alle tante stranezze che la circondano, la risposta alle molteplici domande che l’affliggono.

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“Le guardiane della nebbia – Il risveglio” è il romanzo d’esordio di Eleonora Della Gatta. E’ un classico urban-fantasy con tutte le caratteristiche del genere: l’eterna lotta tra il bene e il male, la presa di coscienza della protagonista e del suo ‘nuovo mondo’.

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La storia della giovane Floria è sin da subito coinvolgente, grazie allo stile molto scorrevole e arguto della scrittrice. E’ tutto ben curato e sviluppato, la presentazione dei vari personaggi è ricca, ma mai prolissa. In poche parole facciamo la conoscenza di tutti senza, però, avere la testa che scoppia per le tante informazioni.

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Scrivere un fantasy non è affatto semplice. Si rischia, infatti, di incorrere in errori banali che fanno storcere il naso. La Della Gatta, invece, ne “Le guardiane della nebbia – Il risveglio” sa ben bilanciare il tutto, senza mai strafare. Flora è la classica protagonista di un fantasy, ma ha un pregio: non cade mai nella banalità, nè diventa la supereroina infallibile.

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“Le guardiane della nebbia – Il risveglio” è un buon fantasy che coinvolge il lettore sin dalle prime pagine e lo accompagna alla scoperta della nuova vita della giovane protagonista, emozionandosi e spaventandosi insieme a lei. La lettura, poi, è piacevole e energica ma, soprattutto, non annoia, anzi, arrivati all’ultima pagina, si ha già la voglia di immergersi in una nuova avventura in compagnia di Flora.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“SHINING. UN’ANALISI DEL FILM” DI ELEONORA DELLA GATTA LEGGI LA RECENSIONE

“TANTI PICCOLI FUOCHI” DI CELESTE NG LEGGI LA RECENSIONE

“Tanti piccoli fuochi” di Celeste Ng leggi la recensione

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“Tanti piccoli fuochi” di Celeste Ng leggi la recensione

Titolo: Tanti piccoli fuochi
Autore: Celeste Ng
Genere: narrativa
Editore: Bollati Boringhieri
Pagine: 384
Prezzo: Euro 14
Prezzo E-book: 7,99

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Trama: 1998, Shaker Heights, Cleveland, Ohio. Una comunità fondata su un insediamento Shaker e popolata da una maggioranza di benintenzionati democratici e abbienti, seguaci. Anche se non proprio rigorosi, delle drastiche regole di vita stabilite dai loro predecessori.

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E due protagoniste diversissime: Mrs Richardson, quattro figli, perfezionista, impegnata in attività benefiche, ricca, che incarna la filosofia Shaker. Mia, madre single che ha scelto una vita itinerante fatta di lavori saltuari per dedicare tutto il tempo libero alla fotografia artistica.

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“Tanti piccoli fuochi” è il secondo romanzo della scrittrice americana Celeste Ng e racconta le vicende che si svolgono a Shaker Heights. E’ una piccola cittadina in Ohio, un luogo a prima vista perfetto, con famiglie abbienti e ben integrate. L’arrivo di Mia e di sua figlia Pearl farà scoprire quello che si nasconde dietro una facciata di pura perfezione.

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La scrittrice racconta in terza persone le vicende di Mia e della famiglia Richardson, e così ci troviamo ad osservare dall’esterno, senza nessun tipo di influenza da parte della Ng. E’ un racconto molto fluido e veramente ben caratterizzato.

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Tanti i temi trattati: il razzismo, la famiglia, la società, ma il punto centrale è la maternità. Sia Mia che Elena sono madri, eppure hanno affrontato la vita in modo diametralmente opposto. La vicenda giudiziaria sull’adozione della bambina di Bebe è proprio terreno di scontro tra la perfezionedi Elena e l’impulsività e l’istinto di Mia.

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La lettura di questo romanzo è molto scorrevole e avvincente grazie alla bravura della scrittrice, che sa raccontare e descrivere in modo molto dettagliato, ma mai voyeristico, la vita a Shaker Heights. L’aspetto più accattivante, però, è nei dialoghi serrati, che tirano fuori la vera anima dei protagonisti.

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“Tanti piccoli fuochi” è un buon romanzo che tratta temi molto attuali, senza mai, però, giudicare. La scrittrice lascia libero il lettore di farsi una propria opinione, anche perchè non ha nessun interesse a far sapere la sua opinione. E poi, grazie allo stile, la lettura scorre con estrema facilità senza mai annoiare. Piccola nota: da questo romanzo è stata tratta la serie televisiva omonima, disponibile su Amazon Prime.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“TUTTO IL BENE CHE SI PUO'” DI RYE CURTIS LEGGI LA RECENSIONE

“Il treno dei bambini” di Viola Ardone leggi la recensione

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“Il treno dei bambini” di Viola Ardone leggi la recensione

Titolo: Il treno dei bambini
Autore: Viola Ardone
Genere: narrativa
Editore: Giulio Einaudi editore
Pagine: 248
Prezzo: Euro 17,50
Prezzo E-book: 8,99

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Trama: È il 1946 quando Amerigo lascia il suo rione di Napoli e sale su un treno. Assieme a migliaia di altri bambini meridionali attraverserà l’intera penisola e trascorrerà alcuni mesi in una famiglia del Nord. Un’iniziativa del Partito comunista per strappare i piccoli alla miseria dopo l’ultimo conflitto. Con lo stupore dei suoi sette anni e il piglio furbo di un bambino dei vicoli, Amerigo ci mostra un’Italia che si rialza dalla guerra come se la vedessimo per la prima volta. E ci affida la storia commovente di una separazione. Quel dolore originario cui non ci si può sottrarre, perché non c’è altro modo per crescere.

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“Il treno dei bambini” di Viola Ardone è un romanzo del 2019 che narra la storia di Amerigo Speranza, un bambino che nel dopoguerra si ritrova su uno di quei treni della speranza organizzati dal partito comunista.

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La prima parte è tutta la vicenda raccontata con gli occhi di Amerigo. E’ un bimbo, molto più maturo della sua età, che però, ovviamente, nei suoi racconti fa trasparire la sua igenuità. E spesso ci ruba un sorriso con i suoi racconti. I suoi sono ragionamenti semplici, ma, al tempo stesso, difficili da accettare per lui.

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L’amore viscerale per la madre è il filo conduttore di tutto il romanzo. Amerigo vive in simbiosi con la donna, ma allo stesso tempo il loro rapporto non contempla momenti di tenerezza e carezze. Sua madre è la classica donna, sola, del dopoguerra: una signora pratica, fredda, lontana da momenti frivoli.

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Allo stesso tempo, però, è una madre che per il bene di suo figlio prende una decisione difficilissima e molto sofferta. Amerigo, con la sua innocenza, ci porta su questi treni. Gli incontri con gli altri bambini sono molto divertenti e allo stesso tempo strazianti. La paura di non essere accettati al Nord e la paura di essere dimenticati dalle proprie famiglie, gli fa dire e pensare veramente di tutto.

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La Ardone ha uno stile assolutamente coinvolgente, che tiene incollati alla pagine. Vogliamo sempre sapere di più, e la lettura non stanca mai. Bellissime le sue accuratissime descrizioni dei luoghi, nonché ogni singolo racconto delle emozioni del piccolo Amerigo.

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L’ultima parte del romanzo è ambientata molti anni dopo, precisamente nel 1994, quando troviamo un Amerigo ormai adulto. Proprio questo stravolgimento mette ancora più in risalto la bravura della scrittrice. Cambia completamente il linguaggio, che diventa più maturo, ma sempre velato di malinconia. Si nota tantissimo la differenza di linguaggio: Amerigo ora è un uomo, non parla più in dialetto, ha perso tutta la sua innocenza.

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Questo romanzo non lascia assolutamente indifferenti, soprattutto la parte di Amerigo bambino. L’ultima parte, invece, scivola via troppo frettolosamente, come se si dovessero per forza concludere con quelle pagine. Forse un approfondimento in più sull’Amerigo adulto avrebbe reso questo romanzo veramente perfetto.

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“Il treno dei bambini è un romanzo che ci racconta un periodo storico, quello del dopoguerra, povero ma alla ricerca di una dignità e una speranza che si era persa durante il conflitto mondiale. La lettura è stata molto coinvolgente, ha riempito il cuore: tanti sorrisi, ma anche tanta profonda commozione e tristezza.

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Lo stile dell’Ardone è il vero punto di forza e ciò ha reso ancora più bello e completo questo romanzo. Una lettura che stimola e consigliata a tutti, sia per la storia, che è il nostro recente passato, sia per il gusto di apprezzare una scrittrice che sa lasciare il segno.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)


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“IL QUADERNO ROSSO” DI MICHEL BUSSI LEGGI LA RECENSIONE

“Morte di una sirena” di Thomas Rydhal e AJ Kazinski leggi la recensione

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“Morte di una sirena” di Thomas Rydhal e AJ Kazinski leggi la recensione

Titolo: Morte di una sirena
Autore: Thomas Rydhal e AJ Kazinski
Genere: thriller
Editore: Neri Pozza Editore
Pagine: 448
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Copenaghen, 1834. Anna lavora in una zona della città dove le botti d’acquavite prendono fuoco per strada, i panettieri vendono pretzel infilati sui bastoni, i marinai ballano tra di loro e i mendicanti e i ladri si aggirano senza sosta. Per provvedere alla Piccola Marie, la figlia di sei anni, riceve fino a tarda ora uomini ubriachi ed eccitati che non le chiedono nemmeno il nome, le strappano i vestiti di dosso e la prendono.

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Una sera viene condotta a forza in una casa elegante e, davanti a una grande porta spalancata sul mare, qualcuno pone fine alla sua giovane vita. Il suo corpo viene ritrovato nell’immondezzaio della città, il canale dove si raccolgono tutti i rifiuti di Copenaghen. Un corpo bellissimo con gli occhi chiusi, ma con i capelli che, come quelli di una sirena, scintillano di conchiglie.

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“Morte di una sirena” di Thomas Rydhal e AJ Kazinski è un thriller molto cupo che vede come protagonista il noto scrittore Hans Christian Andersen. Accusato ingiustamente di un omicidio farà di tutto per dimostrare la sua innocenza. La prima particolarità è proprio il protagonista: non il solito investigatore arguto e sicuro di sé.

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Hans Christian Andersen è l’esatto opposto: un uomo insicuro che vive ai margini della società. In una città che mette ancora più in risalto la diversità tra i ceti. Se da una parte troviamo la Copenaghen ricca e opulenta dall’altra troviamo il ” mondo” di Andersen con prostitute e squattrinati che vivono nel sudiciume.

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Per tutto il racconto il lettore si sente avvolto dallo sporco e dall’angoscia. La figura di Andersen è quella di un uomo sopraffatto dal mondo, spesso totalmente incapace di fare anche le azioni più semplici. Di contro troviamo il colpevole che è al limite della follia: da far paura.

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Lo stile di scrittura è molto crudo, non viene risparmiato nulla sia nelle descrizioni che nel linguaggio. Quest’ultimo, per alcuni lettori, potrebbe essere un fastidio, ma è anche vero che rende il tutto più credibile.

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“Morte di una sirena” è un thriller ben costruito, forse in alcune parti un po’ troppo letto. Ma il lettore pagina dopo pagina si ritrova nel mezzo delle indagini di Andersen e vuole arrivare alla verità tanto quanto lui. Una lettura piacevole per chi ama i thriller e il macabro.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“TUTTO CHIEDE SALVEZZA” DI DANIELE MENCARELLI LEGGI LA RECENSIONE

“Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

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“Tutto chiede salvezza” di Daniele Mencarelli leggi la recensione

Titolo: Tutto chiede salvezza
Autore: Daniele Mencarelli
Genere: narrativa
Editore: Mondadori
Pagine: 204
Prezzo: Euro 19
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Ha vent’anni Daniele quando, in seguito a una violenta esplosione di rabbia, viene sottoposto a un TSO: trattamento sanitario obbligatorio. È il giugno del 1994, infatti un’estate di Mondiali. Al suo fianco, quindi, i compagni di stanza del reparto psichiatria che passeranno con lui la settimana di internamento coatto. 

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Cinque uomini ai margini del mondo. Dunque, personaggi inquietanti e teneri, sconclusionati eppure saggi, travolti dalla vita esattamente come lui. Infatti come lui incapaci di non soffrire, e dunque di non amare a dismisura.

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“Tutto chiede salvezza”, vincitore del Premio Strega Giovani 2020, di Daniele Mencarelli è un romanzo autobiografico che racconta la settimana di TSO che ha vissuto all’età di 20 anni. E’ un racconto crudo, diretto che fa male sin da subito. Infatti, è impossibile restare distaccati, si viene travolti da quella stanza ricca di follia, solitudine e tristezza.

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Daniele riesce con poche parole a descrivere tutte le sue sensazioni. Dalla rabbia iniziale alla tristezza, quasi rassegnazione, che lo accompagnerà per tutta la permanenza nell’ospedale. Ogni paziente di quella stanza ha i suoi problemi, i propri mostri. Quella difficoltà di vivere che li rende totalmente indifesi.

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Molto bella e toccante la descrizione dei compagni di stanza: “…Quei cinque pazzi sono la cosa più simile all’amicizia che abbia mai incontrato, di più, sono fratelli offerti dalla vita…”.

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Quello che chiede da sempre Mencarelli è salvezza. Da ogni cosa: dalla più banale al male di vivere. Tutto questo per lui è difficile da raggiungere e anche una volta uscito dal manicomio, non gli resta che chiedere salvezza.

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“Tutto chiede salvezza” è un romanzo durissimo che lacera dentro per la semplicità che ha Mencarelli nel raccontare la pazzia e tutto quello che capita nei manicomi. Infatti, per il lettore è impossibile leggere e passare oltre: ogni parola, ogni virgola sono tante pugnalate che fanno malissimo.

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Questo romanzo di Daniele Mencarelli, dunque, deve essere letto, perchè la realtà è quella raccontata, non c’è nulla di patinato nella vita di tutti i giorni. Lo scrittore non ha voluto raccontare la sua esperienza, ma tutto quello che accomuna, purtroppo, tante persone.

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“…Tutto mi chiede salvezza. Per i vivi per i morti, salvezza. Salvezza per Mario, Gianluca, Giorgio, Alessandro e Madonnina. Per i pazzi, di tutti i tempi, ingoiati dai manicomi della storia…”

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“DUE FIGLIE E ALTRI ANIMALI FEROCI” DI LEO ORTOLANI LEGGI LA RECENSIONE

“Due Figlie e altri animali feroci” di Leo Ortolani leggi la recensione

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“Due Figlie e altri animali feroci” di Leo Ortolani leggi la recensione

Titolo: Due Figlie e altri animali feroci
Autore: Leo Ortolani
Genere: graphic novel
Editore: Bao Publishing
Pagine: 192
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 8,99

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Trama: Nel 2010 Leo Ortolani e la moglie Caterina hanno adottato due bambine colombiane. Com’è stato il processo di adozione internazionale? E ritrovarsi padre da un giorno all’altro? Quindi con ironia e delicatezza, da par suo, Leo racconta quasi in diretta ciò che gli è successo, tramite una ventina di lettere ad amici e parenti, che qualche anno fa sono diventate un libro con alcune illustrazioni a corredo.

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“Due Figlie e altri animali feroci” è un libro di Leo Ortolani pubblicato nel 2011 per Sperling & Kupfer. Nel 2019 la Bao Publishing ha deciso di ripubblicarlo in una nuova veste grafica, con alcuni fumetti in aggiunta, per rendere ancora più piacevole la lettura.

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Questo libro non è una vera graphic novel, ma un diario epistolare dell’autore, che ha ripreso le varie mail che a suo tempo aveva inviato ad amici e parenti dalla Colombia. Il lettore segue sin dall’inizio tutto l’iter lungo e logorante della coppia per poter adottare due bambine.

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Ogni singolo racconto è scritto con l’umorismo tipico di Ortolani, che cerca sempre di alleggerire anche le situazioni più pesanti. Infatti quello che si nota sin da subito è che Ortolani non vuole raccontare una favola, ma riportare tutto quello che è accaduto e che accade alle coppie che affrontano il percorso dell’adozione. La difficoltà, la stanchezza e il senso di impotenza che attanaglia la coppia.

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Veramente divertenti i racconti delle due bambine, ed esilaranti le loro descrizioni. Infatti, è impossibile non innamorarsi di Johanna e Lucy Maria, anche grazie ai fumetti che riassumono quello che accade nei racconti. E veder disegnate queste bimbette mette tanta allegria.

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Leo Ortolani in questo suo libro affronta tematiche molto serie. E, infatti, fa sentire meno sole tutte le coppie che stanno affrontando tutte le difficoltà e la burocrazia che farebbe perdere la pazienza anche alla persona più calma al mondo.

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“Due Figlie e altri animali feroci”, quindi, è una lettura molto piacevole, Leo Ortolani sa affrontare temi molto sentiti con una semplicità e un garbo che pochi hanno. Inoltre, le due bimbe sono veramente adorabili e al termine della lettura verrà spontaneo dire: “OTRO!”

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“GRIDALO” DI ROBERTO SAVIANO LEGGI LA RECENSIONE

“Gridalo” di Roberto Saviano leggi la recensione

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“Gridalo” di Roberto Saviano leggi la recensione

Titolo: Gridalo
Autore: Roberto Saviano
Genere: saggio
Editore: Bompiani
Pagine: 544
Prezzo: Euro 22
Prezzo E-book: 14,99

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Trama: Un uomo si ferma di fronte alla scuola che ha frequentato a sedici anni e vede uscire il ragazzo che è stato, quello che ancora ha un futuro tutto da immaginare. L’uomo sa che quel ragazzo è solo, e il suo cammino non sarà facile. Vorrebbe poterlo aiutare, ma non gli è concesso. Può però radunare intorno a lui dei compagni di viaggio che lo guidino, che lo facciano sentire meno solo, perché i nostri destini individuali compongono, insieme, l’unica grande avventura della storia umana.

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Ipazia, Giordano Bruno, Anna Achmatova, Robert Capa, Jean Seberg, Martin Luther King, Francesca Cabrini sono solo alcuni di questi compagni, ma ci sono anche personaggi sorprendenti come Hulk Hogan, Joseph Goebbels, George Floyd, due giovani italiani costretti a emigrare…Questo libro è una mappa fatta di storie, che non vogliono insegnarci niente, tanto meno a non sbagliare. Ma una cosa la pretendono: aprirci gli occhi.

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“Gridalo” è il nuovo libro di Roberto Saviano, che si discosta molto dai precedenti lavori. Infatti non è un’inchiesta, né un romanzo di denuncia. Ma una vera e propria indagine sui meccanismi della censura, con la conseguente manipolazione, e sulla propaganda. Tutte le storie presenti sono riconducibili alla comunicazione.

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Tutti i vari protagonisti delle storie riportate da Saviano sono stati fagocitati dalla comunicazione. Sono tutti esempi di donne e uomini che hanno pagato con la vita il desiderio e il bisogno di dare forza alla verità. Pur sapendo di rischiare hanno GRIDATO, ognuno a suo modo e con i proprio mezzi.

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Roberto Saviano è bravissimo nel raccontare le vicende più dure e angoscianti, e il lettore non può fare a meno di andare avanti. Pur sapendo che arriverà un pugno allo stomaco, come nel racconto: “The tag writer”. Leggendo la storia del piccolo Alàa il lettore sa che accadrà, anzi è accaduto, qualcosa di terrificante, ma deve andare avanti, perché “GRIDALO QUANDO IMBAVAGLIANO I BAMBINI”.

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Il nuovo libro di Saviano racconta storie che restano dentro e invogliano a saperne ancora di più. E’ utilissima, infatti, la bibliografia presente al termine di ogni vicenda per poter approfondire. Un lavoro veramente accurato.

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“Gridalo” è un libro che va letto assolutamente, anche solo per rendere omaggio a tutte le vittime dell’oppressione, della discriminazione e dell’ignoranza. Saviano ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia importante non abbassare la testa e nascondersi.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“CERCANDO BEETHOVEN” DI SAVERIO SIMONELLI LEGGI LA RECENSIONE

“Cercando Beethoven” di Saverio Simonelli leggi la recensione

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“Cercando Beethoven” di Saverio Simonelli leggi la recensione

Titolo: Cercando Beethoven
Autore: Saverio Simonelli
Genere: narrativa
Editore: Fazi editore
Pagine: 320
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Spinto dal desiderio di scoprire il segreto della musica di Beethoven, un giovane si mette sulle tracce del celebre compositore durante un’estate trascorsa a Heiligenstadt, un sobborgo di Vienna dove Beethoven si reca abitualmente in villeggiatura. Il sogno di Wilhelm è quello di diventare un grande musicista, ma non è il solo a coltivare questo desiderio di successo in una città in cui abbonda l’ambizione, vista la presenza di numerosi intellettuali, artisti e scrittori. Con lui ci sono anche Andreas, un giovane boemo – violinista e pianista – discendente da una famiglia nobile, e una ragazza a dir poco enigmatica, Queenia.

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“Cercando Beethoven” è un omaggio ad uno dei più grandi compositori di tutti i tempi. Proprio nel 2020 ricorrono i 250 anni dalla sua nascita e Simonelli con questo suo romanzo ha voluto rendere omaggio non solo al compositore ma alla Vienna dell’800.

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Dal punto di vista culturale l’800 è senza dubbio uno dei periodi storici più floridi. E leggendo il romanzo il lettore si ritrova a sentir parlare di Mozart e altri artisti dell’epoca.

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Molto toccante e anche ricco di tenerezza il racconto del personaggio di Beethoven. Simonelli, pur ricordando il suo carattere scontroso, porta alla luce un aspetto del compositore che lo rende ancora più umano. E il lettore non può che restarne affascinato.

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Il punto forte del romanzo, infatti, è proprio la capacità dello scrittore di analizzare e delineare la psicologia dei personaggi: non sono solo dei nomi. Lo stile di scrittura è molto curato e ricercato, ma sempre scorrevole e coinvolgente.

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Il romanzo non è solo il racconto dell’amicizia tra il protagonista e Beethoven, ma, pagina dopo pagina, l’amore per la musica si fa sempre più forte, tanto da diventarne la vera protagonista di tutto il romanzo.

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“Cercando Beethoven” è un toccante omaggio al compositore e alle sue opere. Ma anche un bellissimo tuffo nel passato, in una Vienna ricca di storia e di musica che fa sognare. Una lettura piacevole da accompagnare con le bellissime opere di Beethoven.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“ARRIVA IL DIAVOLO” DI LINDA LADD LEGGI LA RECENSIONE

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