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“Il pane perduto” di Edith Bruck leggi la recensione

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“Il pane perduto” di Edith Bruck leggi la recensione

Titolo: Il pane perduto
Autore: Edith Bruck
Genere: narrativa
Editore: La Nave di Teseo
Pagine: 128
Prezzo: Euro 16
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Miracolosamente sopravvissuta con il sostegno della sorella più grande Judit, ricomincia l’odissea. Il tentativo di vivere, ma dove, come, con chi? Dietro di sé vite bruciate, comprese quelle dei genitori, davanti a sé macerie reali ed emotive. Il mondo le appare estraneo, l’accoglienza e l’ascolto pari a zero, e decide di fuggire verso un altrove.

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“Il pane perduto” è l’ultima opera di Edith Bruck, candidato al Premio Strega 2021. E’ un romanzo autobiografico sul periodo di prigionia nei campi di concentramento, la successiva liberazione e la sua ‘nuova vita’. La piccola Ditke viene deportata insieme alla sua famiglia di origine ebraica in diversi campi di concentramento. E con il suo sguardo da bambina racconta, con estrema crudezza, le nefandezze e la follia del regime nazista.

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La piccola, insieme alla sorella, vive ogni giorno sulla sua pelle cosa significhi perdere la propria identità e dignità. Ogni singola parola è una pugnalata per il lettore, è veramente impossibile restare indifferenti. La domanda che vien facile porsi è: “ma come sono riuscite a sopravvivere?”.

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Nella prima parte, dove la Bruck racconta la prigionia, il lettore è sopraffatto dalla brutalità e la crudeltà del racconto. Nella seconda parte, che coincide con la liberazione e l’inizio di una nuova vita, invece, la sensazione di inadeguatezza della protagonista diventa anche quella del lettore. La sensazione di estraneità purtroppo anche verso i suoi familiari che non hanno vissuto la prigionia è lacerante. Si sente troppo diversa dal mondo in cui si ritrova a vivere.

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La lettera finale a Dio è veramente struggente, non solo per le parole della Bruck. Ma soprattutto per la sua infinita voglia di tramandare quello che le è successo ai più giovani. Non bisogna dimenticare.

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“Il pane perduto” è un romanzo breve ma intensissimo, che sa colpire al cuore il lettore. Un libro che va letto e tramandato, perchè tutte le sofferenze subite non possono e non devono essere mai dimenticate. Una lettura fondamentale e necessaria per tutti.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“COME UN RESPIRO” DI FERZAN OZPETEK LEGGI LA RECENSIONE

“Mia sorella è una serial killer” di Oyinkan Braithwaite leggi la recensione

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“Mia sorella è una serial killer” di Oyinkan Braithwaite leggi la recensione

Titolo: Mia sorella è una serial killer
Autore: Oyinkan Braithwaite
Genere: Narrativa
Editore: La Nave di Teseo
Pagine: 173
Prezzo: Euro 19
Prezzo E-book: 9,99

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Trama: Quando una sera Korede riceve una telefonata della sorella sa già, purtroppo, cosa Ayoola si aspetta da lei: candeggina, guanti di gomma, nervi d’acciaio e stomaco forte. Questo è il terzo fidanzato che Ayoola uccide per autodifesa – dice lei – e la terza scena del crimine che le chiede di pulire. Korede dovrebbe andare dalla polizia ma vuole troppo bene alla sorellina, e la famiglia viene prima di tutto.

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Almeno finché Ayoola, la figlia prediletta e bellissima di cui tutti si innamorano, non inizia a frequentare il dottore con il quale Korede lavora e di cui è innamorata. Costretta a scegliere tra la complicità e l’amore, Korede dovrà ora decidere fino a che punto è disposta a spingersi per proteggere sua sorella.

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“Mia sorella è una serial killer” è il romanzo d’esordio della giovane scrittrice nigeriana Oyinkan Braithwaite e racconta le vicende di due sorelle: Korede e Ayoola. Il legame tra le due sorelle è fortissimo, veramente granitico. Nulla può scalfirlo, o quasi.

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La conoscenza delle due donne avviene in modo repentino e ci troviamo subito catapultati nella loro vita, con un segreto pesante come un macigno. Ayoola uccide i suoi fidanzati e ora è arrivata al terzo omicidio, quindi si può classificare come una serial killer. Sua sorella Korede, voce narrante, sa tutto e l’aiuta a ripulire e a far sparire i corpi. Già in poche pagine capiamo la potenza di questo legame.

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Fin qui potrebbe sembrare un semplice thriller, ma in realtà è una commedia dalla forte carica ironica e, allo stesso tempo, un romanzo molto intimo. In tutto il libro il concetto della bellezza è predominante e classificatorio. Da una parte Korede, tanto normale da passare inosservata, dall’altra Ayoola, che incarna la perfezione totale. Tutti la notano, indistintamente uomini e donne.

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Oyinkan Braithwaite ha uno stile frizzante, mai banale e, grazie ai capitoli molto brevi e incalzanti, sa come tenere alta l’attenzione del lettore. Interessanti anche i racconti sulla quotidianità della città di Lagos, che diventa lo spaccato di una società nigeriana poco nota.

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“Mia sorella è una serial killer” è un bel romanzo, ben scritto, piacevole da leggere. Forse quello che manca è un approfondimento più intimo delle due donne, che sì, conosciamo attraverso i racconti e i molti ricordi del passato, ma la descrizione rimane troppo in superficie. Un vero peccato, perchè sono due personaggi estremamente interessanti.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“LE GUARDIANE DELLA NEBBIA – IL RISVEGLIO” DI ELEONORA DELLA GATTA LEGGI LA RECENSIONE

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