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Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

da corriere.it

Introduzione

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da sfide economiche significative in Europa, con paesi come l’Italia, la Spagna, la Germania e la Francia che hanno affrontato dinamiche diverse nel contesto globale. In questo articolo, esamineremo da vicino l’andamento del PIL di questi paesi nel corso dell’anno, confrontando le loro performance e analizzando i fattori chiave che hanno influenzato i risultati economici.

Andamento del PIL in Italia

 L’Italia ha registrato una crescita modesta del PIL dello 0,7% nel 2023, con una previsione iniziale del governo rivista al ribasso a causa di fattori esterni, come il conflitto tra Israele e Hamas. Nonostante le sfide, il quarto trimestre ha visto un lieve aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.

La robusta crescita della Spagna

Contrariamente all’Italia, la Spagna ha sperimentato una crescita economica più forte nel 2023, con il PIL in aumento del 2,5% su base annua. Questo risultato ha superato le previsioni iniziali del governo spagnolo, evidenziando una resilienza economica significativa nel contesto europeo.

Il declino tedesco

 La Germania ha invece mostrato segni di rallentamento, con il PIL sceso dello 0,3% nel quarto trimestre 2023. Questa diminuzione è stata confermata dalle stime preliminari, evidenziando sfide economiche interne ed esterne che hanno influenzato la performance del paese.

La stabilità francese

La Francia ha mantenuto una crescita relativamente stabile, con il PIL in aumento dell’0,9% nel corso dell’anno. Sebbene questo tasso di crescita sia inferiore rispetto agli anni precedenti, la performance economica francese si è allineata alle previsioni governative, segnalando una certa resilienza nel contesto europeo.

Conclusioni

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una varietà di dinamiche economiche in Europa. Mentre alcuni paesi hanno registrato una crescita robusta, altri hanno affrontato sfide e rallentamenti. Tuttavia, l’analisi dell’andamento del PIL in Italia, Spagna, Germania e Francia offre una panoramica importante delle diverse realtà economiche presenti nel continente e dei fattori che ne hanno influenzato le performance.

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21 Savage arriva in Italia: due concerti imperdibili nel 2024

21 Savage arriva in Italia: due concerti imperdibili nel 2024

21 Savage arriva in Italia: due concerti imperdibili nel 2024

tg24.sky.it

L’arrivo del rapper

Il panorama musicale italiano si prepara ad accogliere uno dei rapper più in vista degli ultimi tempi: 21 Savage. Con due concerti previsti, il pubblico italiano avrà l’opportunità di vivere un’esperienza indimenticabile con l’artista. Le date sono fissate per il 29 giugno a Milano e il 16 luglio a Roma.

La crescita del rap internazionale

L’influenza del rap internazionale sul pubblico italiano è sempre più evidente. Dopo la presenza di Travis Scott nel 2023, l’attenzione si sposta ora su 21 Savage, un nome destinato a lasciare il segno nell’estate in arrivo.

21 Savage arriva in Italia: due concerti imperdibili nel 2024 – Il programma dei concerti

21 Savage, fresco del successo del suo terzo album solista, “American Dream”, che ha conquistato la vetta delle classifiche di vendita Billboard US sin dal suo debutto, si esibirà in due tappe italiane. Il 29 giugno si esibirà all’Ippodromo di San Siro come parte degli I-Days, con la serata già sold-out e Tedua come headliner. Il 16 luglio sarà invece il turno di Roma, con il concerto che si terrà all’Ippodromo della Capanelle.

Informazioni sui biglietti

Gli appassionati potranno accedere alla prevendita dei biglietti tramite Mylivenation.it a partire dalle 12.00 di martedì 30 gennaio. Per coloro che non sono iscritti, la prevendita generale sarà disponibile a partire da mercoledì 31 su rockinroma.com, Ticketone o Ticketmaster. I prezzi dei biglietti partono da 50 euro più diritti di prevendita.

21 Savage arriva in Italia: due concerti imperdibili nel 2024 – I successi di 21 Savage

21 Savage, finalmente libero di intraprendere tour internazionali dopo l’ottenimento del permesso di soggiorno permanente negli Stati Uniti nell’ottobre 2023, è un artista di grande successo. Sin dal 2016, con l’EP “Savage – Mode”, ha dominato le classifiche Billboard, guadagnandosi una reputazione di eccellenza nel mondo della musica.

Il suo album “i am > i was”, Disco di Platino e primo nella classifica Billboard 200 Albums Chart, gli ha valso una nomination ai Grammy e la vittoria nella categoria Best Rap Song con “A Lot”. Inoltre, la sua collaborazione con Drake in “Her Loss” ha superato i 3 miliardi di streaming. Non solo un talento musicale, 21 Savage è anche impegnato nel sociale, con la sua fondazione Leading by Example, dedicata all’educazione finanziaria dei giovani in difficoltà.

Conclusioni

L’arrivo di 21 Savage in Italia promette di regalare momenti indimenticabili agli appassionati di musica rap. Con il suo talento straordinario e il suo impegno sociale, l’artista rappresenta non solo un’icona musicale, ma anche un modello da seguire per la sua generosità e dedizione alla causa sociale.

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Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso con possibile uso della forza”

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da corriere.it

Verso la difesa comune europea

Il ministro degli Esteri, Tajani, annuncia la partecipazione italiana alla missione navale nel Mar Rosso insieme a Francia e Germania, sottolineando il significato di questa iniziativa nella direzione della difesa comune europea.

Aspides: la nuova missione militare Ue

Il trio Italia, Francia e Germania ha condiviso un documento congiunto evidenziando la necessità di sicurezza e la libertà di navigazione nel Mar Rosso. La missione, denominata Aspides, avrà l’incarico di difendere le navi mercantili, anche con l’uso della forza se necessario, minacciate dagli attacchi degli Houthi, con possibili impatti significativi sul commercio internazionale. La discussione di questa iniziativa è prevista nell’incontro del Consiglio Affari Esteri dell’Unione Europea.

Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso con possibile uso della forza” – Appoggio alla missione Ue e al piano Borrell

Il documento congiunto sottolinea il sostegno dei tre Paesi Ue al piano Ue e all’importanza della missione militare. Essi evidenziano l’utilizzo delle strutture già esistenti di Emasoh Agenor, una missione lanciata su proposta francese nel 2020 per proteggere i flussi marittimi attraverso lo Stretto di Hormuz. Agenor ha sviluppato una cooperazione con gli Stati regionali arabi e del Corno d’Africa, modello che si prevede replicare con Aspides.

Invito alla partecipazione degli Stati Membri

I tre Paesi invitano l’Alto Rappresentante a compiere sforzi diplomatici per garantire un ampio supporto regionale a Aspides. Invitano gli Stati membri a considerare favorevolmente la loro partecipazione, sia con mezzi navali che con contributi di personale. L’operazione potrebbe essere avviata in base all’articolo 44 del Trattato, consentendo al Consiglio di affidare la missione a un gruppo di Stati membri in grado di contribuire in modo significativo.

Italia Francia e Germania annunciano: “Missione navale nel Mar Rosso” – Sostenitori della soluzione a due Stati

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani sottolinea che Aspides è più di una missione di polizia internazionale, rappresentando un segnale politico significativo verso la direzione della difesa comune europea, essenziale per una politica estera comune. Nel frattempo, i ministri discuteranno del piano di Borrell, focalizzato sul rilancio del processo di pace in Medio Oriente basato sulla soluzione a due Stati.

Conseguenze per il mancato impegno nel processo di pace

Il piano di Borrell prevede conseguenze per il mancato impegno nel processo di pace, coinvolgendo gli Stati Ue, altri attori regionali e organizzazioni internazionali. L’obiettivo è favorire i negoziati, ma il documento sottolinea chiaramente che dovrebbero essere definite le conseguenze in caso di mancato impegno nel piano di pace. Questo costituisce un avviso esplicito a Netanyahu, il premier israeliano, noto per la sua opposizione a uno Stato palestinese.

Prossimi passi e lancio dell’operazione

I dettagli della nuova missione Aspides sono in fase di definizione, e si attende di comprendere il contributo di altri Paesi e l’utilizzo delle risorse già disponibili. L’Italia potrebbe ospitare il quartier generale della missione, e il lancio ufficiale è previsto nella riunione del 19 febbraio.

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MES: Il no dell’Italia e le possibili conseguenze per l’UE

MES: Il no dell’Italia e le possibili conseguenze per l’UE

MES: Il no dell’Italia e le possibili conseguenze per l’UE

da corriere.it

L’Italia ha recentemente respinto la ratifica della riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), suscitando preoccupazioni sull’efficacia dell’Unione Bancaria. Questa decisione avrà impatti significativi, poiché l’Italia rappresenterà l’unico paese dell’Unione Europea ad aver bocciato la modifica al MES.

Il contesto del no italiano al MES

Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha ammesso che avrebbe approvato la ratifica, ma il clima politico non lo permetteva. Questo rifiuto mette in dubbio la conclusione dell’Unione Bancaria, che coinvolge il MES e il Meccanismo di Risoluzione Unico. La decisione italiana potrebbe avere conseguenze significative sul futuro dell’Unione Europea.

Le possibili conseguenze della decisione italiana

La nuova versione del MES prevede l’attivazione di un paracadute per la gestione delle crisi bancarie dal 1° gennaio 2024. Senza il consenso dell’Italia, questo strumento finanziario non potrà essere utilizzato, mettendo a rischio il supporto comune al Fondo di Risoluzione Unico dell’Unione Bancaria. Questo potrebbe avere ripercussioni negative su tutti i paesi dell’Eurozona.

La posizione divisa del governo italiano

Il governo italiano è diviso su questa questione, con Fratelli d’Italia e Lega contrari alla ratifica, mentre Forza Italia si è astenuta. L’opposizione, tranne il Movimento 5 Stelle, ha sostenuto la modifica. Tuttavia, la decisione finale è stata delegata al Parlamento, che ha respinto l’autorizzazione con 184 voti contrari, 172 a favore e 44 astenuti.

Le ragioni del no Italiano

Le ragioni dietro il rifiuto sembrano più di forma che di contenuto. Alcuni sostengono che, se il MES deve salvare le banche, deve esserci un controllo più rigoroso, preferibilmente attraverso il Parlamento Europeo, anziché la discrezionalità degli organi direttivi. Altre voci suggeriscono che il rifiuto potrebbe essere una risposta alle trattative sul Patto di Stabilità, coinvolgendo Francia e Germania.

Funzionamento del MES

Il Meccanismo Europeo di Stabilità è stato istituito nel 2012 per sostituire il Fondo Europeo di Stabilità, con l’obiettivo di fornire assistenza finanziaria ai paesi membri in difficoltà nel finanziarsi sul mercato. L’Italia contribuisce al MES con il 17,9% e può usufruire di prestiti economici, acquisti di titoli di Stato e altre forme di supporto finanziario.

La posizione dell’Unione Europea

L’UE ha dichiarato che non apporterà modifiche al nuovo testo in risposta al blocco italiano. La possibilità di altre ratifiche non è contemplata al momento. Alcuni suggeriscono che potrebbe essere tentato un accordo a 19, escludendo l’Italia, ma ciò implicherebbe la restituzione della quota di capitale italiana.

Le possibili evoluzioni future del MES

Con il rifiuto dell’Italia, il MES continuerà a operare senza le modifiche proposte. Le conseguenze potrebbero manifestarsi in diverse situazioni, come una crisi del debito o una crisi bancaria. L’Italia potrebbe trovarsi ad affrontare scelte difficili se dovesse presentarsi una situazione di emergenza finanziaria nell’Eurozona.

In conclusione, il no dell’Italia al MES ha generato incertezza sul futuro della cooperazione finanziaria europea e sollevato interrogativi sul ruolo del paese all’interno dell’Unione Europea.

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

Intesa Meloni-Rama sui migranti: arriva la sospensione dei giudici albanesi

da corriere.it

Introduzione

Il tanto atteso via libera all’accordo sui migranti tra Italia e Albania subisce un rallentamento significativo. Con la Corte costituzionale albanese che ha deciso di sospenderne l’iter di approvazione. La decisione è stata presa in risposta ai ricorsi presentati da una parte dell’opposizione. In particolare dal Partito Democratico e altri 29 deputati, incluso l’ex premier di centrodestra Sali Berisha.

Un accordo che ha suscitato un notevole dibattito

La presidente della Corte, Holta Zaçaj, ha annunciato la sospensione mercoledì. Spiegando che i ricorsi presentati rispettano i criteri richiesti e verranno esaminati in seduta plenaria. Nove giudici, sei donne e tre uomini, entreranno nel merito di un accordo che ha suscitato notevole dibattito in entrambi i paesi coinvolti.

L’appuntamento per la decisione è fissato per il 18 gennaio alle 10, e la sentenza potrebbe essere emessa entro la fine di febbraio. Nonostante i giudici abbiano tempo fino al 6 dicembre per pronunciarsi sul “protocollo” firmato tra i due governi sul “Rafforzamento della cooperazione nel campo delle migrazioni”.

La decisione arriverà dopo il 18 gennaio 2024

L’opposizione albanese ha accolto la notizia con entusiasmo, mentre il governo albanese ha mantenuto un silenzio significativo. L’avvocato Arbër Hoxha, intervenendo su Report Tv locale, ha dichiarato che il processo legale prevede di ascoltare le parti il 18 gennaio. Dopodiché i giudici prenderanno il tempo necessario per deliberare.

“La sicurezza e l’interesse pubblico dell’Albania non saranno danneggiati”

Per quanto riguarda il contenuto dell’accordo, Hoxha ha sottolineato che, apparentemente, “potrebbe esserci una violazione della procedura in termini di dibattito pubblico e trasparenza. Oltre a ciò, non vi è sostanzialmente alcuna violazione in quanto la sicurezza e l’interesse pubblico dell’Albania non saranno danneggiati.” Ha chiarito che si tratta di un accordo standard tra stati sovrani, che consente a uno stato di utilizzare il territorio di un altro stato sotto amministrazione.

Accolto il ricorso firmato da Berisha

La decisione della Corte costituzionale segue le accuse del deputato dell’opposizione Gazment Bardhi, che aveva affermato che i giudici stavano ritardando il pronunciamento in coordinamento con il premier Rama. La Corte ha accolto il ricorso firmato da Berisha, Bardhi e altri deputati, ma ha respinto il ricorso ufficiale del Partito Democratico guidato da Lulzim Basha per mancanza di documentazione.

Dubbi sulla collaborazione Italia-Albania

Ricordiamo che a novembre, a Roma, i premier Giorgia Meloni ed Edi Rama hanno sottoscritto l’accordo che prevede la creazione di due centri per l’identificazione e l’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo. La sospensione dell’iter in Albania getta un’ombra sul futuro di questa collaborazione, mentre entrambi i paesi rimangono in attesa della decisione della Corte costituzionale albanese.

Conclusione

Resta da vedere come questa sospensione influirà sul protocollo, che prevede la realizzazione di strutture di registrazione e accoglienza per i migranti, con l’Albania pronta ad accogliere fino a 3.000 migranti in attesa di decisioni sul loro futuro nel territorio italiano. Il protocollo, con una validità di cinque anni prorogabili automaticamente di altri cinque, rimane al centro di un acceso dibattito che ora si sposterà al nuovo anno, quando la Corte costituzionale albanese prenderà la sua decisione.

MELONI IN SENATO: “NESSUN VETO SUL PATTO DI STABILITA’ E NON HO ATTACCATO DRAGHI”

Accordo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori

Accordo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori

Accordo tra Italia e Albania per la gestione dei flussi migratori

da ansa.it

Nel corso degli ultimi anni, la gestione dei flussi migratori è diventata una questione di grande rilevanza in Italia e in Europa. Il protocollo di intesa siglato tra l’Italia e l’Albania, annunciato dalla premier Giorgia  e Edi Rama, Primo Ministro albanese, rappresenta un passo significativo in questa direzione. 

Il quadro generale

L’accordo tra Italia e Albania è  presentato come una soluzione innovativa alla gestione dei flussi migratori nel Mar Mediterraneo. La sua applicazione inizierà nella primavera del 2024 e prevederà il trasferimento dei migranti salvati dalle navi italiane verso due centri in Albania. Punterà, inoltre, a dissuadere le partenze e il traffico di esseri umani. Questo protocollo di intesa è firmato da Giorgia Meloni ed Edi Rama a Palazzo Chigi.

Questo accordo non è nato improvvisamente ma è il risultato di discussioni tra i due leader già in precedenza. La sua preparazione è stata in gran parte condotta in modo discreto, con fonti di Palazzo Chigi che rivelano che il patto era stato essenzialmente concordato durante un incontro tra Meloni e Rama in Albania a metà agosto. Questo accordo è descritto come una “svolta storica non solo per l’Italia ma per tutta l’Unione europea”, poiché apre nuove prospettive nella gestione dei flussi migratori.

Edi Rama, il Primo Ministro albanese, ha sottolineato che l’Albania è uno Stato europeo anche se è in attesa di entrare nell’Unione Europea. Questo accordo è stato visto come una dimostrazione di solidarietà e cooperazione tra i due paesi, oltre a essere un importante passo avanti nella gestione della crisi migratoria.

Le reazioni e le critiche

Nonostante le intenzioni dichiarate del governo italiano, questo accordo non è privo di controversie e critiche. Le opposizioni politiche italiane hanno descritto il protocollo come una “Guantanamo italiana”, facendo riferimento al centro di detenzione statunitense a Guantanamo Bay. Alcuni leader politici italiani e attivisti per i diritti umani hanno espresso preoccupazioni sul fatto che questo accordo possa violare i diritti umani dei migranti.

In particolare, il segretario di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, ha commentato che “si crea una sorta di Guantanamo italiana”, sospettando che i migranti potrebbero essere trattati in modo inappropriato o detenuti in condizioni disumane in Albania. Queste preoccupazioni hanno sollevato dubbi sulla conformità dell’accordo con le leggi internazionali sui diritti umani.

I dettagli dell’accordo

Secondo l’accordo, l’Italia utilizzerà il porto di Shengjin, situato in Albania, e l’area di Gjader, 20 chilometri nell’entroterra, per ospitare i migranti salvati nel Mar Mediterraneo dalle navi italiane. Saranno realizzate due strutture: una per le procedure di sbarco e identificazione e una per l’accoglienza temporanea dei migranti. Queste strutture ospiteranno non solo adulti, ma anche minori, donne in gravidanza e altri soggetti vulnerabili.

L’accordo prevede che una volta pienamente operativo, il flusso annuale di migranti trasferiti in Albania potrebbe raggiungere tra le 36.000 e le 39.000 persone. La giurisdizione dei centri sarà italiana, mentre l’Albania collaborerà con le sue forze di polizia per garantire la sicurezza e la sorveglianza all’interno di queste strutture.

Implicazioni per l’Europa

Questo accordo potrebbe avere implicazioni più ampie per l’Europa. Mentre l’Italia si è impegnata in questa soluzione con l’Albania, altri paesi europei stanno esplorando opzioni simili per la gestione dei flussi migratori.  La premier italiana Giorgia Meloni aveva condiviso l’approccio di Rishi Sunak, Primo Ministro britannico, di inviare richiedenti asilo in paesi terzi in attesa delle verifiche. Questo approccio sta guadagnando risonanza anche in Austria e in altri paesi europei.

La Commissione europea ha sottolineato che le leggi sull’asilo dell’Unione Europea si applicano solo alle domande presentate sul territorio di uno Stato membro, aprendo la porta a iniziative bilaterali e multilaterali per affrontare la questione dei migranti. Questo potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nella politica europea sulla gestione dei flussi migratori.

L’accordo tra Italia e Albania, dunque, rappresenta senz’altro una novità nella gestione dei flussi migratori in Europa. Tuttavia, le critiche e le preoccupazioni sollevate da alcune opposizioni mettono in evidenza la necessità di garantire il rispetto dei diritti umani dei migranti coinvolti. Resta da vedere come questo accordo influenzerà la politica migratoria dell’Unione europea nel suo complesso e se altri paesi seguiranno l’esempio dell’Italia.

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Niger il colpo di Stato ha conseguenze anche per l’Italia: ecco perché

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da corriere.it

Il Niger, uno dei Paesi più poveri al mondo, è un crocevia di flussi migratori verso il Mediterraneo. Ed è demograficamente prolifico con una media di sette figli per donna. Tuttavia, nonostante le sue difficoltà economiche, il Niger riveste un ruolo cruciale nella regione del Sahel. Sia dal punto di vista strategico che geopolitico. Questo articolo esplorerà l’importanza strategica del Niger, il suo coinvolgimento nella lotta contro il terrorismo jihadista. E il ruolo del presidente Bazoum nell’affermare il Niger come alleato dell’Occidente.

Con una popolazione di 26 milioni di abitanti e un PIL di 15 miliardi di dollari (un centoquarantesimo di quello italiano), il Niger potrebbe sembrare insignificante nel contesto internazionale. Tuttavia, il Paese ha una posizione geografica critica nel Sahel, una vasta regione che si estende dal Sahara al sud del deserto. Il Niger funge da ponte tra l’Africa sub-sahariana e il Nord Africa, e la sua stabilità può avere impatti significativi sulla sicurezza regionale. E sul flusso migratorio verso l’Europa.

Il Sahel è stato teatro di una crescente minaccia da parte dei gruppi jihadisti affiliati ad Al Qaeda e allo Stato Islamico. Il Niger, con la sua vicinanza a zone di conflitto come il Mali, deve affrontare la presenza di tali gruppi in alcune aree del Paese, soprattutto nel sud. Dopo l’ordine di cacciata delle forze internazionali dal Mali, il Niger è diventato una base operativa per i gruppi jihadisti. Rendendolo un teatro cruciale nella lotta contro il terrorismo nell’area.

Il Niger è un importante partner per l’Europa nella gestione dei flussi migratori provenienti dall’Africa sub-sahariana verso il Mediterraneo. Il suo governo collabora con l’Italia e altre nazioni europee nella lotta contro i trafficanti di esseri umani. Questa collaborazione è cruciale per affrontare il fenomeno dell’immigrazione irregolare. E garantire una gestione sicura e ordinata dei movimenti migratori.

Il presidente Mohamed Bazoum, eletto nel 2021, ha giocato un ruolo chiave nel rafforzare il Niger come alleato dell’Occidente nella regione del Sahel. Mentre molti Paesi nella zona sono afflitti da regimi golpisti filo-russi o filo-francesi, il Niger ha scelto di essere un partner affidabile per le nazioni occidentali. Questa scelta ha permesso di stabilire una missione di supporto italiana nella Repubblica del Niger, con circa 350 effettivi e una presenza militare francese. Contribuendo agli sforzi internazionali per contrastare il terrorismo jihadista nella regione.

Nonostante la sua condizione di Paese povero e le sfide socio-economiche, il Niger è strategicamente rilevante nella regione del Sahel. E ha assunto un ruolo cruciale nella lotta contro il terrorismo jihadista e nella gestione dei flussi migratori. La collaborazione con l’Europa e il suo impegno nell’affrontare il terrorismo dimostrano l’importanza geopolitica del Niger nel contesto regionale. Il presidente Bazoum ha svolto un ruolo significativo nel consolidare l’immagine del Niger come alleato dell’Occidente. Sottolineando il suo impegno per la sicurezza e la stabilità nella regione del Sahel.

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Nations League Roberto Mancini lascia fuori dai convocati dell’Italia Zaccagni Gatti e Locatelli

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da corriere.it

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Il tecnico della Nazionale italiana, Roberto Mancini, ha ufficializzato la sua selezione finale per la fase finale della UEFA Nations League. Riducendo il gruppo iniziale di 26 giocatori ai 23 convocati che rappresenteranno l’Italia. La squadra azzurra partecipa per la seconda volta consecutiva alla Final Four del torneo e sarà impegnata nella semifinale contro la Spagna il 15 giugno ad Enschede. L’obiettivo degli italiani è chiaro: cercare vendetta dopo la sconfitta subita contro la Spagna a San Siro nel 2021. E soprattutto raggiungere la finale, in cui affronteranno la vincitrice tra Olanda e Croazia il 18 giugno a Rotterdam.

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Rispetto al gruppo che si è riunito al Forte Village di Santa Margherita di Pula (Cagliari), sede del pre-ritiro aperto alle rispettive famiglie, Mancini ha deciso di dare spazio a cinque calciatori dell’Inter. Che saranno impegnati nella finale di Champions League contro il Manchester City a Istanbul: i difensori Francesco Acerbi, Alessandro Bastoni, Matteo Darmian, Federico Dimarco e il centrocampista Nicolò Barella. Confermato anche Mateo Retegui, che aveva impressionato positivamente nel match contro l’Inghilterra a marzo.

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Dopo gli infortuni di Matteo Pessina e Domenico Berardi, che sono rientrati a casa ieri pomeriggio, il commissario tecnico ha deciso di escludere dalla lista dei convocati Andrea Baschirotto. Non solo, pure Riccardo Buongiorno, Alessandro Florenzi, Gianmaria Gatti, Manuel Locatelli e Mattia Zaccagni. Tuttavia, questi giocatori resteranno con il gruppo durante questi giorni. E faranno ritorno alle rispettive sedi dopo il test con il Cagliari Primavera venerdì mattina.

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Di seguito sono elencati i 23 convocati per la Final Four della Nations League:

Portieri: Gianluigi Donnarumma (Paris Saint-Germain), Alex Meret (Napoli), Guglielmo Vicario (Empoli);

Difensori: Francesco Acerbi (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Leonardo Bonucci (Juventus), Matteo Darmian (Inter), Giovanni Di Lorenzo (Napoli), Federico Dimarco (Inter), Leonardo Spinazzola (Roma), Rafael Toloi (Atalanta);

Centrocampisti: Nicolò Barella (Inter), Bryan Cristante (Roma), Davide Frattesi (Sassuolo), Jorginho (Arsenal), Lorenzo Pellegrini (Roma), Marco Verratti (Paris Saint-Germain), Nicolò Zaniolo (Galatasaray);

Attaccanti: Federico Chiesa (Juventus), Wilfried Gnonto (Leeds), Ciro Immobile (Lazio), Giacomo Raspadori (Napoli), Mateo Retegui (Tigre).

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Con questa rosa di giocatori, Mancini punta a guidare l’Italia verso il successo nella UEFA Nations League. Dimostrando ancora una volta la forza e la profondità del calcio italiano. Ora l’attenzione si concentra sulla sfida contro la Spagna, in cui gli azzurri cercheranno di dimostrare la loro determinazione e di conquistare l’agognata vittoria.

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