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‘In campo con Flavio’ – Italia fuori dalla Nations League: grande rimonta sfiorata ma passa la Germania

‘In campo con Flavio’ – Italia fuori dalla Nations League: grande rimonta sfiorata ma passa la Germania

‘In campo con Flavio’ – Italia fuori dalla Nations League: grande rimonta sfiorata ma passa la Germania

Nations League

Si sono giocati i quarti di finale di Nations League tra Spagna e Olanda, Danimarca e Portogallo, Croazia e Francia, ma soprattutto Italia-Germania.
Ovviamente, per gli Azzurri si tratta di una doppia sfida molto impegnativa, ma lo stesso vale per i tedeschi, storicamente.

I tedeschi si presentano alla doppia sfida con numerose assenze, tra cui spiccano Wirtz, uno degli astri nascenti del calcio tedesco, Havertz, un giocatore che, dopo tanti anni con rendimento altalenante, sta ritrovando forma e costanza, e Füllkrug, l’attaccante del West Ham che ha realizzato 9 gol in stagione e che avrebbe potuto dare un grande contributo anche in fase difensiva.

La partita di andata, disputata a San Siro, inizia con i tedeschi che schiacciano gli Azzurri in difesa. Gli uomini di Spalletti riescono a giocare solamente di ripartenza, ma dopo il gol di Tonali al 9′ minuto, nato proprio da un contropiede, l’Italia inizia ad avanzare e ad alzare il baricentro.

Bastoni taglia il campo con un lancio millimetrico che raggiunge Barella. Il centrocampista sardo imbuca per Politano, che crossa in mezzo. L’intervento a botta sicura di Kean viene murato da Tah, ma il pallone giunge a Tonali. Il mediano del Newcastle, a porta vuota, insacca alle spalle di Baumann, incolpevole sul gol.

Grande partita dello stesso Tonali, che, oltre alla rete, a centrocampo si distingue per un ottimo lavoro di pressione, riconquista del pallone e tiri pericolosi. L’Italia continua ad attaccare: dopo il gol, arrivato da un lancio lungo, sembra aver acquisito fiducia, costringendo i tedeschi a restare in difesa e impedendo loro di ripartire.

Ancora Tonali, con un tiro da fuori, impensierisce la difesa tedesca, così come Kean, che con un gran tiro al volo trova un altrettanto grande Baumann. Anche l’attaccante della Fiorentina aiuta molto la squadra, subendo falli a centrocampo per farla respirare e rendendosi costantemente pericoloso nelle azioni offensive. Il primo tempo si chiude sul punteggio di 1-0.

Nel secondo tempo, la Germania effettua due cambi, inserendo Kleindienst e Schlotterbeck, che si riveleranno decisivi. Subito al 49′, Kleindienst segna: il centravanti del Borussia Mönchengladbach stacca tutto solo di testa in area di rigore dopo un cross di Kimmich.

L’Italia subisce ancora un gol di testa, confermando una fragilità difensiva su palle inattive in questa Nations League (quattro gol subiti su cinque da calcio d’angolo o colpo di testa). Dopo il pareggio tedesco, la partita si fa più combattuta: l’Italia cerca Kean, trovando sempre spunti interessanti, mentre la Germania si affida alle imbucate di Musiala e alla superiorità aerea di Kleindienst per impensierire la difesa azzurra.

Ancora da calcio d’angolo, al 76′, passa la Germania: Kimmich crossa nuovamente e questa volta innesca Goretzka, che anticipa tutti sul primo palo e batte Donnarumma. Con l’ingresso di Maldini, l’Italia si rivitalizza: il giocatore dell’Atalanta crea due occasioni pericolose, riaccendendo le speranze dei tifosi azzurri. Tuttavia, nonostante l’assalto finale, l’andata termina 1-2 per la Germania.

L’Italia si è mostrata brillante a tratti, mentre i tedeschi, con una solida organizzazione difensiva e un’efficace capacità di contrattacco, riescono a ribaltare il risultato. Ora hanno un importante vantaggio in vista del ritorno, che si giocherà al Westfalenstadion, stadio dove la nazionale tedesca ha perso solo una volta nella sua storia, contro l’Italia nel Mondiale 2006.

Dopo tre giorni, si gioca il ritorno a Dortmund. Si prevede una partita difficile, ma il primo tempo disputato dagli Azzurri è tra i peggiori mai visti. Sempre sottomessi in difesa, incapaci di avanzare con convinzione, l’Italia non riesce a imporsi sul gioco. La Germania è più forte, lo sappiamo, ma la Nazionale italiana appare totalmente spenta.

Al 30′, Kimmich porta in vantaggio la Germania su rigore, concesso per un fallo di Buongiorno su Kleindienst. Donnarumma intuisce, ma il tiro è troppo angolato. Il secondo gol arriva in modo clamoroso: dopo un colpo di testa di Kleindienst, Donnarumma salva, ma mentre i giocatori italiani protestano con Marciniak per un presunto fallo, la Germania batte rapidamente il calcio d’angolo. Senza portiere e senza marcature, l’Italia concede un gol incredibile a Musiala, che deve solo spingere il pallone in rete.

Al 47′, la Germania cala il tris: Bastoni perde una palla sanguinosa, Barella si fa anticipare da Goretzka e Kimmich serve un cross morbido per Kleindienst, che insacca il 3-0 da pochi passi. Italia annichilita e parziale complessivo di 5-1.

Servirebbe un miracolo, e nella ripresa l’Italia scende in campo con un atteggiamento completamente diverso. Spalletti inserisce Politano e Frattesi per Gatti e Maldini, e subito al 49′ Kean pressa alto, induce all’errore Sané, si invola e segna all’angolino. Gol fondamentale per riaprire il match.

L’Italia continua a soffrire, ma ogni volta che si cerca Kean, la squadra si accende. Al 69′, lo stesso Kean salta Tah e batte Baumann con un destro all’incrocio, firmando il 3-2. Al 74′ viene assegnato un rigore all’Italia, poi revocato dal VAR dopo un On-Field Review.

La partita diventa combattutissima: la Germania crea pericoli, ma si ricompatta bene quando perde palla. Dopo una parata clamorosa di Donnarumma su punizione di Kimmich e un colpo di testa pericoloso di Bisseck, al 95′ l’Italia ottiene un rigore per un tocco di mano di Mittelstädt. Raspadori trasforma spiazzando Baumann, fissando il risultato sul 3-3.

Nonostante l’assalto finale, l’Italia non riesce a completare la rimonta. Il parziale complessivo è di 5-4 per la Germania, che passa con qualche sofferenza e affronterà il Portogallo in semifinale.

L’Italia esce dalla Nations League e ora dovrà concentrarsi sulle Qualificazioni ai Mondiali 2026, dove affronterà Estonia, Israele, Norvegia e Moldavia nel Gruppo I. Resta il rammarico per un primo tempo disastroso: con un atteggiamento più combattivo sin dall’inizio, il risultato sarebbe potuto essere diverso.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – GASPERINI ALLA ROMA: IL TECNICO GIUSTO PER TORNARE A VINCERE?

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‘In campo con Flavio’ – Gasperini alla Roma: il tecnico giusto per tornare a vincere?

‘In campo con Flavio’ – Gasperini alla Roma: il tecnico giusto per tornare a vincere?

‘In campo con Flavio’ – Gasperini alla Roma: il tecnico giusto per tornare a vincere?

Serie A

In questi ultimi giorni si è parlato del profilo di Gasperini come possibile nuovo allenatore della Roma.

Come affermato nelle recenti interviste, Ranieri non allenerà più, ma si concentrerà sul ruolo di dirigente della squadra giallorossa.

Si sono valutati diversi profili, tra cui quello di Farioli, poi scartato dalla dirigenza, e di Allegri, che però non sembra entusiasta della piazza. Il nome più ricorrente, tuttavia, è quello di Gasperini.

Il tecnico dell’Atalanta ha annunciato in conferenza stampa che non rinnoverà il contratto con i bergamaschi e che sarà pronto a sposare un nuovo progetto se gli verrà proposto.

L’allenatore di Grugliasco ha allenato, tra le altre squadre, l’Inter e la Juventus Primavera. Si è fatto notare dall’Atalanta ai tempi della sua esperienza al Genoa.

Alla guida della squadra bergamasca ha conquistato un’Europa League lo scorso anno, ma soprattutto ha reso nuovamente competitiva un’Atalanta che negli anni precedenti aveva vissuto momenti difficili, tra cui la retrocessione in Serie B.

Gasperini è riuscito a riportare l’Atalanta in Champions League e, soprattutto, a farle vincere un trofeo. A maggio 2024, la sua squadra ha battuto il Bayer Leverkusen, che fino a quel momento non aveva mai perso in stagione, imponendosi con un netto 3-0 grazie a una tripletta di Lookman.

A mio avviso, Gasperini è l’uomo giusto per la panchina della Roma.

Il tecnico ex Genoa potrebbe rivitalizzare alcuni giocatori che hanno disputato una stagione deludente, come Dovbyk. Infatti, è riuscito a trasformare Mateo Retegui da semplice attaccante a capocannoniere della Serie A, con ben 22 reti in campionato.

Uno dei giocatori più in difficoltà nella Roma è Pellegrini. Gasperini, nella sua Atalanta, ha spesso utilizzato un trequartista dietro la punta, come De Ketelaere o Lookman, e potrebbe replicare questo schema anche in giallorosso.

Alla Roma potrebbe valorizzare anche il lavoro a centrocampo di Paredes, paragonabile a quello di De Roon, e gli strappi di Ederson, assimilabili a quelli di Kone.

Dunque, ribadisco: a mio avviso, Gasperini può essere l’uomo giusto per la panchina giallorossa. Potrebbe dare una svolta alla mediocrità in cui la squadra naviga da qualche anno, aiutandola a vincere trofei e magari a tornare in lotta per la Champions League o addirittura per lo Scudetto, come già fatto con l’Atalanta.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – THIAGO MOTTA E LA JUVE: UN MATRIMONIO GIA’ AL CAPOLINEA?

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‘In campo con Flavio’ – Atalanta-Inter: scontro Scudetto al Gewiss

‘In campo con Flavio’ – Atalanta-Inter: scontro Scudetto al Gewiss

‘In campo con Flavio’ – Atalanta-Inter: scontro Scudetto al Gewiss

Serie A

Al Gewiss Stadium di Bergamo si è giocata Atalanta-Inter, uno scontro diretto fondamentale per le due squadre, che con una vittoria avrebbero potuto mettere la freccia per lo Scudetto.

L’Atalanta ha un calendario non troppo favorevole, con all’orizzonte le sfide contro Fiorentina, Lazio, Bologna, Roma e Milan. Per l’Inter, invece, il calendario appare più vantaggioso e, con una vittoria, potrebbe mettere quasi un’ipoteca sullo Scudetto. Inoltre, il Napoli è  fermato dal Venezia fuori casa sullo 0-0, rendendo questa gara un’occasione ancora più ghiotta.

La partita inizia subito in modo combattuto, con le due squadre che lottano su ogni pallone, spinte anche dall’ambiente caldissimo di Bergamo. Gasperini, come di consueto, punta sul pressing alto per indurre gli avversari all’errore, ma Inzaghi lo intuisce subito e sceglie di costruire poco dal basso, scavalcando la linea di difesa con lanci lunghi diretti all’attaccante, che poi fa sponda.

All’8’ proprio questa giocata porta al palo di Thuram: rilancio di Sommer, sponda di Lautaro, filtrante di Mkhitaryan per Thuram, che tutto solo davanti a Carnesecchi colpisce il palo interno. L’Atalanta sale in cattedra con un buon giro palla, cercando di innescare Retegui. Le occasioni per Pasalic ed Ederson mettono in difficoltà la difesa dell’Inter, ma il risultato resta fermo sullo 0-0. Le due squadre mantengono un ritmo alto e annullano il pressing avversario con scambi rapidi. Il primo tempo si chiude senza reti.

Al 50’ la partita viene momentaneamente sospesa per un problema a un tifoso nel settore ospiti. Dopo circa quattro minuti di stop, si riprende con un calcio d’angolo per l’Inter. Calhanoglu batte, Carlos Augusto svetta di testa e segna, lasciato colpevolmente solo. Grave errore difensivo per l’Atalanta, con Gasperini visibilmente furioso per la mancata marcatura sull’ex Monza.

L’Atalanta prova a reagire e aumenta la pressione, ma la difesa dell’Inter regge bene. Dumfries ferma le incursioni di Bellanova, Carlos Augusto contiene Lookman, mentre Acerbi e Bastoni neutralizzano Retegui, Pasalic e poi De Ketelaere.

All’81’ accade un episodio chiave: Ederson viene ammonito per proteste, poi applaude ironicamente l’arbitro. Un tempo questo comportamento avrebbe portato al rosso diretto, ora equivale a un secondo giallo, quindi il centrocampista brasiliano viene espulso.

Con l’Atalanta in dieci uomini, l’Inter sfrutta la velocità di Thuram per ripartire. All’87’ arriva il raddoppio: l’Atalanta è ormai spaccata in due e Barella serve un pallone perfetto per Lautaro, che da vero bomber batte Carnesecchi e chiude il match.

Nel finale c’è tempo per l’espulsione di Bastoni e per un gol clamoroso sbagliato da Frattesi. Dopo 11 minuti di recupero, l’Inter porta a casa una vittoria pesantissima. Ora vola a +6 sull’Atalanta e a +3 sul Napoli, mettendo il turbo nella corsa Scudetto.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – FIORENTINA-JUVE: ALTRO KO BIANCONERO

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‘In campo con Flavio’ – Fiorentina-Juve: altro KO bianconero

‘In campo con Flavio’ – Fiorentina-Juve: altro KO bianconero

‘In campo con Flavio’ – Fiorentina-Juve: altro KO bianconero

Serie A

All’Artemio Franchi di Firenze si è giocata Fiorentina-Juventus, una partita che alla vigilia si prospettava combattuta, dato che era uno scontro diretto per le zone calde dell’Europa.

Con tre punti, la Fiorentina accorcerebbe sulla Roma, vincente in casa con il Cagliari, e supererebbe il Milan. Lato Juve, invece, una vittoria potrebbe essere fondamentale per accelerare la corsa al 4º posto, ora molto più contesa e piena di squadre.

Palladino sceglie di schierare la formazione tipo, mentre Thiago Motta lascia fuori Conceição e Cambiaso. Ci si aspettava una Fiorentina più offensiva rispetto alla Juventus, e questo segnale arriva fin da subito.

La Juventus, come avviene spesso nelle squadre di Thiago Motta, costruisce dal basso, ma così facendo perde molti palloni, rischiando di mandare in porta la Viola, che davanti ha fisico con Kean e qualità e velocità con Gudmundsson.

Al primo angolo del match, al 15’, la Viola trova il gol. Dopo una respinta in area, sul pallone arriva Gosens, il più lesto di tutti, che con un tiro deviato la mette alle spalle di un incolpevole Di Gregorio.

Non passano nemmeno due minuti dal gol del tedesco che la Fiorentina raddoppia. Fagioli, ex della partita oltre a Vlahovic, che però siede in panchina, mette in porta con l’esterno Mandragora. Il numero 28, con un tiro a incrociare angolatissimo, riesce a insaccarla, mandando in estasi il popolo viola e aumentando ancora di più la contestazione tra i tifosi bianconeri, che già nella sfida contro l’Atalanta, dopo il quarto gol, avevano svuotato la Curva Sud.

Ora la Fiorentina gestisce il possesso, cercando di far scorrere i secondi per andare negli spogliatoi e rifiatare. Dopo una punizione dal limite di Koopmeiners finita alta, termina la prima frazione di gioco.

Sembra non essere cambiato nulla tra la fine del primo e l’inizio del secondo tempo, con la Fiorentina che continua a spingere e la Juventus che si rende protagonista di iniziative offensive timide, se non del tutto assenti.

Dopo nemmeno 10 minuti della ripresa, la Fiorentina cala il tris. Ancora Fagioli serve Gudmundsson, che scaglia un gran destro da ottima posizione e infila all’angolino, dove Di Gregorio non può arrivare.

Poco dopo segna anche Kean, ma è in offside. La Juventus prova a rendere meno amara la sconfitta con qualche filtrante per Kolo Muani, ma nulla da fare.

Lo stesso francese, che ha rubato il posto a Vlahovic, non segna da febbraio e la sua assenza nei tabellini pesa molto sulla squadra di Thiago Motta, perché con i suoi gol riusciva a decidere la maggior parte delle partite.

Piove sul bagnato in casa Juve, dato che all’86’ si fa male Cambiaso, ancora alla caviglia: un altro stop per lui.

Finisce così, 3-0. Una partita in cui la Juventus si è mostrata impotente, mentre la Fiorentina è stata dominante in tutti gli aspetti. Zero gol fatti nelle ultime due gare, sette subiti: dati che parlano da soli.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ –  IL RITORNO DEGLI OTTAVI DELLE COPPE EUROPEE DELLE ITALIANE

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‘In campo con Flavio’ – Il ritorno degli ottavi delle coppe europee delle italiane

‘In campo con Flavio’ – Il ritorno degli ottavi delle coppe europee delle italiane

‘In campo con Flavio’ – Il ritorno degli ottavi delle coppe europee delle italiane

Competizioni UEFA

In questa settimana, sempre tra martedì e giovedì, si sono giocati i ritorni di Champions, Europa e Conference League.

In Champions, l’Inter è stata sorteggiata contro il Feyenoord. L’andata l’ha portata a casa per 0-2 al De Kuip, mentre al ritorno ha vinto 2-1 a San Siro, grazie ai gol di Thuram e Calhanoglu su rigore, confermando una qualificazione già praticamente ipotecata.

In Europa League, invece, hanno giocato Roma e Lazio.
I giallorossi non sono riusciti a passare il turno al San Mamés contro il Bilbao. La partita è  chiaramente condizionata dall’espulsione di Hummels all’11’, che ha spianato la strada all’Athletic. Grazie alla doppietta di Nico Williams e al gol di Berchiche, i baschi sono riusciti a passare il turno, rendendo inutile il rigore di Paredes nel finale.

La Lazio, invece, che aveva vinto all’andata contro il Viktoria Plzen in trasferta, dopo una partita finita in nove uomini e con un gol segnato al 98’, è riuscita a difendere il risultato. Nonostante il gol di Sulc al 52’, la Lazio ha trovato il pareggio con Romagnoli, che ha segnato il terzo gol in tre partite. Grazie alla vittoria in terra ceca, i biancocelesti sono riusciti a qualificarsi.

Diversa, invece, la situazione al Franchi. La Fiorentina doveva ribaltare il KO per 3-2 subito in Grecia. Partendo subito forte, la Viola ha segnato due gol nei primi 24 minuti, ribaltando il risultato. La chiude poi Kean al 75’, rendendo inutile, come successo alla Roma, il rigore di Ioannidis all’81’.

L’Inter, ai quarti di finale, affronterà il Bayern Monaco, che ha battuto il Bayer Leverkusen 3-0 all’andata e 2-0 al ritorno. Sarà una sfida difficilissima per i nerazzurri, che dovranno mostrare tutte le loro qualità, soprattutto all’andata, che si giocherà all’Allianz Arena.

La Lazio, invece, affronterà il Bodo Glimt, una partita comunque ostica, dato che la squadra norvegese gioca su un campo sintetico. Tuttavia, il confronto è altamente alla portata dei biancocelesti.

La Fiorentina, in Conference League, affronterà il Celje. La squadra slovena ha fatto la storia, diventando la prima squadra slovena ad approdare ai quarti di finale di una coppa europea. Anche questa è una sfida ampiamente alla portata, che potrebbe portare la Fiorentina a giocare per la terza volta consecutiva la semifinale di Conference League.

Sono quindi passate ai quarti Inter, Fiorentina e Lazio, una per competizione, mentre la Roma è fuori, eliminata dall’Athletic Bilbao.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – JUVE-ATALANTA: BIANCONERI SURCLASSATI ALLO STADIUM

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‘In campo con Flavio’ – “Juve-Atalanta”: bianconeri surclassati allo Stadium

‘In campo con Flavio’ – “Juve-Atalanta”: bianconeri surclassati allo Stadium

‘In campo con Flavio’ – “Juve-Atalanta”: bianconeri surclassati allo Stadium

Serie A

Allo Juventus Stadium di Torino si è giocata Juventus-Atalanta, una partita con vista scudetto, data la ridotta distanza su Inter e Napoli per entrambe le squadre.

Thiago Motta schiera tutti i titolari, con Conceição ancora indisponibile, mentre Gasperini sceglie Cuadrado al posto di De Ketelaere, viste le brutte prestazioni del belga.

Ci si aspetta una partita combattuta e con tanti gol. Fin dai primi minuti, si capisce che l’Atalanta pressa alta la Juventus, costringendola a perdere palla. In fase di impostazione, i bianconeri non hanno grande qualità tecnica e soffrono il pressing forte sugli appoggi e più lieve sul portatore di palla, andando spesso in difficoltà.

Quando la Juve riesce a salire, lo fa con lanci lunghi per innescare la fisicità di Kolo Muani, che deve ancora ritrovare la forma delle prime partite. L’Atalanta, invece, quando recupera palla nella propria trequarti, cerca subito Retegui, sempre leggermente più avanzato rispetto ai compagni.

I bergamaschi creano due occasioni importanti con Zappacosta e Lookman. Il terzino sinistro è particolarmente in forma e, in fase di costruzione, l’Atalanta si affida spesso a lui, che cerca il passaggio lungo linea o la palla rasoterra per Retegui.

Gli uomini di Thiago Motta non riescono a superare la metà campo, bloccati dalla linea di centrocampo dell’Atalanta, che crea superiorità numerica in pressing e impedisce ai bianconeri di servire Kolo Muani, fin qui quasi impalpabile.

Al 27’, dopo l’ennesima azione offensiva dell’Atalanta, viene assegnato un calcio di rigore. Ederson, dopo un cross ribattuto, ripropone il pallone in mezzo. Djimsiti lo sfiora e la sfera rimbalza sul braccio di McKennie. Il Sig. Sozza non ha dubbi e fischia il penalty. Sul dischetto va Retegui, nonostante il recente errore contro il Torino. L’attaccante incrocia e batte Di Gregorio, segnando il suo 22º gol in campionato e confermandosi capocannoniere.

L’Atalanta continua il suo assalto e, con Lookman, colpisce il palo dopo una deviazione. Sulla ribattuta, Di Gregorio salva il risultato. Il primo tempo si chiude sullo 0-1 tra i fischi dello Stadium.

Ad appena un minuto dall’inizio della ripresa, al 46’, arriva il raddoppio dell’Atalanta. Lookman calcia, Di Gregorio respinge, ma il più lesto sulla ribattuta è De Roon, che appoggia facilmente in rete.

L’olandese ed Ederson offrono una grande prestazione in costruzione: il brasiliano ha provocato il rigore del vantaggio con un cross, mentre De Roon, autore di un prezioso lavoro in mezzo al campo, trova anche la soddisfazione del gol, il quarto in campionato.

Dopo il secondo gol, la Juve prova a reagire alzando il pressing e portandosi in avanti, ma senza mai riuscire a creare pericoli per Carnesecchi e la difesa orobica. Dopo alcuni minuti di tentativi sterili da parte dei bianconeri, l’Atalanta colpisce in ripartenza e chiude i giochi.

Kolasinac si sgancia in avanti e, con un assist di tacco perfetto, mette Zappacosta davanti alla porta. Il terzino non si fa pregare e batte Di Gregorio con un preciso destro sul secondo palo.

La Juventus paga la prestazione negativa di Kolo Muani, quasi mai servito e sostituito al 75’ da Vlahovic. Proprio un errore del serbo porta al poker dell’Atalanta.

Dalla trequarti, Lookman punta l’avversario, si sposta il pallone sul destro e calcia. Il tiro, leggermente deviato, mette fuori causa Di Gregorio e sancisce lo 0-4 finale.

Quella che sembrava una partita equilibrata si trasforma in un dominio assoluto dell’Atalanta, che infligge un pesante poker alla Juventus allo Stadium. I bianconeri, reduci da cinque vittorie consecutive, perdono un match fondamentale.

L’Atalanta, invece, continua a dar fastidio a Napoli e Inter, nonostante i recenti pareggi casalinghi contro Venezia e Cagliari, risultati che pesano non poco nella corsa al vertice.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – LE ITALIANE IN EUROPA: INTER DOMINANTE LAZIO E ROMA VINCENTI NEL FINALE FIORENTINA CHIAMATA ALLA RIMONTA

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‘In campo con Flavio’ – Le italiane in Europa: Inter dominante Lazio e Roma vincenti nel finale Fiorentina chiamata alla rimonta

‘In campo con Flavio’ – Le italiane in Europa: Inter dominante Lazio e Roma vincenti nel finale Fiorentina chiamata alla rimonta

‘In campo con Flavio’ – Le italiane in Europa: Inter dominante Lazio e Roma vincenti nel finale Fiorentina chiamata alla rimonta

Champions League  Europa League Conference League

Tra martedì e giovedì si sono giocati gli ottavi di finale di Champions League, Europa League e Conference League.
In ognuna di queste tre competizioni c’è almeno un’italiana. Nella Champions è rimasta solo l’Inter, che ha affrontato il Feyenoord. In Europa League, le due squadre della Capitale, Roma e Lazio, hanno sfidato rispettivamente l’Athletic Club e il Viktoria Plzen. In Conference resiste la Fiorentina, che ha affrontato il Panathinaikos.

Mercoledì ha giocato l’Inter, in un campo difficile come quello del Feyenoord, il De Kuip.
Ci è passato il Milan recentemente ed è stato eliminato, ci è passata la Roma più volte ma ha sempre faticato a portare a casa il risultato. I nerazzurri non scendono in campo con la formazione titolare: mancano infatti Calhanoglu e Mkhitaryan, due dei tre perni del centrocampo nerazzurro. Manca anche Sommer che, però, ha effettuato un recupero lampo, mettendosi a disposizione già da questa settimana. Tra i pali, dunque, gioca Martinez. Nonostante le assenze e il campo difficile, l’Inter vince per 0-2, con le reti della coppia Thuram-Lautaro. Rete liberatoria per Thuram, che non segnava da tempo, complice anche l’infortunio alla caviglia. Nella ripresa Zielinski sbaglia un rigore, facendoselo parare da Wellenreuther.

Giovedì, invece, hanno giocato le tre rimaste: Roma, Lazio e Fiorentina.
La Viola di Palladino ha affrontato il Panathinaikos, un avversario ostico, che ai playoff ha mostrato le sue qualità con la rimonta in casa contro il Reykjavik. Dopo un inizio shock, con due gol subiti in 19 minuti, la Fiorentina si riprende: Beltrán accorcia un minuto dopo il raddoppio greco, poi Fagioli segna il suo primo gol in maglia viola. A inizio secondo tempo, però, arriva il 3-2 casalingo con la rete di Tete. Finisce 3-2 in Grecia: è tutto nelle mani della Fiorentina, che in casa, davanti ai propri tifosi, dovrà ribaltare il risultato.

Alle 21:00 hanno giocato Roma e Lazio.
La Roma ha affrontato l’Athletic Bilbao in casa, mentre la Lazio ha giocato in trasferta contro il Viktoria Plzen. L’avversario più ostico ce l’ha la Roma, mentre la Lazio può ipotecare la qualificazione già dall’andata contro la squadra ceca. Al 19’ la Lazio passa in vantaggio con Romagnoli di testa. A Roma, dopo una bellissima coreografia dei tifosi, un gol mangiato da Dovbyk e una traversa di Dybala, il primo tempo finisce 0-0.

Quasi contemporaneamente, entrambe le squadre subiscono gol.
Al 50’ la Roma va sotto con un colpo di testa di Iñaki Williams nell’area piccola, mentre la Lazio incassa il pareggio al 53’ con Durosinmi, anche lui letale in area. Per la Lazio la partita si complica dopo le espulsioni di Rovella e Gigot: a quel punto anche un pareggio potrebbe andare bene. Ma al 98’ Gustav Isaksen segna con un gran tiro a giro, regalando la vittoria ai biancocelesti, che ora possono credere nella qualificazione. A Roma, invece, la squadra di Ranieri pareggia al 56’ con Angeliño, rispondendo subito al vantaggio spagnolo. La gara si riequilibra, ma al 94’ Eldor Shomurodov, forse l’uomo più in forma insieme a Çelik e Dybala, trova l’angolino con una girata vincente. Ora la Roma dovrà andare al San Mamés di Bilbao per affrontare gli spagnoli in un ambiente infuocato.

Sono state quattro partite bellissime.
Le due gare delle squadre della Capitale hanno avuto uno sviluppo simile, con gol subiti quasi negli stessi minuti e reti decisive nel finale. Solo la Fiorentina dovrà ribaltare il risultato, mentre le altre dovranno difendere il vantaggio.

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ –  NAPOLI-INTER: SCONTRO DIRETTO GIOCATO FINO ALL’ULTIMO SECONDO

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‘In campo con Flavio’ – Napoli-Inter: scontro diretto giocato fino all’ultimo secondo

‘In campo con Flavio’ – Napoli-Inter: scontro diretto giocato fino all’ultimo secondo

‘In campo con Flavio’ – Napoli-Inter: scontro diretto giocato fino all’ultimo secondo

Serie A

Allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli si è giocata la partita più attesa.
Due squadre che fino a ora hanno disputato un campionato altalenante, penso sia questa la parola giusta. Basta pensare ai due derby in campionato dell’Inter e alla sconfitta di Firenze per 3-0.
Il Napoli, invece, non sta attraversando un ottimo periodo di forma, viste le tre partite pareggiate contro Udinese, Roma e Lazio, oltre alla sconfitta inaspettata a Como.

Ma oggi non è una partita come le altre.
Ci si gioca una stagione.

L’Inter è senza Sommer, ma può contare su Martinez, che ha ottenuto tre clean sheet in altrettante partite giocate. Pesa, invece, l’assenza di Anguissa per il Napoli. A Como, Conte aveva dato spazio a Billing, mentre oggi inserisce Gilmour, che non giocava da molto tempo.

La prima parte di match non è elettrizzante: la partita si sviluppa prevalentemente nella zona tra centrocampo e difesa, con entrambe le squadre che palleggiano senza cercare i vertici offensivi.
Lobotka e Gilmour, con l’aiuto di McTominay stavolta più offensivo, hanno messo alle corde un centrocampo di tutto rispetto, formato da Mkhitaryan, non brillante negli inserimenti come al solito, Barella, oggi costretto a restare più in copertura, e Çalhanoğlu. La partita del turco è stata però condizionata da una botta ricevuta da McTominay.

Al 22’, dopo un contrasto dubbio in area tra McTominay e Dumfries, il pallone esce dall’area e finisce a Çalhanoğlu, che subisce fallo.
Sul pallone va Dimarco, pronto a disegnare col mancino.
Il 32 nerazzurro, con un tiro a giro perfetto, la mette all’incrocio, lasciando Meret immobile.

Dopo il gol dell’esterno sinistro, il match si accende.
Lukaku, per il Napoli, sfiora il pareggio con due tiri: uno murato, l’altro sull’esterno della rete. Dall’altra parte, Dimarco sfiora la doppietta, ma Buongiorno compie un salvataggio clamoroso.

La partita, però, è dominata più dai difensori che dagli attaccanti.
Buongiorno e Rrahmani si muovono come ombre su Thuram, oggi annullato. Infatti, il duo Lautaro-Thuram non ha creato occasioni come spesso accade.
Dall’altra parte, Bastoni disputa un’ottima partita, alternandosi con Acerbi su Lukaku e Raspadori e salvando i nerazzurri in più occasioni.

Il primo tempo si chiude sullo 0-1.

Brutta tegola dopo cinque minuti per Inzaghi: si infortuna Dimarco, probabilmente un problema muscolare per lui. La fascia sinistra dell’Inter è completamente fuori uso, considerando anche gli infortuni di Zalewski e Carlos Augusto.
Non ce la fa nemmeno Çalhanoğlu, che viene sostituito da Zielinski.

Si mette in luce anche il portiere Martinez, che compie una grande parata su un tiro potente ma centrale di McTominay.

A dare freschezza alla manovra ci pensano Ngonge, che si posiziona largo a destra, e Billing, che entra a centrocampo al posto di un ottimo Gilmour.
L’ex Brighton e Lobotka disputano una grande partita sia nell’impostazione della manovra che nel pressing sui centrocampisti avversari.

Billing entra con determinazione, vincendo tutti i duelli, e all’87’ segna il gol del pareggio. Dopo una clamorosa incursione in area di Lobotka, che con fisico e dribbling si incunea e serve Billing, il primo tiro viene respinto da Martinez, ma sulla ribattuta l’ex Bournemouth non sbaglia e segna il gol dell’1-1.
Non segnava dalla sfida Manchester United-Bournemouth di questa stagione.

C’è anche un’occasione per Ngonge nel finale, ma lo scontro diretto non decreta un vincitore, lasciando il Napoli a -1 dall’Inter, che resta prima in classifica.
L’Atalanta ha fallito una clamorosa occasione: vincendo in casa contro il Venezia, sarebbe andata a pari punti con il Napoli, dunque anche lei a -1 dall’Inter.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – COMO-NAPOLI: CROLLO AZZURRO AL SINIGAGLIA

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‘In campo con Flavio’ – Lazio-Napoli: partita bellissima all’Olimpico

‘In campo con Flavio’ – Lazio-Napoli: partita bellissima all’Olimpico

‘In campo con Flavio’ – Lazio-Napoli: partita bellissima all’Olimpico

All’Olimpico di Roma si è giocata Lazio-Napoli, una partita molto importante per entrambe le squadre: soprattutto per il Napoli, che cercava di allungare sull’Inter, mentre per la Lazio anche un pareggio sarebbe stato positivo per continuare a credere nel quarto posto.

Per il Napoli pesa molto l’assenza di Neres: infatti, l’ex Benfica, con la sua vivacità, metteva in crisi tutte le difese. Al suo posto, in attacco, gioca Raspadori. Per la Lazio, invece, gioca Pedro a causa dell’infortunio di Dia nella partita precedente, che lo ha costretto a partire dalla panchina.

Le sfide precedenti, una in Coppa Italia e una in campionato, hanno visto la Lazio sempre vincitrice. In campionato, fuori casa, vince per 0-1 con gol di Isaksen, mentre in Coppa Italia, in casa, trionfa per 3-1 grazie alla tripletta di Noslin e al gol di Simeone.

La partita inizia subito con la Lazio che spinge e costringe il Napoli a schiacciarsi in difesa, togliendo spazi e profondità. Ma già al 6’ cade il muro partenopeo: dopo una respinta corta di Rrahmani su un lancio, arriva Isaksen. Il 18 biancoceleste calcia fortissimo di sinistro e il pallone si insacca alla destra di Meret, dopo un bacio alla traversa.

Dopo il gol, la Lazio gioca di ripartenza, aspettando il Napoli e difendendosi con scivolamenti perfetti. Alla prima occasione, sfrutta la velocità di Castellanos per ripartire. Al 13’, però, dopo un brutto rinvio di Provedel, la palla torna al Napoli: McTominay raccoglie e serve Lukaku, che con un ottimo uno-due si intende con Raspadori. L’attaccante stoppa e calcia, infilando il pallone sotto le gambe di Provedel.

Dopo 13 minuti di fuoco, la partita torna in parità.

Al 20’, Valentin Castellanos è costretto a fermarsi: sente tirare nella zona dell’inguine ed esce. Sul piano tattico cambia poco, perché Noslin prende il suo posto come prima punta, mentre Pedro rimane trequartista insieme a Isaksen. Dia resta fuori.

Ora il pressing alto lo fa il Napoli, costringendo la Lazio a rimanere nella propria trequarti, senza però mai riuscire a tirare o mettere davvero in pericolo la difesa biancoceleste. La Lazio prova comunque a uscire, mettendo in difficoltà la retroguardia partenopea, che commette diversi errori in costruzione.

Finisce così il primo tempo.

Il secondo tempo è molto più combattuto, con occasioni da entrambe le parti: Lukaku prova un tiro centrale per il Napoli, mentre Isaksen, tutto solo davanti a Meret, sbaglia di poco per la Lazio. Si mette in luce anche Alessandro Buongiorno che, al rientro, disputa un’ottima partita, limitando prima Castellanos e poi Noslin.

Al 64’, il Napoli passa in vantaggio in modo clamoroso. Politano crossa dalla destra, il pallone viene deviato da Gila e finisce su Marusic, che, sorpreso dal rimpallo, se lo butta in porta dopo una carambola.

Dunque, 1-2 all’Olimpico: ora è la Lazio a dover rincorrere.

Dopo appena tre minuti, Zaccagni segna in rovesciata un gol bellissimo, ma in fuorigioco. Il Napoli ora è molto compatto in difesa per proteggere il risultato, mentre la Lazio gestisce il possesso palla, cercando spazi.

All’87’, dopo una grande apertura di Zaccagni, la palla arriva a Dia. Il senegalese stoppa e calcia con un mancino chirurgico all’angolino basso, battendo Meret.

Un pareggio che serve di più alla Lazio, che resta ancora al quarto posto in attesa delle partite di Fiorentina e Juventus. Il Napoli, invece, raccoglie solo tre punti nelle ultime tre partite, dopo i pareggi con Roma, Udinese e Lazio, e si porta a +2 sull’Inter, che deve ancora giocare.

Finisce 2-2 all’Olimpico: questa partita dimostra che il campionato è ancora apertissimo.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ – INTER FIORENTINA: I NERAZZURRI ACCORCIANO SUL NAPOLI

‘In campo con Flavio’ – Inter-Fiorentina: i nerazzurri accorciano sul Napoli

‘In campo con Flavio’ – Inter-Fiorentina: i nerazzurri accorciano sul Napoli

‘In campo con Flavio’ – Inter-Fiorentina: i nerazzurri accorciano sul Napoli

Serie A

Al San Siro di Milano si è giocata Inter-Fiorentina, una sfida molto importante per entrambe le squadre: per la Viola, che vuole continuare a credere nella Champions League, distante solo tre punti, e per l’Inter, che punta ad accorciare sul Napoli capolista. Infatti, con una vittoria, gli uomini di Inzaghi si porterebbero a -1 dai partenopei.

La partita inizia subito con un’Inter arrembante, che non lascia avanzare la Fiorentina, costringendo Kean nella propria metà campo e impedendo ripartenze. I nerazzurri attaccano con continuità, mantenendosi sempre nei pressi dell’area difesa da De Gea. L’Inter è particolarmente pericolosa sulle palle inattive e, al 24’, Lautaro colpisce la traversa su calcio d’angolo. Solo quattro minuti dopo, sempre da corner, arriva il vantaggio nerazzurro.

Dopo la sostituzione forzata di Thuram, Calhanoglu calcia un angolo che giunge dalle parti di Lautaro. L’argentino si scontra in un duello aereo con Pongracic e, dopo un tocco dello stesso croato, la palla finisce in rete. L’Inter passa meritatamente in vantaggio.

A quel punto la Viola alza il baricentro e riesce a far ammonire Calhanoglu e Mkhitaryan, giocatori su cui poi punterà per cercare di ottenere un’espulsione. Al 44’, dopo un controllo VAR e le proteste della Fiorentina, La Penna assegna un calcio di rigore alla squadra ospite, trasformato perfettamente da Mandragora. Finisce così la prima frazione di gioco.

Per l’Inter un pareggio sarebbe inutile, mentre per la Fiorentina, che nel secondo tempo gioca meglio rispetto al primo, aumentando il pressing, un punto potrebbe essere un buon risultato. Dopo il giallo ricevuto, Calhanoglu viene sostituito, e il cambio stravolge l’assetto tattico della squadra. Con l’ingresso di Zielinski, è lui a prendere in mano la costruzione del gioco. Il polacco gioca maggiormente sugli esterni, servendo con più frequenza Darmian e Carlos Augusto rispetto a quanto faceva Calhanoglu.

Al 52’, proprio da un cross di Carlos Augusto, arriva la rete di Arnautovic, che con un grande stacco di testa batte l’incolpevole De Gea. La Fiorentina cerca di costruire dal basso con Gudmundsson, che ricopre un insolito ruolo da regista. L’olandese si alterna con Cataldi nell’impostazione del gioco e nel servire Kean, che però viene ben arginato dai centrali interisti.

Nonostante le trame di gioco convincenti della Fiorentina, la squadra di Palladino non riesce a trovare il pareggio. L’Inter conquista così una vittoria importantissima in chiave scudetto, ma esce da San Siro con un po’ di preoccupazione per l’infortunio di Thuram, che ha avvertito dolore alla caviglia.

La prossima partita sarà cruciale per l’Inter, che dovrà affrontare la Juventus nel Derby d’Italia, mentre la Viola ospiterà il Como in casa. I nerazzurri si prendono la rivincita sulla Fiorentina, dopo il 3-0 subito al Franchi, e accorciano le distanze sul Napoli.

Flavio Bussoletti

‘IN CAMPO CON FLAVIO’ MILAN-INTER: LA RIPRENDONO ALL’ULTIMO GLI UOMINI DI INZAGHI

 

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