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“La Bella Indifferenza” di Athos Zontini leggi la recensione

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“La Bella Indifferenza” di Athos Zontini leggi la recensione

Titolo: La Bella Indifferenza
Autore: Athos Zontini
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 256
Prezzo: Euro 17
Prezzo E-book: 10,99

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Trama: Una mattina Ettore Corbo, commercialista disilluso che lavora nello studio di famiglia, scopre di non riuscire più a vedere il volto delle persone. al suo posto un vuoto ovale da manichino. Le visite a cui si sottopone, convinto che si tratti di una malattia, non danno risultati. E per Corbo, intrappolato in un matrimonio privo di emozioni con Marta, non c’è via di uscita da quella cecità selettiva che gli nasconde o forse gli mostra la natura dell’essere umano. La nuova prospettiva fa emergere l’inutilità e la falsità delle faticose relazioni che intrattiene con il resto del mondo.

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“La Bella Indifferenza” è l’ultimo romanzo di Athos Zontini. Racconta la vita drammatica di Ettore Corbo, che, da un giorno all’altro, non riesce più a vedere i volti delle persone. Per il protagonista i visi sono dei gusci d’uovo, privi di lineamenti e ovviamente non riesce neanche a vedere le loro reazioni.

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Ettore si ritrova solo con il suo dramma e si chiude ogni giorno di più. E’ un uomo normale che si deve confrontare con un problema di difficile soluzione, che nemmeno i medici riescono a risolvere. Il protagonista ha vissuto accettando tutto quello che gli capitava. Non ha mai cercato di imporsi né nella vita privata, né sul lavoro. Insomma, si è fatto travolgere dalla vita, cercando di sopravvivere.

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Zontini, con la storia di Ettore, ci racconta il potere dell’indifferenza e della solitudine. Utilizza in modo surreale una malattia per parlarci del mondo. Ognuno, pur vivendo in società, è fondamentalmente solo. Nel momento in cui si rompe un legame che ci tiene attaccati alla società, per gli altri diventiamo strani, ma nulla di più.

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Ettore Corbo, infatti, viene visto dagli altri come un alieno, ma senza mai chiedere o interessarsi. Restano perplessi, ma poi tornano tutti al loro mondo. Fino a quando il ‘problema’ di Ettore non va a creargli un danno. E’ solo in quel momento che intervengono, ma solo per salvaguardare i propri interessi.

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Per tutto il romanzo, sentiamo sulla nostra pelle il malessere interiore e fisico che vive Ettore. E i momenti più duri e coinvolgenti sono quando il protagonista riesce per pochi istanti a rivedere i volti. L’emozione è forte, ma allo stesso tempo lo scoramento lo è ancora di più perchè non si riesce a capire cosa ha scatenato il tutto. E soprattutto la presa di coscienza di quanto sia difficile tornare alla normalità.

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Zontini ha uno stile molto coinvolgente e diretto, non cerca mai di entrare nel mondo di Ettore, ma vuole solo raccontare la sua vita. Anche il non dare una conclusione al romanzo spiazza, ma è totalmente coerente con la storia narrata. La vita di Ettore è stravolta e non si può concludere come se fosse una serie televisiva.

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“La Bella Indifferenza” è un romanzo profondamente angosciante e surreale, ma allo stesso tempo vero e coinvolgente. Entrare nel turbamenti del protagonista non è facile e spesso provoca anche del fastidio. E’ una lettura molto attuale e diversa dal solito.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“IL MANOSCRITTO” DI FRANCK THILLIEZ LEGGI LA RECENSIONE

“La pietra oscura” di Marco Baliani leggi la recensione

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“La pietra oscura” di Marco Baliani leggi la recensione

Titolo: La pietra oscura
Autore: Marco Baliani
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 368
Prezzo: Euro 17
Prezzo E-book: 10,99

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Trama: Sono cinque e sono inseparabili. C’è Ulisse che viene dal Senegal, Inco grande, grosso e trasognato, Ago il minuscolo, Gemma, magra magra e con una memoria invidiabile, e Giorgio, detto Stampa per via delle stampelle. Insieme in terza media, in questa fine di primavera che è l’ultima da passare come una banda. Poi le loro strade si divideranno, è inevitabile, e fa un po’ male. Intanto condividono tempo e passioni: i giochi di ruolo nel negozio di fumetti di Sebastiano, e anche i fumetti, certo, i silenzi e le chiacchiere.

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E poi un gioco che li prende tantissimo, un gioco inventato da loro, in cui invece di trasformarsi in eroi potranno restare quello che sono. Un lago che custodisce oscure leggende, una cavità nella roccia, dentro il bosco: una grotta, un rifugio, forse il varco per un altro mondo. E lì, nella grotta, una pietra che si stacca dalle altre, scotta, lampeggia.

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“La pietra oscura” è il nuovo romanzo di Marco Baliani, noto regista e attore. Racconta la storia di un gruppo di ragazzini che si trovano a svelare un mistero in cui si ritrovano catapultati.

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Se dovessimo, catalogare il romanzo questo, sicuramente, rientrerebbe nella categoria dei fantasy per ragazzi. Ma, leggendolo, riscontriamo subito il limite di questa categorizzazione, perchè non è solo un fantasy. Ma un bel romanzo con un significato molto profondo, che terrà incollati anche gli adulti.

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Nel corso della lettura ci sembra di ritrovare le ambientazioni e le dinamiche tipiche de “I Goonies”, l’iconico film degli anni ’80 diretto da Richard Donner. Il romanzo di Baliani se ne discosta, però, non solo per l’ambientazione, ma soprattutto per il suo sottotesto. L’amicizia tra i ragazzini, emarginati dagli altri, è si fondamentale, ma è solo l’inizio. Baliani racconta la purezza, l’innocenza, propria dei più giovani, che devono lottare contro l’avidità e la corruzione degli adulti.

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Infatti, gli unici adulti che aiutano la giovane comitiva sono anch’essi degli emarginati. Ovvero un’insegnante derisa dai colleghi, il proprietario di una fumetteria che vive immerso nel suo negozio e un barbone che ha deciso di non avere più contatto con il mondo esterno. Questi sono stati ‘contaminati’ e oppressi dal mondo avido e tutti e tre rivedono nei giovani protagonisti il loro passato, capendone l’importanza.

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Baliani ha uno stile di scrittura molto colloquiale, mai noioso o prolisso. Non perde mai il contatto con la realtà e, soprattutto, non si perde in descrizioni che farebbero distrarre il lettore. Pagina dopo pagina si entra in sintonia con i ragazzini, grazie alla buona caratterizzazione che gli ha dato lo scrittore.

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“La pietra oscura” è un romanzo, si per ragazzi, ma un adulto non avrà difficoltà ad appassionarsi alla storia. E sicuramente leggendo il finale, scritto veramente bene, ne rimarrà profondamente colpito. Consigliato agli amanti de “I Goonies” e a chi crede che prima o poi un mondo migliore arriverà.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“AVANTI PARLA” DI LIDIA RAVERA LEGGI LA RECENSIONE

“Gridalo” di Roberto Saviano leggi la recensione

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“Gridalo” di Roberto Saviano leggi la recensione

Titolo: Gridalo
Autore: Roberto Saviano
Genere: saggio
Editore: Bompiani
Pagine: 544
Prezzo: Euro 22
Prezzo E-book: 14,99

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Trama: Un uomo si ferma di fronte alla scuola che ha frequentato a sedici anni e vede uscire il ragazzo che è stato, quello che ancora ha un futuro tutto da immaginare. L’uomo sa che quel ragazzo è solo, e il suo cammino non sarà facile. Vorrebbe poterlo aiutare, ma non gli è concesso. Può però radunare intorno a lui dei compagni di viaggio che lo guidino, che lo facciano sentire meno solo, perché i nostri destini individuali compongono, insieme, l’unica grande avventura della storia umana.

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Ipazia, Giordano Bruno, Anna Achmatova, Robert Capa, Jean Seberg, Martin Luther King, Francesca Cabrini sono solo alcuni di questi compagni, ma ci sono anche personaggi sorprendenti come Hulk Hogan, Joseph Goebbels, George Floyd, due giovani italiani costretti a emigrare…Questo libro è una mappa fatta di storie, che non vogliono insegnarci niente, tanto meno a non sbagliare. Ma una cosa la pretendono: aprirci gli occhi.

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“Gridalo” è il nuovo libro di Roberto Saviano, che si discosta molto dai precedenti lavori. Infatti non è un’inchiesta, né un romanzo di denuncia. Ma una vera e propria indagine sui meccanismi della censura, con la conseguente manipolazione, e sulla propaganda. Tutte le storie presenti sono riconducibili alla comunicazione.

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Tutti i vari protagonisti delle storie riportate da Saviano sono stati fagocitati dalla comunicazione. Sono tutti esempi di donne e uomini che hanno pagato con la vita il desiderio e il bisogno di dare forza alla verità. Pur sapendo di rischiare hanno GRIDATO, ognuno a suo modo e con i proprio mezzi.

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Roberto Saviano è bravissimo nel raccontare le vicende più dure e angoscianti, e il lettore non può fare a meno di andare avanti. Pur sapendo che arriverà un pugno allo stomaco, come nel racconto: “The tag writer”. Leggendo la storia del piccolo Alàa il lettore sa che accadrà, anzi è accaduto, qualcosa di terrificante, ma deve andare avanti, perché “GRIDALO QUANDO IMBAVAGLIANO I BAMBINI”.

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Il nuovo libro di Saviano racconta storie che restano dentro e invogliano a saperne ancora di più. E’ utilissima, infatti, la bibliografia presente al termine di ogni vicenda per poter approfondire. Un lavoro veramente accurato.

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“Gridalo” è un libro che va letto assolutamente, anche solo per rendere omaggio a tutte le vittime dell’oppressione, della discriminazione e dell’ignoranza. Saviano ha dimostrato, ancora una volta, quanto sia importante non abbassare la testa e nascondersi.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“CERCANDO BEETHOVEN” DI SAVERIO SIMONELLI LEGGI LA RECENSIONE

“Mai stati così felici” di Claire Lombardo leggi la recensione

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“Mai stati così felici” di Claire Lombardo leggi la recensione

Titolo: Mai stati così felici
Autore: Claire Lombardo
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 560
Prezzo: Euro 22
Prezzo E-book: 11,99

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Trama: Chicago, anni settanta. David sta per iscriversi a medicina quando incontra Marilyn, studentessa di letteratura. Grande amore istantaneo, rapide nozze, tre figlie in rapida successione, poi, a distanza, la quarta. Una bella casa nei sobborghi: lui medico di famiglia, lei madre a tempo pieno, poi alla guida di un negozio di ferramenta. Ma se i tuoi genitori sono stati così fortunati, o così abili, o tutt’e due le cose, non è detto che tu riesca a imitarli. Anzi.

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Dopo un’adolescenza complicata Wendy, la primogenita, vedova troppo presto di un marito adorato, cerca vie di fuga nell’alcol e nel sesso facile. Violet rinuncia alla carriera da avvocato per fare la mamma perfetta e scoprire che non lo è. Liza, accademica in carriera, aspetta un bambino che forse non vuole da un uomo che forse non ama. E Grace, la più piccola, nasconde i suoi fallimenti alla famiglia e diventa schiava delle sue stesse bugie.

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“Mai stati così felici” è una bellissima storia familiare di Claire Lombardo. La scrittrice ci porta all’interno della famiglia Sorenson: da fuori può sembrare una famiglia perfetta, senza problemi o sofferenze. Ma non è così. Pagina dopo pagina conosciamo David, Marilyn, Wendy, Violet, Liza e Grace. Sei persone comuni, con le loro difficoltà e le loro insicurezze, ma allo stesso tempo una famiglia forte e carismatica.

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Quello che predomina per tutto il romanzo è l’amore tra David e Marilyn. Un sentimento forte e quasi perfetto che è difficilissimo, se non impossibile, da eguagliare. E’ proprio il rapporto tra i genitori quello che fa sentire imperfette e sbagliate le figlie e le loro vite. Chi ne risente è la più piccola, che si trova ad affrontare la vita di tutti i giorni collezionando un fallimento dopo l’altro, e sentendosi al di fuori del nucleo familiare.

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La Lombardo ha un’ottima capacità nel raccontare la quotidianità senza farla sembrare patinata. E’ vero che la famiglia Sorenson è borghese, ma non è assolutamente patinata. Ogni personaggio è ben caratterizzato, il lettore, pagina dopo pagina, può immaginare la possibile reazione di ognuno di loro davanti ad un evento.

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“Mai stati così felice” è un bel romanzo corposo, ma la lettura scorre velocemente ed è impossibile da abbandonare. Leggendo le vicende dei protagonisti è impossibile restare indifferenti a quello che gli accade e si viene coinvolti totalmente. La scrittura della Lombardo è chiara, schietta, ma mai volgare: i dialoghi sono reali, nulla di costruito.

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“Mai stati così felici” è un ottimo romanzo familiare, ben scritto e coinvolgente. Per gli appassionati di saghe familiari la sua lettura è fondamentale. E arrivati alla fine sarà dura lasciar andare la famiglia Sorenson.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“VA TUTTO BENE SIGNOR FIELD” DI KATHARINE KILALEA LEGGI LA RECENSIONE

“L’inconveniente di essere amati” di Alcide Pierantozzi leggi la recensione

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“L’inconveniente di essere amati” di Alcide Pierantozzi leggi la recensione

Titolo: L’inconveniente di essere amati
Autore: Alcide Pierantozzi
Genere: narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 256
Prezzo: Euro 16
Prezzo E-book: 1,99

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Trama: Vivere in provincia è come vivere su un ottovolante emotivo: gesti, atteggiamenti, sguardi, soprattutto gli sguardi. Ogni cosa oscilla inesorabile tra una dolcezza semplice, quasi struggente, e una violenza carica di rabbia e frustrazioni. Tutti sanno tutto di tutti, ma che cosa sanno? Quando Paride lascia Milano per tornare a Calanchi, sulla Riviera delle Palme, è in fuga da una relazione distruttiva con il suo produttore musicale. Cerca un posto per rimettersi in sesto, per tornare a scrivere canzoni. Cerca casa. E risale sull’ottovolante.

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A casa infatti trova lo zio Beppe, un uomo insoddisfatto e violento che trascura la moglie ed è un pessimo padre. Ma soprattutto trova Sonia, la zia, una donna bellissima e se ne innamora contro ogni logica e previsione. Poi trova il cuginetto Gianmaria, ostile al mondo, e a ragione; poi trova l’amica d’infanzia con la nonna malata che crede di avere ancora ventun anni e fugge di casa. Trova Margherita, ragazzina polemica e spiccia armata della sua sedia a rotelle; trova Manolo, che tra codino, Harley Davidson e palestra sembra incarnare un cliché ma invece rivela un’umanità onesta e profonda.

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“L’inconveniente di essere amati” è un romanzo molto intimo sul cercare di trovare una propria dimensione nel mondo. Tutto reso ancora più complesso, perchè tutto si svolge in una classica provincia italiana. Quest’ultima ha un ruolo importante nella storia, è sempre difficile vivere e prendere delle decisioni, senza passare sotto lo sguardo curioso degli altri. Tutti sanno tutto di tutti, e spesso anche prima del diretto interessato.

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Paride è arrivato ad un momento della sua vita, dove è necessario fare chiarezza. Il ritorno a casa potrebbe essergli d’aiuto, non senza paure e dolore. Ma quello che lo attanaglia è un senso di forte colpa verso la madre per non esserle stato vicino in un momento molto difficile.

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E proprio il rapporto viscerale tra madre e figlio è una delle parti più belle di tutto il romanzo. Ogni suo ricordo dei momenti con la mamma è intimo ed anche carico di sofferenza. Un rapporto simile ma molto più istintivo è quello tra Sonia e il piccolo Gianmaria. Il bambino è molto arrabbiato con il mondo, eppure con la sua mamma è totalmente diverso.

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La scrittura di Pierantozzi è assolutamente scorrevole e diretta. Il lettore, infatti, si ritrova subito coinvolto nella vita di provincia e si appassiona immediatamente, tanto da non riuscire a staccare lo sguardo dalle pagine. In tutto il romanzo ci sono tanti riferimenti musicali e sicuramente anche nel lettore scatterà un pizzico di nostalgia. E’ un romanzo ricco d’amore: dal più passionale al più semplice. E Pierantozzi riesce a toccare il cuore.

Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)

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“TORNARE A CASA” DI DORTE HANSEN LEGGI LA RECENSIONE

“Città sommersa” di Marta Barone leggi la recensione

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“Città sommersa” di Marta Barone leggi la recensione

Titolo: Città sommersa
Autore: Marta Barone
Genere: Narrativa
Editore: Bompiani
Pagine: 304
Prezzo: Euro 18
Prezzo e-book: Euro 9,99

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Trama: Il ragazzo corre nella notte d’inverno, sotto la pioggia, scalzo, coperto di sangue non suo. Chiamiamolo L.B. e avviciniamoci a lui attraverso gli anni e gli eventi che conducono a quella notte. A guidarci è la voce di una giovane donna brusca, solitaria, appassionata di letteratura. E questo romanzo è memoria e cronaca del confronto con la scomparsa del padre, con ciò che è rimasto di un legame quasi felice nell’infanzia felice da figlia di genitori separati. Poi fatalmente spinoso, e con la tardiva scoperta della vicenda giudiziaria che l’ha visto protagonista. Chi era quello sconosciuto, L.B., il giovane sempre dalla parte dei vinti, il medico operaio sempre alle prese con qualcuno da salvare, condannato al carcere per partecipazione a banda armata? E perché di quel tempo – anni prima della nascita dell’unica figlia – non ha mai voluto parlare?

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“Città sommersa”è il primo romanzo di Marta Barone, dopo le esperienze con la letteratura per l’infanzia, e racconta il rapporto con la scoperta del passato di suo padre. Dopo la sua morte, la Barone sente l’esigenza di scoprire un periodo a lei totalmente sconosciuto del padre. Sin da subito il nome del genitore viene scritto solo con le iniziali, L.B., come si fa nelle classiche cronache giornalistiche.

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Le vicende del padre si svolgono tutte durante un periodo storico, gli anni ’60 e ’70, che è ricordato soprattutto per i fatti sanguinosi del terrorismo. Infatti la storia parte tutto da una memoria difensiva che riguardava L.B. nel processo a suo carico per partecipazione a banda armata. Nel romanzo il periodo storico viene raccontato con molta precisione, e in ogni singola parola traspare tutta l’angoscia della scrittrice e del genitore. La stessa che sicuramente provavano le persone in quei tremendi giorni.

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Marta Barone ha uno stile di scrittura molto curato e potente. In alcune pagine è un vero fiume in piena di parole ed emozioni, che il lettore legge tutto d’un fiato. E’ impossibile non provare le sue stesse sensazioni nello scoprire il passato del padre. La scrittrice ha l’ottima capacità di tenere il lettore incollato al libro, anche quando le notizie non portano a nulla di nuovo o di sperato.

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In “Città sommersa” non troviamo solo un classico memoir, ma è un romanzo dove si cerca di ricostruire il passato, ma anche il presente. Perchè la scrittrice è vero che riesce a ritrovare gran parte del passato, molte cose si sono perse e mai verranno ritrovate. Ma allo stesso tempo questo suo viaggio è servito per comprendere il suo rapporto con il padre. La loro dimensione nel mondo, ma soprattutto tra loro due. Le ultime pagine sono veramente toccanti per ogni figlio.

Barbara Piergentili

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“EUGENIA” DI LIONEL DUROY LEGGI LA RECENSIONE

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