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L’Istat rivela dati positivi sul lavoro: crescono gli occupati e si riduce la disoccupazione

L’Istat rivela dati positivi sul lavoro: crescono gli occupati e si riduce la disoccupazione

L’Istat rivela dati positivi sul lavoro: crescono gli occupati e si riduce la disoccupazione

da corriere.it

Istat: 14mila nuovi occupati e tasso di disoccupazione al 7,2%

Nel contesto economico italiano, le ultime statistiche divulgate dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat) presentano un quadro incoraggiante. Secondo i dati rilasciati a dicembre, il numero di occupati nel paese è aumentato di 14 mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2%.

Crescita del Pil e trend positivi

Questi risultati positivi seguono la certificazione di Eurostat del 30 gennaio, che ha confermato una crescita del Pil in Italia dello 0,7% nel corso del 2023. Tale notizia ha suscitato ottimismo nell’ambiente economico nazionale, preparando il terreno per una riflessione più approfondita sui dati sul lavoro resi noti dall’Istat.

Analisi dei dati sull’occupazione a dicembre 2023

Il rapporto dell’Istat evidenzia un aumento degli occupati, un decremento dei disoccupati e una crescita degli inattivi rispetto al mese precedente. L’incremento dell’occupazione, pari allo 0,1%, è stato principalmente trainato dagli uomini, dai dipendenti a termine, dagli autonomi e dalla fascia d’età sotto i 34 anni. Al contrario, si è registrata una diminuzione nell’occupazione femminile e tra coloro con almeno 35 anni di età. Il tasso di occupazione complessivo è salito al 61,9%, con una crescita di 0,1 punti percentuali.

Il numero di individui in cerca di lavoro è diminuito del 2,7%, con un calo sia tra uomini che donne e in tutte le fasce d’età, ad eccezione dei giovani tra i 15 e i 24 anni. Il tasso di disoccupazione totale è sceso al 7,2%, mentre quello giovanile si attesta al 20,1%.

Trend trimestrale e comparativo con il 2022

Nel confronto tra il quarto trimestre del 2023 e il terzo trimestre, si nota un aumento del livello di occupazione dello 0,6%, equivalente a 135 mila occupati in più. Questo aumento è accompagnato da una diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-1,6%) e degli inattivi (-0,8%). Rispetto a dicembre 2022, il numero di occupati è aumentato del 2,0%, con una crescita che coinvolge uomini, donne e tutte le fasce d’età, ad eccezione dei 35-49enni.

Occupazione ai massimi: il commento dell’istituto

L’Istat commenta i dati sottolineando che a dicembre 2023 la crescita dell’occupazione ha coinvolto sia i dipendenti a termine che gli autonomi. Il numero totale degli occupati, pari a 23 milioni e 754 mila, rappresenta un incremento di 456 mila unità rispetto a dicembre 2022. Questo aumento è principalmente attribuibile all’incremento dei dipendenti permanenti e degli autonomi.

Su base mensile, il tasso di occupazione è salito al 61,9%, quello di inattività al 33,2%, mentre il tasso di disoccupazione è sceso al 7,2%.

ILARIA SALIS: MELONI A COLLOQUIO CON ORBAN TAJANI PRECISA: “NON E’ IL GOVERNO UNGHERESE CHE FA I PROCESSI” E LOLLOBRIGIDA SI TRINCERA DIETRO UN NO COMMENT

Ilaria Salis: Meloni a colloquio con Orban Tajani precisa “Non è il governo ungherese che fa i processi” e Lollobrigida si trincera dietro un no comment

Ilaria Salis: Meloni a colloquio con Orban Tajani precisa “Non è il governo ungherese che fa i processi” e Lollobrigida si trincera dietro un no comment

Ilaria Salis: Meloni a colloquio con Orban Tajani precisa “Non è il governo ungherese che fa i processi” e Lollobrigida si trincera dietro un no comment

da corriere.it

Nel contesto diplomatico ed emotivo generato dal caso della maestra italiana Ilaria Salis, detenuta in Ungheria dal febbraio dell’anno scorso, le reazioni politiche e diplomatiche italiane si susseguono. Con crescente attenzione e tensione. La premier Giorgia Meloni ha avuto una conversazione con il primo ministro ungherese Victor Orban. Focalizzando l’attenzione sul caso di Salis e ribadendo il rispetto per l’indipendenza della magistratura ungherese.

Le iniziative diplomatiche italiane

In seguito alle iniziative intraprese dal governo italiano, il Segretario Generale della Farnesina, l’ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria. Per ribadire la contrarietà dell’Italia alle modalità di detenzione di Salis. Particolarmente delicate dopo che è stata condotta in aula legata a mani e piedi e tenuta alla catena.

La posizione del ministro degli Esteri Tajani

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, pur riconoscendo trattamenti inammissibili verso Salis, ha temperato le accuse al governo ungherese. Sottolineando che la magistratura è responsabile dei processi e non il governo. Tajani ha dichiarato che l’Italia può soltanto fare proteste e chiedere il rispetto del trattamento del detenuto.

Le reazioni caute degli altri membri del governo

Anche il ministro Francesco Lollobrigida si è espresso con cautela, affermando di non aver visto le immagini e quindi di non poter commentare. Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha mostrato compassione per il trattamento riservato a Salis ma ha sottolineato che ogni Paese ha il diritto di punire come desidera.

La richiesta di informativa urgente in Parlamento

Forza Italia e Lega hanno sostenuto la richiesta di informativa urgente in Parlamento avanzata dalle opposizioni, mentre Fratelli d’Italia non ha ancora preso posizione.

La situazione personale di Ilaria Salis

Il padre di Ilaria Salis ha espresso preoccupazione per l’evoluzione del caso, sottolineando la necessità di riportare la figlia a casa. Salis, attualmente detenuta in un carcere duro in Ungheria, ha denunciato le difficili condizioni carcerarie e il trattamento inumano subito.

La prospettiva della concessione dei domiciliari

Si prospetta la possibilità di concedere i domiciliari a Salis in Italia, con il supporto dell’ambasciatore ungherese Manuel Jacoangeli, sebbene fonti diplomatiche ungheresi abbiano rifiutato di commentare la situazione.

La controversia riguardante il video dell’aggressione

Al centro della vicenda c’è un video che accuserebbe Salis di aver partecipato a un’aggressione. Tuttavia, la difesa sostiene che Salis si dichiara innocente e non si riconosce nel video.

Il dibattito sui diritti umani in carcere

Gli avvocati di Salis stanno cercando di dimostrare che il regime carcerario in Ungheria viola i diritti umani, sottolineando le difficili condizioni in cui è detenuta Salis e il trattamento degradante che ha subito.

ISTAT ECCO I DATI SUL PIL: ITALIA E FRANCIA IN LIEVE CRESCITA BOOM DELLA SPAGNA MALE LA GERMANIA

Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

Istat ecco i dati sul Pil: Italia e Francia in lieve crescita boom della Spagna male la Germania

da corriere.it

Introduzione

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da sfide economiche significative in Europa, con paesi come l’Italia, la Spagna, la Germania e la Francia che hanno affrontato dinamiche diverse nel contesto globale. In questo articolo, esamineremo da vicino l’andamento del PIL di questi paesi nel corso dell’anno, confrontando le loro performance e analizzando i fattori chiave che hanno influenzato i risultati economici.

Andamento del PIL in Italia

 L’Italia ha registrato una crescita modesta del PIL dello 0,7% nel 2023, con una previsione iniziale del governo rivista al ribasso a causa di fattori esterni, come il conflitto tra Israele e Hamas. Nonostante le sfide, il quarto trimestre ha visto un lieve aumento dello 0,2% rispetto al trimestre precedente.

La robusta crescita della Spagna

Contrariamente all’Italia, la Spagna ha sperimentato una crescita economica più forte nel 2023, con il PIL in aumento del 2,5% su base annua. Questo risultato ha superato le previsioni iniziali del governo spagnolo, evidenziando una resilienza economica significativa nel contesto europeo.

Il declino tedesco

 La Germania ha invece mostrato segni di rallentamento, con il PIL sceso dello 0,3% nel quarto trimestre 2023. Questa diminuzione è stata confermata dalle stime preliminari, evidenziando sfide economiche interne ed esterne che hanno influenzato la performance del paese.

La stabilità francese

La Francia ha mantenuto una crescita relativamente stabile, con il PIL in aumento dell’0,9% nel corso dell’anno. Sebbene questo tasso di crescita sia inferiore rispetto agli anni precedenti, la performance economica francese si è allineata alle previsioni governative, segnalando una certa resilienza nel contesto europeo.

Conclusioni

Il 2023 è stato un anno caratterizzato da una varietà di dinamiche economiche in Europa. Mentre alcuni paesi hanno registrato una crescita robusta, altri hanno affrontato sfide e rallentamenti. Tuttavia, l’analisi dell’andamento del PIL in Italia, Spagna, Germania e Francia offre una panoramica importante delle diverse realtà economiche presenti nel continente e dei fattori che ne hanno influenzato le performance.

ILARIA SALIS A PROCESSO: RIFIUTA IL PATTEGGIAMENTO E IL LEGALE DENUNCIA: “TRATTATA COME UN CANE”

Ilaria Salis a processo: rifiuta il patteggiamento e il legale denuncia: “Trattata come un cane”

Ilaria Salis a processo: rifiuta il patteggiamento e il legale denuncia: “Trattata come un cane”

Ilaria Salis a processo: rifiuta il patteggiamento e il legale denuncia: “Trattata come un cane”

da corriere.it

Accuse e resistenza

Ilaria Salis, una donna di 39 anni, si trova dietro le sbarre di un carcere ungherese dallo scorso febbraio, accusata di aver preso parte a un’aggressione ai danni di manifestanti di estrema destra. La sua situazione si è complicata ulteriormente quando le è negata la revoca della custodia cautelare, poiché si riteneva potesse costituire un pericolo di fuga. L’accusa che pende su di lei è di tentato omicidio colposo in concorso, un reato che potrebbe costarle fino a 24 anni di prigione.

La tentata soluzione: un patteggiamento rifiutato

Prima del processo, Salis ha ricevuto la proposta di un accordo di patteggiamento che avrebbe comportato una pena di 11 anni di reclusione. Tuttavia, decisa a difendere la sua innocenza, ha rifiutato questa via conciliativa. In seguito, il giudizio è rinviato al 24 maggio, in attesa dell’istruttoria e delle richieste probatorie. Nel frattempo, uno dei coimputati tedeschi è condannato a tre anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole.

Le condizioni disumane del processo

Durante le udienze, la scena che ha colpito maggiormente è stata quella delle manette che legavano Salis, rendendola simile a un animale tenuto al guinzaglio. Gli avvocati hanno prontamente sollevato il problema, sottolineando come tale trattamento violi le normative europee e rappresenti una grave violazione della dignità umana.

La mobilitazione e le richieste di giustizia

La Farnesina ha reagito convocando l’ambasciatore ungherese a Roma e chiedendo un intervento immediato per garantire i diritti di Salis e porre fine alle sue condizioni detentive disumane. Anche il Comune di Milano si è unito alla battaglia, chiedendo l’estradizione della donna in Italia affinché possa affrontare il processo nel suo paese.

Il sostegno della famiglia e della comunità

Il padre di Ilaria Salis ha denunciato pubblicamente il trattamento subito dalla figlia, evidenziando il suo impegno per far valere i suoi diritti e la sua innocenza. La comunità milanese, insieme alle istituzioni locali, ha espresso solidarietà e ha fatto appello alla giustizia affinché venga fatta luce sulla situazione e vengano rispettati i diritti fondamentali della detenuta.

La speranza per un esito giusto

Mentre il processo prosegue e le indagini continuano, resta la speranza che la verità venga alla luce e che Giustizia venga fatta nel rispetto dei diritti umani e della dignità di tutti i coinvolti.

BASE USA COLPITA IN GIORDANIA AL CONFINE CON LA SIRIA: 3 SOLDATI UCCISI E 25 FERITI

Corteo pro Palestina a Milano un carabiniere a Franca Caffa: “Mattarella non è il mio presidente” poi le scuse che non evitano indagine e trasferimento

Corteo pro Palestina a Milano un carabiniere a Franca Caffa: “Mattarella non è il mio presidente” poi le scuse che non evitano indagine e trasferimento

Corteo pro Palestina a Milano un carabiniere a Franca Caffa: “Mattarella non è il mio presidente” poi le scuse che non evitano indagine e trasferimento

da corriere.it

Nella recente manifestazione a Milano a favore della Palestina, un episodio ha suscitato scalpore: un carabiniere ha dichiarato di non riconoscere il Presidente Mattarella come suo rappresentante. Questo ha generato un dibattito acceso e ha portato ad un’indagine ufficiale sull’incidente.

Il dialogo con Franca Caffa

Durante la protesta, Franca Caffa, promotrice del comitato di quartiere Molise-Calvairate-Ponti, ha rivolto al carabiniere la domanda sulle dichiarazioni del Presidente. La risposta del militare, catturata da video diffusi sui media, è stata sorprendente: “Non è il mio presidente, non l’ho scelto io, non lo riconosco.”

La ritrattazione del maresciallo

In seguito, il maresciallo G. M., 54 anni, ha ritrattato le sue dichiarazioni, scusandosi e affermando che Mattarella è un suo simbolo. Ha definito la sua affermazione come una frase stupida, motivata dalla volontà di proteggere la signora anziana coinvolta nella protesta.

La reazione di Franca Caffa

Franca Caffa ha espresso sconcerto per la risposta del carabiniere, ribadendo la sua presenza in piazza per sostenere politiche giuste, specialmente in relazione alla situazione dei palestinesi e alla memoria dell’Olocausto. Ha anche comunicato la sua intenzione di continuare a partecipare alle manifestazioni future.

Le misure prese dall’Arma dei Carabinieri

Il Comando generale dell’Arma dei Carabinieri ha annunciato il trasferimento del militare in un incarico non operativo, in attesa delle indagini sia disciplinari che giudiziarie.

L’apertura del fascicolo in procura

La Procura di Milano ha avviato un’indagine sull’incidente, con particolare attenzione alla valutazione del video dell’episodio. Si ipotizza al momento il reato di offesa all’onore del Presidente della Repubblica.

Aspetti da approfondire

Le scuse del maresciallo e le circostanze dell’incidente sollevano diverse questioni, tra cui la sincerità delle sue dichiarazioni e la natura delle relazioni tra forze dell’ordine e manifestanti. L’evolversi delle indagini potrà fornire ulteriori chiarimenti su questo episodio controverso.

BASE USA COLPITA IN GIORDANIA AL CONFINE CON LA SIRIA: 3 SOLDATI UCCISI E 25 FERITI

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti

da ansa.it

La notizia dell’attacco a una base statunitense in Giordania, vicino al confine con la Siria, ha scosso il panorama internazionale. Tre soldati americani sono rimasti uccisi e 25 feriti, innescando preoccupazioni per un’escalation delle tensioni nella regione. L’attacco, avvenuto di notte con un drone, è stato attribuito a gruppi sostenuti dall’Iran, secondo le dichiarazioni del presidente Biden.

Dettagli dell’attacco e discrepanze

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’obiettivo dell’attacco è stata la Tower 22, un piccolo avamposto Usa situato in Giordania. Tuttavia, c’è disaccordo sul luogo preciso dell’attacco: mentre il governo giordano sostiene che sia avvenuto in territorio siriano, il Pentagono insiste sul fatto che l’attacco abbia colpito una base statunitense nella Giordania nord-orientale.

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria: 3 soldati uccisi e 25 feriti – Dichiarazioni di Biden e promesse di rappresaglia

Il presidente Biden ha reagito con fermezza all’attacco, promettendo di chiedere conto ai responsabili. In una nota diffusa dalla Casa Bianca, ha attribuito l’attacco a gruppi militanti radicali sostenuti dall’Iran operanti in Siria e Iraq. Ha espresso il suo cordoglio per le vittime e ha assicurato che l’America non esiterà a difendersi.

Rischi di escalation e implicazioni politiche

Questo è il primo attacco alle truppe Usa in Giordania dall’inizio della guerra a Gaza, aumentando il rischio di un’escalation del conflitto nel Medio Oriente. L’attacco arriva in un momento delicato per Biden, che si trova ad affrontare anche le ripercussioni politiche interne. Donald Trump ha criticato Biden, affermando che sta trascinando il Paese in un’altra guerra, mentre il presidente cerca di gestire le relazioni con l’Iran e di riconquistare il sostegno elettorale, soprattutto tra la comunità afroamericana.

Base USA colpita in Giordania al confine con la Siria – Impatto sulle negoziazioni con Doha e le elezioni

L’attacco mette Biden in una posizione difficile durante le negoziazioni con Doha per sbloccare i fondi iraniani e aggiunge pressione sul fronte elettorale. I pastori afroamericani si sono mobilitati per chiedere a Biden un cessate il fuoco a Gaza, avvertendolo che potrebbe perdere il sostegno afroamericano cruciale nelle elezioni primarie dem in South Carolina.

Una situazione complessa e instabile

In conclusione, l’attacco alla base statunitense in Giordania ha creato una situazione di tensione e incertezza nel Medio Oriente. Le implicazioni politiche e strategiche sono significative, con Biden che si trova ad affrontare sfide sia a livello internazionale che interno. L’escalation del conflitto potrebbe avere conseguenze devastanti, mentre l’America cerca di mantenere il controllo della situazione e di proteggere i suoi interessi nella regione.

ALABAMA: KENNETH SMITH E QUELLA PENA DI MORTE DISUMANA CON AZOTO E’ IL PRIMO CASO AL MONDO

 

30 anni di Forza Italia: la festa nel ricordo di Silvio Berlusconi

30 anni di Forza Italia: la festa nel ricordo di Silvio Berlusconi

30 anni di Forza Italia: la festa nel ricordo di Silvio Berlusconi

da ansa.it

La continuità di Forza Italia: Letta portavoce dei ‘figli’ di Berlusconi

Durante un incontro di Forza Italia, Gianni Letta ha rivelato di essere il portavoce dei “figli” di Silvio Berlusconi, esprimendo il loro saluto e sostegno per mantenere la continuità desiderata dal fondatore del partito.

La famiglia Berlusconi: comportamento esemplare e dedizione a Forza Italia

Letta ha elogiato la famiglia Berlusconi per il loro “comportamento esemplare”, sottolineando l’unità, la concordia e la premura mostrate verso la compagna di Berlusconi, Marta Fascina, e verso collaboratori e aziende. Questo atteggiamento è stato considerato un tributo onorevole a Silvio Berlusconi.

La straordinaria avventura politica e umana: 30 Anni di Forza Italia

Gianni Letta ha descritto la discesa in campo di Berlusconi come un’ “straordinaria avventura politica e umana”. Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, ha annunciato che la serata sarà dedicata a raccontare la storia dei 30 anni del partito, proiettando un video storico dell’annuncio della discesa in campo nel 1994.

Tajani: Silvio Berlusconi rimarrà parte integrante della storia di Forza Italia

Tajani ha enfatizzato che la storia di Forza Italia, con un padre che l’ha costruita, avrà sempre Berlusconi come parte integrante anche dopo la sua scomparsa nel giugno scorso. Il video dell’annuncio è stato accolto con una standing ovation.

Il tributo di Giorgia Meloni e l’ispirazione continua di Berlusconi

La premier Giorgia Meloni ha inviato auguri a tutti gli amici di Forza Italia in occasione del trentennale del partito. Ha ricordato il legame forte tra Berlusconi e Forza Italia, definendo l’impegno e il ricordo del fondatore come un’ispirazione continua per il percorso del partito. La serata ha evidenziato il rispetto e l’affetto per l’uomo che ha segnato la storia politica italiana.

L’AJA SI ESPRIME SULLA GUERRA: “ISRAELE EVITI IL GENOCIDIO A GAZA”

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza”

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza”

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza”

da ansa.it

La Corte internazionale di giustizia ha emesso una decisione cruciale riguardo alle accuse presentate dal Sudafrica contro Israele. Affermando che il paese deve adottare “tutte le misure necessarie” per evitare un presunto genocidio nella Striscia di Gaza. Questa decisione giunge in risposta alle richieste di “misure urgenti” avanzate da Pretoria, che ha accusato Israele di violare la Convenzione contro il genocidio nel corso del suo conflitto con Hamas.

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza” – Riconoscimento del caso e necessità di intervento tempestivo

La Corte ha riconosciuto l’esistenza di un caso da valutare, respingendo la richiesta di archiviazione presentata da Israele. La presidente della Corte, Joan Donoghue, ha dichiarato che, sebbene non possano essere verificate le cifre fornite da Hamas sulle vittime a Gaza, la situazione umanitaria richiede un intervento tempestivo per proteggere i civili. La Corte, tuttavia, non ha ordinato un cessate il fuoco immediato, come richiesto dal Sudafrica.

Misure imposte a Israele e reazioni contrapposte

Tra le sei misure imposte dai giudici, Israele è obbligato a prevenire la distruzione di elementi di prova relativi al caso e a presentare un rapporto sull’adempimento dei suoi obblighi tra un mese. La Corte ha preso nota delle dichiarazioni dei leader israeliani dopo il 7 ottobre, inclusa quella del ministro della Difesa Yoav Gallant, definendo le forze israeliane impegnate in una lotta contro “animali umani”.

Divergenze di opinione tra le parti coinvolte

Il Primo Ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha criticato la decisione della Corte, definendo “vergognoso” il fatto che venga considerata l’accusa “oltraggiosa” di genocidio. Tuttavia, ha sottolineato che questa ordinanza non priva Israele del “diritto all’autodifesa”. Al contrario, il Sudafrica ha accolto la decisione come una “vittoria decisiva per lo stato di diritto” e un progresso significativo nella ricerca di giustizia per il popolo palestinese.

L’Aja si esprime sulla guerra: “Israele eviti il genocidio a Gaza” – Reazioni a livello internazionale e appelli per l’attuazione delle misure

L’Unione Europea ha fatto appelli credibili per l’attuazione delle misure imposte dalla Corte, mentre gli Stati Uniti continuano a ritenere “infondate” le accuse contro Israele. Il Dipartimento di Stato ha evidenziato che la Corte non ha accertato il genocidio né ha richiesto un cessate il fuoco nella sua sentenza.

Prospettive future

Sebbene la Corte abbia accolto solo in parte le richieste del Sudafrica, la sua decisione è stata vista come un passo significativo verso la tutela dei diritti umani a Gaza. Mentre l’inchiesta completa potrebbe richiedere mesi o anni, la Corte ha posto l’accento sull’urgenza di intervenire per evitare ulteriori danni irreparabili alla popolazione palestinese.

ALABAMA: KENNETH SMITH E QUELLA PENA DI MORTE DISUMANA CON AZOTO E’ IL PRIMO CASO AL MONDO

 

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo

da corriere.it

Il 25 gennaio, negli Stati Uniti, Kenneth Eugene Smith è stato giustiziato con un metodo rivoluzionario nell’ambito delle esecuzioni capitali. Questo caso, che ha attirato l’attenzione internazionale, rappresenta la prima volta al mondo in cui l’ipossia da azoto è stata impiegata per porre fine alla vita di un condannato a morte.

La condanna di Kenneth Eugene Smith

Kenneth Eugene Smith, 58 anni, era stato condannato per l’omicidio di Elizabeth Dorlene Sennett, la moglie di un pastore protestante, avvenuto nel 1988. Questa non era la prima volta che Smith si trovava di fronte alla pena capitale; nel 2022 aveva già sopravvissuto a un tentativo di esecuzione tramite iniezione letale.

La procedura di esecuzione

L’attesa per l’esito dell’ultimo appello alla Corte suprema americana ha ritardato l’inizio dell’esecuzione, che ha avuto luogo alle 20.25, ora locale dell’Alabama. Una volta respinto l’appello, la procedura finale ha avuto inizio nella camera della morte del carcere di Holman.

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo – Le ultime parole di Kenneth Smith

Legato al lettino, Smith è stato sottoposto a un nuovo metodo di esecuzione: l’ipossia da azoto. Prima di indossare la maschera per inalare il gas, ha condiviso le sue ultime parole, dichiarando: “Stasera l’Alabama fa compiere all’umanità un passo indietro. Me ne vado con amore, pace e luce, vi amo. Grazie per avermi sostenuto, vi amo tutti.”

La durata dell’esecuzione

La procedura di esecuzione è durata circa 22 minuti, con testimoni che hanno riportato che Smith è rimasto cosciente per diversi minuti dall’inizio e successivamente ha manifestato segni di agitazione. Il respiro del condannato ha rallentato gradualmente fino a diventare impercettibile, e la sua morte è stata dichiarata alle 20.25.

L’ipossia da azoto: un approccio crudelmente innovativo

L’uso dell’ipossia da azoto, una tecnica ideata dallo sceneggiatore Stuart Creque, è stato il fulcro di questa esecuzione. L’azoto, costituente del 78% dell’aria che respiriamo, diventa letale quando ne viene aumentata la concentrazione, riducendo la quantità di ossigeno. Tuttavia, sorgono preoccupazioni etiche e mediche riguardo alla possibilità di provocare una morte dolorosa e umiliante.

Alabama: Kenneth Smith e quella pena di morte disumana con azoto è il primo caso al mondo – Reazioni e critiche

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso preoccupazione, definendo l’ipossia da azoto come potenzialmente equivalente a tortura o degradante ai sensi del diritto internazionale sui diritti umani. Nonostante le numerose critiche e gli appelli provenienti da varie parti, l’esecuzione ha avuto luogo.

Passato criminale di Kenneth Smith

La condanna di Smith risaliva al 1988, quando aveva assassinato Elizabeth Dorlene Sennett su commissione del marito della vittima, un pastore protestante che successivamente si suicidò. Inizialmente condannato all’ergastolo, un giudice aveva successivamente modificato la sentenza in pena di morte nel 1996.

Appelli ignorati e implicazioni etiche

Nonostante gli appelli contro l’utilizzo di un metodo ritenuto da alcuni esperti una forma di tortura, le autorità dell’Alabama hanno proceduto con l’innovativa esecuzione. L’Alto Commissario Onu per i diritti umani ha sottolineato l’incompatibilità della pena di morte con il diritto fondamentale alla vita, esortando gli Stati a considerare una moratoria come passo verso l’abolizione universale.

L’ipossia da azoto: criticità etiche e mediche

L’utilizzo della maschera d’azoto, mai impiegata sull’uomo prima di questa esecuzione, solleva interrogativi inquietanti sia dal punto di vista etico che medico-scientifico. L’azoto, se inalato in concentrazioni elevate, può interrompere processi vitali, ma la sua lentezza nel causare la morte solleva preoccupazioni sulla possibilità di prolungare l’agonia del condannato.

USA TRUMP TRIONFA NELLE PRIMARIE REPUBBLICANE IN NEW HAMPSHIRE MA NIKKI HALEY NON SI RITIRA

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira

da corriere.it

Una vittoria attesa

Donald Trump ha ottenuto la vittoria nelle primarie repubblicane in New Hampshire, confermando i risultati delle proiezioni con il 54,4% dei voti contro il 43,5% di Nikki Haley. L’ex presidente degli Stati Uniti ha commentato la vittoria attraverso i social media, sottolineando la sua delusione per le dichiarazioni di Haley e proclamando la sua sicurezza nel vincere anche le prossime sfide.

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira – Il commento di Trump: “Haley ha perso”

Attraverso il canale Truth, Trump ha esclamato: “Haley ha detto che avrebbe vinto in New Hampshire. Non lo ha fatto!!! Delirante!!! La scorsa settimana è arrivata terza”. Durante un intervento a Nashua, Trump ha ribadito la sconfitta di Haley, definendo la sua performance “una nottataccia”. Ha criticato le affermazioni della sua rivale e anticipato il prossimo appuntamento in Nevada, dichiarando già la sua vittoria. Inoltre, Trump ha avvertito che, se Haley ottenesse la nomination, sarebbe oggetto di indagini in breve tempo.

L’importanza della vittoria in New Hampshire

Trump ha sottolineato l’importanza della vittoria in New Hampshire, definendola la più significativa dopo l’Iowa. Ha espresso fiducia nell’inversione di rotta del Paese, guardando con ansia alle elezioni di novembre e anticipando una possibile sfida con “il peggior presidente nella storia del nostro Paese”, Joe Biden.

Possibili sostegni: Ramaswamy e Scott

Durante la celebrazione della vittoria, Trump è stato affiancato dall’imprenditore Vivek Ramaswamy e dal senatore della South Carolina Tim Scott, entrambi ex rivali nelle primarie repubblicane. Entrambi hanno annunciato il loro sostegno al tycoon. Inoltre, Trump ha lasciato intendere che Scott potrebbe essere la sua scelta per il ruolo di vicepresidente, definendolo “la persona alla quale sto guardando”.

USA Trump trionfa nelle primarie repubblicane in New Hampshire ma Nikki Haley non si ritira – La risposta di Nikki Haley

Nikki Haley ha ringraziato gli elettori di New Hampshire per il loro sostegno e ha espresso gratitudine al governatore Chris Sununu. Nonostante la sconfitta, Haley ha annunciato che non si ritirerà dalla corsa, congratulandosi con Trump per la vittoria, ma sottolineando che “la corsa non è finita”. Trump ha risposto suggerendo a Haley di ritirarsi per evitare sprechi di risorse, focalizzando l’attenzione su Biden, l’obiettivo principale del partito repubblicano.

Prospettive future

Sebbene Trump non abbia ancora assicurata la nomination, la vittoria in entrambi gli stati, Iowa e New Hampshire, rappresenta un forte precedente storico. Il New Hampshire, che fu cruciale per la vittoria di Trump nelle primarie repubblicane del 2016, potrebbe essere di nuovo un trampolino di lancio per la sua campagna. Nikki Haley, pur rimanendo indietro nei sondaggi, non si arrende e guarda avanti alle sfide future, sottolineando che la corsa è “tutt’altro che finita”.

La “vittoria simbolica” di Joe Biden

Da notare anche la “vittoria simbolica” di Joe Biden alle primarie democratiche in New Hampshire, nonostante la sua assenza formale nella competizione. Biden è emerso come il candidato “write-in”, votato come preferenza non prestampata sulla scheda elettorale. Le primarie democratiche nel New Hampshire, fuori dal calendario ufficiale del partito, hanno comunque visto Biden primeggiare, nonostante l’assenza di assegnazione di delegati.

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