Tag: Artemis Fowl

“Artemis Fowl” la recensione del film

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Artemis Fowl” la recensione del film

“Artemis Fowl” la recensione del film

Disponibile su disneyplus.com

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Regia: Kenneth Branagh
Cast: Ferdia Shaw, Lara McDonnell, Nonso Anozie, Josh Gad, Judi Dench, Miranda Raison, Colin Farrell, Hong Chau, Adrian Scarborough
Genere: Avventura, Fantastico, Fantascienza
Durata: 94 minuti
Voto: ♥ 1/2 (su 5)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

La trama

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Artemis, un geniale ragazzino di dodici anni, vive alla residenza dei Fowl con il padre vedovo Artemis Sr., che gli trasmette la sua conoscenza delle fiabe irlandesi. Durante uno dei suoi viaggi d’affari, Artemis Sr. scompare dalla sua barca, la Fowl Star , accusata del furto di numerosi manufatti inestimabili trovati a bordo. E Artemis riceve una chiamata da una figura incappucciata. Quest’ultima tiene prigioniero suo padre e concede ad Artemis tre giorni per recuperare il manufatto magico chiamato Aculos, che Artemis Sr. ha rubato e nascosto. Domovoi “Dom” Leale, la guardia del corpo di Artemis, gli mostra una biblioteca nascosta dove generazioni di Fowl hanno catalogato le prove dell’esistenza di creature magiche.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Il nostro giudizio

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Nelle intenzioni del regista Kenneth Branagh, “Artemis Fowl” doveva essere un “Die Hard con le fate”. Ma, a conti fatti, ci si trova davanti ad un filmetto per famiglie pieno di imprecisioni sia tecniche che di sceneggiatura. In fase di montaggio, infatti, si è deciso di ridurre la pellicola a poco più di un’ora e mezza di durata, quando, invece, il materiale narrativo fornito dalla saga letteraria avrebbe richiesto molto più tempo. Così, lo spettatore si ritrova immerso in una storia a volte insensata, che va a doppia velocità e costellata di personaggi senza spessore, se non, in alcuni casi, addirittura inutili. Va peggio, poi, quando si cerca di truccare di difetti con effetti speciali rivedibili, resi ancora più ingiustificabili da un budget a disposizione che non era nemmeno basso.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Chi ha letto i romanzi della saga dedicata ad “Artemis Fowl” giura che la sua trasposizione cinematografica è molto al di sotto delle attese. Tendiamo a crederci, perché il protagonista più che un genio del crimine, come ci viene descritto, sembra un ragazzino presuntoso e piuttosto antipatico a cui è davvero difficile affezionarsi. Doveva essere, invece, una mente geniale in grado di mettere a segno, grazie ad un intelligenza machiavellica, una serie di grandi colpi. Nel film di Branagh tutto questo viene messo da parte per lasciare spazio ad una storia banale, dove non c’è un colpo di scena degno di questo nome e, perciò, tutto scorre sin troppo liscio.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Artemis Fowl” la recensione del film

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Pure il parallelo mondo di fate e nani con cui il protagonista entra in conflitto viene svilito sino a diventare superfluo. Se nella versione letteraria questi personaggi si rivelano ossi duri da affrontare anche per l’acuto Artemis Fowl, in questa trasposizione diventano avversari facili da tenere a bada. Il film manca di cattiveria, di spietatezza, probabilmente per volontà Disney preoccupata di compiacere il pubblico dei giovanissimi. La scelta può anche essere sensata, ma allora perché sprecare una saga che poteva regalare emozioni più forti e per un pubblico più eterogeneo?

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Il film, poi, butta all’aria anche un cast adulto piuttosto valido, che vanta nomi di primissimo piano come Colin Farrell, Judi Dench e Josh Gad. Anche loro, in fondo, appaiono poco convinti di questa operazione e si limitano ad assecondare una sceneggiatura scialba e che punta all’essenziale, per giunta col minimo sforzo. Non si può dire, comunque, che “Artemis Fowl” sia un film senza pubblico, anzi, se possibile il suo principale problema sta proprio qui. La pellicola, infatti, parla solo ad una platea di età pari od inferiore a quella del protagonista e non si preoccupa minimamente di farsi ascoltare dagli altri. In fondo, la scelta di lanciarlo solo sulla piattaforma Disney Plus è piuttosto azzeccata, perché è un prodotto digeribile solo sul comodo divano di casa.

Francesco G. Balzano

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“FAVOLACCE” LA RECENSIONE DEL FILM

Copyright © 2012 - 2022 FB Comunicazione di Francesco Girolamo Balzano Testata Giornalistica registrata presso Tribunale di Roma n.263/2012

Partita Iva: 11915641002 | Privacy Policy

Sito web realizzato da

Musa Studio | Web e Comunicazione

VPS