“Sul sentiero blu” scheda e recensioni del film
“Sul sentiero blu” scheda e recensioni del film
Distribuzione: Wanted
Genere: Documentario
Anno: 2022
Regia: Gabriele Vacis
Cast: Attori non professionisti
Durata: 90 minuti
Paese: Italia
Voto (media ponderata): 3 (su 5)
La trama
Un gruppo di giovani autistici percorre l’antica via Francigena. I protagonisti, insieme ai loro medici ed educatori, percorrono oltre 200 km a piedi in 9 giorni. Un cammino di crescita, tra fatica e divertimento. In cui affrontano ed imparano a gestire emozioni e difficoltà grazie a specifici programmi abilitativi per sviluppare le competenze sociali. Oltre che scientifica, si è trattata quindi di un’esperienza profondamente umana volta a migliorare le relazioni delle persone autistiche. I partecipanti devono infatti adattarsi al nuovo ambiente e cercare un modo per convivere, alla scoperta della loro indipendenza. Il viaggio si concluderà a Roma, dove tra varie autorità incontreranno anche Papa Francesco.
“Sul sentiero blu” scheda e recensioni del film – La recensione di Cinematografo.it
Dal crepuscolo all’alba, i protagonisti di Sul sentiero blu sono come la fenice. Dalle ceneri di quei pezzi di carta trovano una rinnovata vitalità, una forza ancora più solida. In fondo sono loro Il più grande spettacolo dopo il Big Bang, che cantano la hit di Jovanotti e si sentono speciali. La loro unicità incontra l’affetto dello spettatore, la suggestione di una fiaba reale che riesce a far ritrovare il sorriso.
Recensione di Gian Luca Pisacane. Voto: 3 (su 5) – Leggi la recensione completa
“Sul sentiero blu” scheda e recensioni del film – La recensione di MyMovies.it
Gabriele Vacis sa focalizzare (con la sua troupe leggera e quindi mai invasiva) ciò che più finisce con il ‘disturbare’ i cosiddetti ‘normali’. L’estrema spontaneità della comunicazione da parte di chi si colloca nella sfera dell’autismo.
Recensione di Giancarlo Zappoli. Voto: 3 (su 5) – Leggi la recensione completa
La recensione di MoviePlayer.it
Li abbiamo visti danzare attorno al fuoco come in antichi riti propiziatori pagani, li abbiamo visti camminare cantando una tipica feel good song, una canzone che fa stare bene. E, nel sentirli dire “il più grande spettacolo dopo il Big Bang siamo noi” sembra di leggere un nuovo significato alla canzone, un piccolo grande orgoglio nel dire “ce l’abbiamo fatta”, “siamo spettacolari”. È il modo giusto di raccontare questi ragazzi, speciali ma normali, far vedere che sono in grado di fare le cose che fanno tutti. Sì, sono stati bravissimi. Stavolta il più grande spettacolo dopo il Big Bang sono loro.
Recensione di Maurizio Ermisino Voto: 3 (su 5) – Leggi la recensione completa