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“Oliva Denaro” di Viola Ardone leggi la recensione
Titolo: Oliva Denaro
Autore: Viola Ardone
Genere: narrativa
Editore: Giulio Einaudi editore
Pagine: 312
Prezzo: Euro 18
Prezzo E-book: 9,99
Trama: È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema. Cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro.
Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà piú farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso. Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no.
“Oliva Denaro” è l’ultimo romanzo di Viola Ardone e ci racconta la storia della giovane Oliva nella Sicilia degli anni 60. Dove il boom economico si scontra con le usanze e l’arretratezza del passato.
La giovane protagonista ci prende per mano e ci fa conoscere la vita di Martorana. Ancora bambina, ci mostra già le enormi differenze nel nascere femmina in quegli anni. Già all’interno della sua famiglia c’è una differenza di libertà tra lei e il suo gemello Cosimino.
Oliva ha un rapporto forte e viscerale con il padre, un uomo semplice e taciturno, che, a differenza della madre, si rifugia nell’orto ed evita il più possibile lo scontro con la società circostante. Il passaggio dall’infanzia alla vita adulta per una femmina è il ‘marchese’. La nostra protagonista vorrebbe non averlo per poter continuare la sua vita così come è.
Con l’arrivo del ‘marchese’ tutto cambia: la donna (pur avendo solo 15/16 anni) non può più comportarsi in modo spensierato. E’ un male nascere donna e bisogna vivere in modo remissivo: “camminare a testa bassa…non parlare in modo diretto con gli uomini…”. Negli anni 60, pur iniziando una nuova epoca di progresso e benessere, le tradizioni del passato erano ancora molto radicate e difficilmente venivano scalfite dal cambiamento.
Viola Ardone, con un linguaggio semplice ma potentissimo, ci racconta la prepotenza della società maschilista. Un uomo poteva fare tutto quello che voleva, e se si ‘incapricciava’ di una donna, era libero di prenderne possesso, come se fosse un oggetto. E proprio la giovane Oliva si ritrova ad affrontare una delle sue più dure esperienze di via.
Sono strazianti e lacerano dentro le parole di Oliva, che ci racconta tutto quello che le accade. Quanta rabbia ci prende dentro nel leggere e nel sapere che tutto questo accadeva davvero e, purtroppo, ancora accade.
La scrittrice, dopo “Il treno dei bambini”, narra uno spaccato della nostra Italia, sempre vista con gli occhi di un bambino. Ma in questo romanzo riesce a coinvolgerci ancora di più, probabilmente perché quello che succede a Oliva, è ancora di (triste) attualità. E leggere quello che prova la donna vittima di tutta questa insensatezza ci fa aprire ancora di più gli occhi.
Il romanzo è un vortice di emozioni, ma l’ultima parte è, se possibile, ancora più coinvolgente e tocca il cuore. Infatti non è più solo Oliva a narrare, ma anche suo padre. E i suoi racconti sono carichi di amore che non possono lasciarci indifferenti. “Oliva Denaro” è un romanzo che tutti dovrebbero leggere. E’ la voce di tutte quelle donne che una voce non ce l’hanno e non possono più averla. E’ un urlo che non deve essere soffocato.
Barbara Piergentili
(account Instagram: letture_barbariche)