‘In campo con Flavio’ – Roma-Lazio: giallorossi vincenti nella stracittadina
Ormai il derby di Roma lo conosciamo.
Le solite scaramucce tra tifosi prima della partita, l’ansia quando ti siedi su quei seggiolini, e quando ti rialzerai puoi andare a chiamare il tuo amico di sempre e dirgli:
“Stavolta il derby è mio”.
Ci sono le solite coreografie, che non si smentiscono mai, sempre con quel lato provocatorio nei confronti dell’altra tifoseria. Il derby, quest’anno più che mai, si gioca tra due squadre molto distanti in classifica. Con la Roma che si sta rialzando dalla crisi, mentre la Lazio continua, con alcuni intoppi, la corsa Champions.
Ma il derby è una partita a parte. La classifica non conta. Conta la voglia di vincerlo in campo, quel contrasto vinto a centrocampo, quel tiro nel sette.
Claudio Ranieri sceglie di schierare Lorenzo Pellegrini, l’uomo più atteso, per far ricredere la tifoseria che tanto l’ha contestato. Mentre Baroni dà fiducia a Dele-Bashiru, piuttosto che orientarsi su Dia.
La partita inizia subito con un botta e risposta: un tiro di Kone per la Roma e uno di Nuno Tavares per la Lazio, forse i due uomini più in forma delle due squadre.
Al 10° minuto passa in vantaggio la Roma. Palla da destra di Saelemaekers, che riceve Pellegrini. La difesa della Lazio è mal posizionata e lascia a Pellegrini la possibilità di stoppare, controllare e tirare. Il suo destro finisce all’incrocio, con una bellissima traiettoria. Ottimo lavoro da parte di Dovbyk, che serve Saelemaekers e guida l’azione.
Subito dopo, al 18°, raddoppia la Roma. Ancora Dovbyk, che va a servire Dybala. L’argentino allarga per Saelemaekers, che prima calcia di punta, poi, dopo la parata di Provedel, ribadisce in rete, siglando il 2-0.
Vuole reagire la Lazio, che con Dele-Bashiru ha la sua prima occasione. Il nigeriano avanza palla al piede e calcia con deviazione, con la sfera che termina di poco distante dal palo di Svilar.
Sul piano tattico, la Lazio vuole sempre costruire dal basso con un’impostazione prolungata, che va alla ricerca di Guendouzi e Rovella per sviluppare l’azione. Mentre la Roma, senza troppi fronzoli, cerca Dovbyk, che con le sue sponde preziose riesce a dare profondità alla squadra e a creare azioni pericolose.
Finisce così la prima frazione di gioco.
Nel secondo tempo, la Lazio alza il baricentro e si presenta con un altro modulo: un solo trequartista, Tchaouna, e due punte, Dia e Castellanos. I biancocelesti prendono il pallino del gioco, mentre la Roma si abbassa, concedendo campo agli avversari. La Lazio crea tre importanti occasioni, due con Castellanos e una con Tchaouna.
I due tiri di Castellanos, per distacco l’uomo più pericoloso della Lazio insieme a Nuno Tavares, vengono neutralizzati da Svilar, mentre la traversa ferma Tchaouna, dopo un tiro svirgolato dallo stesso ex Salernitana.
La Roma non riesce quasi mai a uscire dalla propria metà campo, fatta eccezione per un’iniziativa di Pellegrini.
Nascono le solite risse del derby, con protagonisti Castellanos e Hummels. L’argentino viene espulso per fallo di reazione e, oltre a Gila e Zaccagni, mancherà contro il Como nella prossima partita.
Il derby di Roma termina con la vittoria giallorossa per 2-0, con le reti di Pellegrini e Saelemaekers. La Roma riesce a chiudere la pratica nel primo tempo, mentre la Lazio, superiore nella ripresa, non è mai riuscita a essere cinica sotto porta.
Flavio Bussoletti
‘IN CAMPO CON FLAVIO’ MILAN-ROMA: DERBY TRA DELUSE A SAN SIRO
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