‘In campo con Flavio’ – Juventus esonerato Tudor: la decisione ufficiale dopo tre sconfitte consecutive
Dopo le tre sconfitte di fila, arrivate tra campionato e Champions, la Juventus, attraverso i suoi canali ufficiali, ha fatto sapere la decisione finale presa sulla permanenza di Igor Tudor.
Dopo nemmeno un anno di panchina, Tudor viene esonerato dopo il pessimo inizio di campionato, soprattutto dopo le tre sconfitte consecutive, arrivate contro Como, Real Madrid e Lazio.
La dirigenza bianconera non si è concentrata sui risultati stessi, ma sul modo in cui sono arrivati. La Juve allenata dal croato era sterile in attacco e con evidenti problemi in difesa. Senza Bremer, la retroguardia della Juve è persa.
Gatti non riesce a svolgere il compito di centrale di difesa. Abituato a fare il braccetto, non rende al meglio in quel ruolo.
All’Olimpico, contro la Lazio, Tudor ha schierato una formazione piuttosto discutibile: infatti, sceglie di non schierare Di Gregorio, Khéphren Thuram e Yildiz, tre pilastri, dal primo minuto.
A mio avviso è una scelta non proprio corretta, dato che, quando si va all’Olimpico, anche se la Lazio viene da un brutto momento, non è mai facile vincere.
Si hanno molte meno probabilità di farlo schierando questa formazione, con Conceição quinto al posto di Kalulu, lasciando fuori ancora Zhegrova, sul quale sorgono moltissimi dubbi.
Infatti, il kosovaro non è mai sceso in campo dal primo minuto né in campionato né in Champions.
Tudor non ci ha puntato? Non è in condizione? Chissà, ma è alquanto clamoroso non schierare mai un giocatore come lui dal primo minuto, soprattutto in questa situazione.
La Juventus sotto la guida di Tudor non vinceva dal 13 settembre in campionato: dopo il pirotecnico 4-3 contro l’Inter, che aveva fatto ben sperare, non si sono più visti i tre punti in Serie A.
Esonerare Tudor è stata la scelta più giusta, dopo tutti i risultati negativi arrivati, le problematiche che c’erano nello spogliatoio, e gli infortuni a cui non si è riusciti a rimediare. A lungo andare, tutto ciò condiziona l’andamento.
Ed è giusto, in questi casi, cambiare aria.
Ora la domanda sorge spontanea:
Chi prenderà le redini della “Vecchia Signora”?
I candidati al momento sono tre: Mancini, Palladino e Spalletti.
Il primo, dopo l’esperienza fallimentare con la nazionale araba, non ha più allenato. Forse sarebbe un po’ rischioso ricominciare da una piazza importante come quella di Torino.
Dopo l’esperienza alla Fiorentina, durata un anno, Palladino non ha trovato squadra, ma, come per Mancini, sarebbe molto difficile ricominciare dalla Juve, anche se alla Fiorentina ha già allenato giocatori forti, come Dodò, Kean, Gosens e De Gea, e potrebbe farlo anche alla Juventus. Ovviamente, spazio a piacevoli sorprese.
Il nome un pochino più importante è quello di Luciano Spalletti.
Fino a settembre il mister toscano era l’allenatore dell’Italia, ma dopo la bruttissima sconfitta contro la Norvegia per 3-0 è stato esonerato, per poi lasciare spazio a Gattuso come CT.
Conoscendo Spalletti, che quando raggiunge un obiettivo insperato va quasi sempre via, sarebbe rischioso: perché, chissà, se anche con lui la Juve dovesse andare male, e a dicembre Spalletti dovesse lasciare, chi arriverebbe?
È una domanda da porsi, questa. Ma poi la dirigenza, dopo la partita in casa contro l’Udinese, con cui scenderà in campo come mister Brambilla, allenatore della Juventus Next Gen, dovrà riflettere.
Sarà il terzo allenatore per la Juventus in meno di un anno, e questo sottolinea il brutto momento che sta vivendo la società bianconera in questi anni, che non è mai riuscita a stupire veramente.
Chissà se con uno di questi tre candidati ad occupare la panchina non riesca a riservarci sorprese.
Flavio Bussoletti
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