Al Teatro Ghione

Giuseppe Miale di Mauro si misura nuovamente con un testo classico della commedia napoletana dal quale fu tratto un celebre film con Eduardo e Peppino de Filippo, e lo fa con l’attenzione ed il rispetto che gli conosciamo.

La vicenda di Vincenzino Esposito, allievo prediletto del professor Parascandolo e della sua filosofia secondo la quale “Il lavoro fa male”, che grazie all’astuzia del suddetto professore riesce a coronare il suo sogno d’amore con Rachelina  ed a ottenere un’ottima posizione lavorativa, viene portata ai giorni nostri con l’inserimento di elementi di paradossale quotidianità che la rendono ancora più godibile.

Francesco Procopio, Pietro de Silva e Luana Pantaleo con la collaborazione di un gruppo affiatato e frizzante interpretano quadretti davvero piacevoli che, al netto di qualche eccesso farsesco, danno vita a due ore di autentico divertimento.

Interessante la complicità instaurata con il pubblico con gli interventi dal proscenio ed il montaggio delle scene operato dagli stessi attori a sipario aperto.

Maurizio Zucchetti