Gino Cecchettin a “Che tempo che fa”: “Ho cercato anche i miei errori Adesso faccio battaglie femministe con mia figlia Elena”
da open.online
Nella puntata di Che Tempo Che Fa del 10 dicembre, Gino Cecchettin, il padre di Giulia Cecchettin, ha condiviso in una toccante intervista il suo dolore. E, poi, il percorso di cambiamento personale che ha vissuto dopo la tragica morte di sua figlia per mano di Filippo Turetta. L’omicidio di Giulia, 22 anni, ha suscitato profonde riflessioni sulla violenza di genere. Portando, inoltre, Gino a diventare un sostenitore attivo delle battaglie femministe intraprese da sua figlia maggiore, Elena.
Un intervento forte contro la violenza sulle donne
Il discorso di Gino Cecchettin ai funerali di Giulia è stato un grido forte contro la violenza sulle donne, un’esperienza che ha descritto come nata da un “profondo dolore.” Durante l’intervista con Fabio Fazio, ha sottolineato il suo approccio razionale nel cercare di capire dove avesse potuto commettere degli errori. Offrendo uno sguardo introspettivo sulla sua vita e sui tragici eventi che l’hanno colpito.
Un cambiamento profondo nell’ultimo Anno
Gino Cecchettin ha rivelato di aver vissuto un lutto significativo un anno prima della morte di Giulia, un evento che ha segnato un profondo cambiamento nella sua vita. Questo lutto lo ha portato a una maggiore apertura emotiva e ad un rafforzamento del legame con i suoi figli. Apprezzando di più il tempo trascorso con loro. Ha citato sua moglie Monica come una fonte di ispirazione che gli ha insegnato l’essenza dell’amore, contribuendo a trasformare il suo modo di affrontare le emozioni.
Il discorso ai funerali: un atto d’amore e riflessione
Riguardo al discorso ai funerali di Giulia, Gino ha spiegato di averlo affrontato con il cuore, cercando di trovare una soluzione al dolore che stava vivendo. Ha parlato delle sue emozioni contrastanti, comprese rabbia e odio. Ma ha scelto di reagire con amore, seguendo il desiderio di sua figlia.
Le battaglie femministe di Elena: un impegno condiviso
Uno dei momenti più toccanti dell’intervista è stato quando Gino Cecchettin ha parlato delle battaglie femministe intraprese da sua figlia maggiore, Elena. Ha ammesso di non conoscere a fondo il significato del termine “patriarcato” prima delle parole di Elena. Ora, ha annunciato il suo impegno a supportare le battaglie della figlia contro la violenza di genere e il patriarcato. Diventando, dunque, attivamente coinvolto in queste cause.
L’appello a un cambiamento di mentalità e comportamento
Gino Cecchettin ha sollevato l’importante questione della radice del problema dei femminicidi, sottolineando il concetto di possesso e il modo in cui le donne vengono percepite come proprietà. Ha enfatizzato la necessità di un cambiamento profondo negli atteggiamenti e nei comportamenti quotidiani. Partendo dalle piccole espressioni apparentemente innocue che contribuiscono alla cultura della violenza.
Un pensiero alla famiglia e un appello all’amore
Infine, Gino Cecchettin ha concluso l’intervista con un pensiero alla sua famiglia, elogiando la forza di sua moglie Monica e condividendo il dolore di Elena e Davide, i fratelli di Giulia. Ha ribadito il suo desiderio di amare anziché odiare, sottolineando la sua determinazione a essere un agente di cambiamento positivo contro la violenza di genere. In questo momento di profonda tristezza, l’intervista di Gino Cecchettin offre uno spunto per la riflessione sulla necessità di un impegno collettivo per creare un mondo più sicuro e rispettoso per tutte le donne.
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