20 Luglio 2023

“Barbie” la recensione del film

“Barbie” la recensione del film

“Barbie” la recensione del film

Distribuito da Warner Bros.

Regia: Greta Gerwig
Cast: Margot Robbie, Ryan Gosling, America Ferrera, Kate McKinnon, Issa Rae, Rhea Perlman, Hari Nef, Alexandra Shipp, Emma Mackey, Connor Swindells, Michael Cera, John Cena, Dua Lipa, Will Ferrell
Paese: USA, Regno Unito
Anno: 2023
Durata: 114 minuti
Genere: Commedia, fantastico, avventura, sentimentale
Voto: 3.3 (su 5)

Il film “Barbie” offre un’immersione nel mondo incantato di Barbieland, dove ogni giorno è una festa colorata e piena di gioia, dominata da Barbie Stereotipo. Tuttavia, l’armonia di questo mondo viene improvvisamente turbata quando Barbie viene assalita da pensieri oscuri, sconvolgendo la sua immagine perfetta e portandola a sviluppare problemi fisici. In questo momento di crisi, si rivolge a Barbie Stramba, una figura marginale, ma sagace, che vive in parziale isolamento e offre consigli preziosi alle Barbie perfette.

“Barbie” la recensione del film

La regista-sceneggiatrice ci regala un’esperienza visiva eccezionale, con scenografie, costumi e coreografie mozzafiato che catturano lo spettatore in un mondo ideale fatto di divertimento, lavoro e amicizia femminile. L’omaggio a “2001: Odissea nello spazio” all’inizio del film aggiunge un tocco di ironia e creatività all’intera narrazione.

Tuttavia, la trama si dipana in diverse direzioni, con troppe linee narrative che alla fine rendono il film meno coerente e incline alla retorica. L’idea di una parabola femminista con Barbie al centro è affascinante, ma la sua esecuzione poteva essere più focalizzata e fluida. La caratterizzazione dei personaggi di Sasha, Midge e Allan, pur promettente, sembra essere stata poco approfondita, privandoli di un potenziale significativo nella storia.

Nonostante alcune debolezze nella sceneggiatura, il film brilla per la performance spettacolare di Barbie e la presenza di Ken, interpretato magistralmente da Ryan Gosling, che offre un tocco di ironia e critica verso il patriarcato. Tuttavia, il ritratto degli uomini sia nel mondo di Barbie che nel mondo degli umani può apparire troppo caricaturale, perdendo così l’opportunità di sviluppare ulteriormente il personaggio di Ken.

“Barbie” la recensione del film

La sfida del film nel presentare un matriarcato (senza figli) può essere vista come un’interpretazione audace, ma potrebbe risultare fuorviante. Sarebbe stato interessante approfondire ulteriormente le dinamiche di genere all’interno di Barbieland e nel mondo degli umani per renderle più ricche e significative.

Il film “Barbie” ci regala un’originale e divertente incursione nel mondo della famosa bambola, ma questa volta in una versione live-action diretta da Greta Gerwig, una cineasta con un legame personale con Barbie e una visione femminista ben precisa.

Barbieland è il luogo magico in cui vive la stereotipica Barbie, interpretata brillantemente da Margot Robbie, che rappresenta la perfezione e il divertimento in ogni aspetto della sua vita. Accanto a lei, le sue amiche Barbie, ognuna con una personalità unica e una posizione di potere e responsabilità, dimostrando che le donne possono essere tutto ciò che vogliono essere.

Al contrario, c’è Ken, interpretato da un irresistibile e autoironico Ryan Gosling, che si rifiuta di essere il classico stereotipo maschile e rivendica il suo ruolo come “spiaggia”, un compagno rilassato per le Barbie di Barbieland. L’ironia femminista permea l’intero film, ribaltando luoghi comuni e dando voce alle donne che guidano e comandano il mondo di Barbie.

La trama prende una svolta inaspettata quando la perfetta Barbie sviluppa un problema fisico, il suo piede diventa piatto, simbolo di una rivoluzione che scuoterà il suo mondo. Incontra una versione “resistente” di sé stessa, una Barbie danneggiata dalle interazioni nel mondo reale, e inizia un viaggio on the road attraverso la California, mescolando abilmente la realtà di Barbieland con il mondo reale.

La sceneggiatura di Gerwig e il suo talento registico rendono il film coinvolgente e mai superficiale, offrendo al pubblico momenti divertenti e riflessivi. La presenza di Helen Mirren nella voce fuori campo aggiunge un tocco di saggezza e prospettiva alla storia, fornendo un commento costante sull’ironia femminista sottesa a ogni snodo narrativo.

Il film sottolinea la potenza e la complessità delle donne e la necessità di guardare oltre l’apparenza per scoprire la vera forza di ciascuna persona. L’uguaglianza di genere è affrontata con un tono leggero e divertente, ma senza risolvere magicamente tutti i problemi del femminismo, dimostrando che c’è ancora lavoro da fare.

Nonostante la sua apparente leggerezza, “Barbie” è una sorprendente rivoluzione, una celebrazione dell’empowerment femminile e una riaffermazione della libertà individuale. Greta Gerwig ci offre una visione fresca e stimolante di Barbie, dimostrando che anche una bambola può essere un potente simbolo di cambiamento e di sfida agli stereotipi di genere.

“Barbie” è molto più di un semplice film su una bambola. Greta Gerwig ha creato un manifesto pop intelligente e divertente, che affronta temi come il capitalismo, il patriarcato e la pressione della perfezione. La protagonista, interpretata da Margot Robbie, è una stereotipica Barbie che vive in Barbieland, un mondo rosa e sognante. Tuttavia, quando inizia ad avere “pensieri di morte”, il suo mondo incantato inizia a sgretolarsi.

Con l’aiuto di Ken (interpretato da un irresistibilmente stupido Ryan Gosling), Barbie viene catapultata nel mondo reale, dove scopre il sessismo, il patriarcato e la superficialità della società capitalista. Greta Gerwig gioca sapientemente con gli stereotipi di genere, invertendoli e fornendo una prospettiva femminile. Ken, un uomo nel mondo di Barbie, diventa l’unico a offrire un punto di vista femminile, e questo è un tratto ingegnoso del film.

“Barbie” si presenta come una commedia demenziale e un musical, ma sotto la superficie offre un messaggio profondo e importante. Il film sottolinea come il capitalismo e l’ideale di perfezione imposto dalla società possano essere dannosi e opprimenti, specialmente per le donne. La bellezza irraggiungibile di Barbie è una metafora del patriarcato e della superficialità della società moderna.

Greta Gerwig ha sapientemente miscelato elementi di cultura popolare, citazioni cinematografiche e messaggi sociali per creare un “instant cult” che si rivolge a un vasto pubblico. “Barbie” è un film che può essere goduto da tutte le generazioni: dai giovani che balleranno i numeri musicali su TikTok ai nostalgici che hanno cresciuto collezionando Barbie.

Inoltre, il film non è un semplice spot per la bambola, ma utilizza Barbie come punto di partenza per affrontare questioni più ampie. La regista ha saputo cogliere il linguaggio del suo tempo, portando il pubblico in un viaggio tra divertimento e riflessione. Con una colonna sonora eccezionale che include brani di Dua Lipa e Billie Eilish, “Barbie” è un’esperienza cinematografica completa e coinvolgente.

“Barbie” è un film audace e intelligente che sfida gli stereotipi di genere e critica il capitalismo e il patriarcato. Greta Gerwig ha dimostrato di essere una regista talentuosa e di saper creare un film di successo che è al tempo stesso divertente e significativo. Con una performance stellare di Margot Robbie e Ryan Gosling, “Barbie” è sicuramente un film da vedere per chiunque sia interessato a una riflessione profonda avvolta in un guscio di cultura popolare.

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