14 Gennaio 2020

“Hammamet” la recensione del film

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Hammamet” la recensione del film

“Hammamet” la recensione del film

Distribuzione: 01 Distribution

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Regia: Gianni Amelio
Cast: Pierfrancesco Favino, Livia Rossi, Luca Filippi, Silvia Cohen, Omero Antonutti, Renato Carpentieri, Giuseppe Cederna, Claudia Gerini
Genere: Biografico, Drammatico
Durata: 126 minuti
Voto: ♥♥♥ (su 5)

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

La trama

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Film incentrato sulla figura di Bettino Craxi, racconta un capitolo critico della storia d’Italia. A distanza di 20 anni dalla morte di uno degli uomini politici più importanti della Repubblica Italiana, Amelio riporta a galla il nome di Craxi. Un tempo sulle testate di tutti i giornali e oggi occultato silenziosamente sotto strati e strati di sabbia. Bertino Craxi, un nome che molti non vogliono ricordare, che intimorisce altri e che altri ancora vorrebbero cancellare, forse per sempre. Il film, basato su testimonianze reali, è un thriller fondato su tre tappe. Il re caduto: il primo socialista con l’incarico di Presidente del Consiglio dei Ministri, indagato poi nell’inchiesta Mani pulite. La figlia che lotta per lui: Stefania, istitutrice della Fondazione Craxi, volta a tutelare l’immagine del padre. Infine, l’ultimo capitolo, il terzo, dedicato a un misterioso giovane. Il quale entra nell’ambiente politico della famiglia Craxi, provando a demolirlo da dentro.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Hammamet” la recensione del film

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Gianni Amelio si confronta con uno dei personaggi più influenti della recente Storia d’Italia, ovvero Bettino Craxi. Lo fa senza dare giudizi, perché fu un uomo controverso sul quale, ancora oggi, è impossibile esporsi senza schierarsi politicamente, cosa che il regista, con saggezza, evita accuratemente. Così, lo spettatore rimarrà nel dubbio, se non ha già (dentro di sé) la risposta: ci troviamo davanti ad un delinquente o, al contrario, ad uno dei più grandi statisti degli ultimi cinquant’anni?

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Amelio inserisce un’ oggettiva, dunque non partitica, riflessione su quanto gli italiani abbiano la tendenza a distruggere idoli dopo averli innalzati

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Dunque, nessuna risposta a questo dilemma che, nel film, tale rimane. “Hamamet” non narra molto delle peripezie politiche di Craxi, perché preferisce raccontarne le ultime, umanissime, sofferenze. In questo contesto Amelio inserisce, poi, un’ oggettiva, dunque non partitica, riflessione su quanto gli italiani abbiano la tendenza a distruggere idoli dopo averli innalzati.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

L’intento di Amelio è quello di raccontare la caduta di un uomo che iniziava a sentirsi quasi un Dio

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Altra scelta saggia della sceneggiatura è quella di non dare nomi reali (e in certi casi non darne proprio) ai vari personaggi. Basti pensare che neppure Craxi viene mai citato direttamente, proprio per dare un senso di universalità alla vicenda narrata. E (forse forse) anche per inscenare un divertente gioco con gli spettatori, una sorta di malizioso ‘Indovina Chi?’. Alcuni, diciamolo, sono facilmente identificabili: più di tutti ‘Il Giudice’, che è senza dubbio Di Pietro. Ma è altrettanto ipotizzabile che Vincenzo sia, in realtà, Moroni e che dietro ‘l’Ospite’ si nasconda la figura di Fanfani. Quisquilie, comunque, perché l’essenza del film è altro: l’intento di Amelio, infatti, è quello di raccontare la caduta di un uomo che iniziava a sentirsi quasi un Dio, fino all’ultima caduta ai piedi di un albero al quale non riesce più nemmeno ad aggrapparsi. Una discesa colma di simboli e onirismo, perfettamente sottolineata dai gravi spartiti composti, magistralmente, dall’impeccabile Nicola Piovani.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Favino ci restituisce il leader del PSI nella sua grandezza politica e nella fragilità umana, un uomo costantemente in bilico tra l’immagine pubblica (granitica) e quella privatissima, in cui piange e soffre senza nascondersi, anzi, a favor di telecamera

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

Il lento declino di Craxi lo ritroviamo anche negli ambienti che lo circondano. Si parte da un’ enorme sala congressi, dove giganteggia su un palco rialzato, e finisce in un’ angusta, labirintica, ‘prigione’ all’aperto, ovvero i cunicoli della città nella quale è in esilio. “Hamamet” è soprattutto, se non addirittura soltanto, un film appoggiato sulle potenti spalle di un Favino in forma smagliante. Al di là dei preziosismi di cui abbiamo scritto, ma difficili da cogliere, il film è disegnato attorno al personaggio dell’attore romano, che è riuscito a cogliere ogni singolo aspetto di Craxi. I complimenti al compito svolto da trucco e parrucco sono d’obbligo, ma sarebbe stato vano senza il lavoro sulla voce, la mimica e pure la psicologia del protagonista. Favino ci restituisce il leader del PSI nella sua grandezza politica e nella fragilità umana, un uomo costantemente in bilico tra l’immagine pubblica (granitica) e quella privatissima, in cui piange e soffre senza nascondersi, anzi, a favor di telecamera.

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Hammamet” la recensione del film

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“Hamamet” è, dunque, una pellicola che si fonda sull’interpretazione degli attori e non tutti loro, dispiace scriverlo, sono all’altezza del compito. Su Favino non c’è altro da aggiungere, mentre è d’obbligo un accenno alla bravura della giovane Livia Rossi, che interpreta con credibilità la figlia di Bettino, Stefania, nel film ribattezzata Anita in un chiaro accenno all’esilio scelto da o imposto al (fate voi) protagonista. Complimenti che, invece, non possono essere rivolti a Luca Filippi. Il suo Fausto è interpretato in maniera davvero infelice, privo di espressività e di giusta intonazione. Grandiosa, invece, ma non c’è quasi bisogno di sottolinearlo, la prova attoriale di Renato Carpentieri. Il suo ‘Ospite’ è l’unico davvero in grado di reggere la scena con lo strabordante Favino.

Francesco G. Balzano

[the_ad_placement id=”adsense-in-feed”]

“PINOCCHIO” DI MATTEO GARRONE LA RECENSIONE DEL FILM

24 Novembre 2024

“Ragazzo dai pantaloni rosa” streaming – 24 novembre 2024 (VIDEO)

“Ragazzo dai pantaloni rosa” streaming – 24 novembre 2024 (VIDEO) “Ragazz…
23 Novembre 2024

“Che Tempo Che Fa” ospiti streaming – puntata 24 novembre 2024

“Che Tempo Che Fa” ospiti streaming – puntata 24 novembre 2024 “Che Tempo…
25 Novembre 2024

Paolo Fox oroscopo 26 novembre 2024

Paolo Fox oroscopo 26 novembre 2024: Ariete, Toro e Gemelli Paolo Fox oroscopo 26 novembre 2024 d…
7 Agosto 2024

“La regina dei sentieri” di Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone leggi la recensione

Vuoi leggere la recensione di “La regina dei sentieri” di Marco Malvaldi e Samantha B…
24 Novembre 2024

“Inter-Napoli” streaming gratis – 24 novembre 2024 (VIDEO)

“Inter-Napoli” streaming – 24 novembre 2024 (VIDEO) “Inter-Napoli” …
25 Novembre 2024

“Casa Italia” Rai 2 streaming puntata 25 novembre 2024 (VIDEO)

Vuoi guardare il video di “Casa Italia” Rai 2 streaming puntata 25 novembre 2024? &#8…

Copyright © 2012 - 2022 FB Comunicazione di Francesco Girolamo Balzano Testata Giornalistica registrata presso Tribunale di Roma n.263/2012

Partita Iva: 11915641002 | Privacy Policy

Sito web realizzato da

Musa Studio | Web e Comunicazione

VPS