Serie A: emozioni e colpi di scena nella sesta giornata
In questa sesta giornata di Serie A ci sono stati due big match, Fiorentina-Roma e Juve-Milan, ma anche partite meno combattute che hanno confermato il valore delle squadre.
Verona-Sassuolo, vittoria di misura e polemiche arbitrali
Si inizia di venerdì con Verona-Sassuolo, subito uno scontro diretto tra due squadre che probabilmente a fine anno staranno lottando per la salvezza.
Nel primo tempo più Hellas che Sassuolo: infatti gli scaligeri riescono a impensierire più volte Muric, che si disimpegna sempre bene però.
In questo primo tempo c’è stato anche un rigore revocato a sfavore del Verona: infatti, in precedenza al contatto falloso, c’era stato un fallo su Muric da parte di Unai Nunez.
Nella prima frazione fatica molto il Sassuolo, mentre subito, a inizio secondo tempo, i neroverdi riescono ad alzare il baricentro creando di più.
Anche agli uomini di Grosso viene revocato un rigore, stavolta perché il contatto è avvenuto al di fuori dell’area di rigore.
Al 71’, però, niente dubbi per Forneau: è rigore per il Sassuolo a seguito di un contatto falloso di Nelsson su Fadera.
Sul dischetto Pinamonti si fa ipnotizzare da Montipò, ma sulla ribattuta ci arriva lo stesso numero 19 a insaccare il pallone dello 0-1, rete fondamentale.
Si difende ora il Sassuolo con tutti i suoi uomini e, soffrendo, dopo sei minuti di recupero finisce il match: vittoria vitale per il Sassuolo, che torna a fare bottino pieno per la seconda volta dopo la vittoria per 3-1 contro l’Udinese a Reggio Emilia.
Lazio-Torino, pareggio spettacolare e colpi di scena finali – Serie A: emozioni e colpi di scena nella sesta giornata
Si prosegue sabato alle 15:00 con Lazio-Torino e Parma-Lecce.
Per Di Francesco arriva la prima vittoria contro i ducali a Parma, grazie alla rete di Riccardo Sottil, la prima in giallorosso, piuttosto rocambolesca.
Partita per il resto molto equilibrata, con Suzuki e Falcone che si mettono in mostra con le loro solite ottime parate.
Anche questo è uno scontro diretto il cui esito sarà fondamentale per la corsa salvezza finale.
In contemporanea c’è Lazio-Torino, una partita decisamente più avvincente e divertente rispetto alla precedente.
La Lazio viene da una vittoria ma ha moltissimi indisponibili, mentre il Torino sta attraversando un momento negativo, dato che finora ha racimolato solamente una vittoria.
Inizia bene il Torino che prima con Ngonge e poi con Simeone impensierisce Provedel, poi al 16’, con il “Cholito”, trova la rete del vantaggio.
Tiro debole di Pedersen dalla destra, che viene però respinto centralmente da Provedel.
Simeone è il più lesto di tutti ad arrivare sul pallone e la spinge in rete a porta sguarnita.
Due gol in campionato per Simeone, due all’Olimpico: uno contro la Roma e un altro contro la Lazio.
Continua a pressare e a mettere in difficoltà la Lazio il Toro, che spreca ancora con Ngonge.
La Lazio, oggi costretta a giocare di ripartenza, al 24’, con Cancellieri, pareggia i conti.
L’esterno sinistro, in ottima forma dato anche il gol a Genova, si fa dare palla da Pedro e con una gran botta di sinistro non lascia scampo a Israel.
Ora sale la Lazio che prende fiducia e spreca due importanti occasioni con Cataldi e Dia, ma poi, al 40’, sempre con Cancellieri, trova il gol del vantaggio.
Tre gol in due partite per il giovane della Lazio, che parte in velocità e brucia Coco grazie a un ottimo primo controllo: da lì è tutto più facile e batte Israel in uscita.
Inizio di ripresa caratterizzato da errori tecnici, ma al 70’, grazie all’assist di Nkounkou, segna il Torino.
Grande ingresso in campo dell’ex Eintracht Francoforte, che si libera in velocità di Marusic e crossa forte in area per Che Adams.
Il centravanti scozzese, di prima intenzione e anche lui da subentrato, la mette sotto l’incrocio dando una traiettoria imparabile al pallone, con Provedel che può solo guardare.
Ora squadre stanche e lunghe: entrambe infatti approfittano e in questi ultimi istanti giocano parecchio di rimessa.
Al 93’, da calcio d’angolo, la rimonta del Torino.
Dopo la doppietta di Cancellieri e la rete di Adams è il turno di Saul Coco.
Il difensore della Guinea Equatoriale, dopo la torre di Masina, insacca di testa da posizione ravvicinata, con Provedel che ha più di una colpa.
Rimonta riuscita, ma solo per due minuti.
Al 95’, c’è un contatto in area Noslin-Coco.
Il difensore numero 23 stende vistosamente Noslin in area.
Inizialmente Piccinini non concede nulla, ma dopo quattro minuti di check viene richiamato al monitor.
Dopo una lunga revisione l’arbitro assegna rigore.
Dopo il palo nel derby, sul dischetto c’è Cataldi che è freddo e spiazza Israel, trasformando il rigore del 3-3.
Dunque pareggio pirotecnico: la Lazio poteva fare di più, mentre il Torino perde due punti per colpa di un’ingenuità.
Inter-Cremonese, dominio nerazzurro e poker spettacolare
Si prosegue con Inter-Cremonese alle 18:00.
Partono benissimo i nerazzurri, nettamente favoriti, che al 6’ sbloccano il match con Lautaro.
Assist perfetto di Bonny che serve Lautaro dopo una palla splendida di Barella.
Il centravanti argentino non deve far altro che spingere in porta il pallone dell’1-0, battendo Silvestri.
Ancora Inter che non lascia spazi alla Cremonese per ripartire e, dopo un gol annullato e altre occasioni sprecate, trova il gol del 2-0 con Bonny.
Dopo l’assist trova anche la gioia personale il centravanti francese ex Parma.
Dimarco crossa dalla sinistra, trovando perfettamente la testa di Bonny che insacca indisturbato dopo un ottimo anticipo su Bianchetti.
Inter implacabile che non si ferma nemmeno nella ripresa e trova due gol in due minuti.
Al 55’ Dimarco, con una rasoiata dopo un calcio d’angolo respinto, batte Silvestri con un mancino imparabile.
Al 57’ è il turno di Barella, che a tu per tu con Silvestri non sbaglia e la mette all’incrocio per il 4-0 Inter.
All’87’ trova il gol anche la Cremonese con Bonazzoli.
Dopo il Milan segna anche all’Inter, sempre a San Siro, stavolta da ex.
Cross di Vandeputte: non ci arriva Vardy, ma ci arriva il numero 90 che spinge in porta un pallone facile, segnando il gol del 4-1.
Atalanta-Como, equilibrio e poche emozioni nella ripresa – Serie A: emozioni e colpi di scena nella sesta giornata
La sera un derby lombardo tra Atalanta e Como.
Nota molto importante in casa Atalanta: fa pace Lookman con allenatore e dirigenza e dopo la Champions torna titolare anche in campionato il numero 11.
Partono benissimo i padroni di casa, che al 6’ minuto trovano il vantaggio con Samardzic.
Il numero 10, al secondo gol consecutivo dopo quello contro il Brugge, vince un rimpallo, supera Ramon e la mette alle spalle di Butez spiazzato, ma comunque sarebbe stato imparabile dato che il tiro era angolatissimo.
Ritmi alti in quest’inizio di partita, in cui entrambe le squadre hanno occasioni.
Al 19’, dopo un’occasione con Da Cunha, segna il Como.
Rete abbastanza fortuita, con Perrone che crossa in mezzo: il pallone prende una traiettoria strana, sbatte sulla traversa, poi sul palo e in seguito entra, battendo Carnesecchi.
Poche occasioni nella ripresa invece, dove si abbassano vistosamente i ritmi: le due squadre non creano più occasioni eclatanti, e al termine dei quattro minuti di recupero finisce Atalanta-Como 1-1.
Udinese-Cagliari, equilibrio e rammarico per i friulani
La domenica alle 12:30 si gioca Udinese-Cagliari.
I sardi fanno esordire Borrelli dopo la rottura del crociato di Belotti, appena arrivato e reduce da una doppietta contro il Lecce.
A inizio partita più Cagliari che Udinese, con i sardi che riescono a partire subito forte, pressando alto e ripartendo con efficacia contro la difesa bianconera, spesso scoperta.
Guai però per Pisacane, che perde Mina per infortunio.
Al 25’ segna l’esordiente Borrelli.
Incredibile carambola in area che, dopo un tocco di stinco di Adopo, favorisce Borrelli che, con Sava già per terra, fa gol facilmente a porta sguarnita.
Prende fiducia adesso l’Udinese, che con il solito Atta impensierisce Caprile, sempre pronto senza mai dover fare miracoli.
Al 58’, dopo un corner, Solet fa una sponda precisa verso Kabasele che con un tocco d’esterno la mette in porta, siglando il pareggio per l’Udinese.
Due errori incredibili però dell’Udinese, che con Zaniolo prima e poi nella stessa azione Davis e Bayo, sbagliano gol quasi fatti.
Zaniolo a porta vuota, Davis a tu per tu con Caprile, sulla respinta arriva Bayo che la spara alta con la porta spalancata.
Finisce 1-1 al Bluenergy Stadium: pareggio ancora per l’Udinese, che non vince dal 14 settembre, in occasione di Pisa-Udinese.
Fiorentina-Roma, giallorossi cinici e in vetta – Serie A: emozioni e colpi di scena nella sesta giornata
Alle 15:00 il primo big match, Fiorentina-Roma, in contemporanea con Bologna-Pisa.
La Roma viene da due vittorie consecutive e con tre punti si garantirebbe la vetta, da sola o a pari merito con Napoli e Milan.
La Fiorentina invece deve ancora trovare la prima vittoria.
Inizia bene la Fiorentina, che pressa alto e mette la difesa della Roma in difficoltà nella prima parte del match.
Al 14’ Kean, con una gran botta da fuori, piega le mani a Svilar e fa 1-0 Fiorentina.
Non si fa attendere la Roma, che ha una reazione immediata.
Dopo appena otto minuti segna Soulé.
Sponda di tacco di Dovbyk che libera il numero 18.
Il trequartista calcia di prima di sinistro a giro, trovando una traiettoria imparabile sotto l’incrocio, dove De Gea non può arrivare.
Va ancora in avanti la Roma, che spreca prima ancora con Soulé, ma al 30’, da calcio d’angolo, passa in vantaggio.
Batte ancora il numero 18, che la mette sulla testa di Cristante: De Gea tocca ma non basta per evitare l’1-2.
Altra clamorosa occasione con Dovbyk per la Roma, che spreca un pallone d’oro datogli da Wesley: a porta vuota non riesce a inquadrare lo specchio.
Al 38’ si rivede la Fiorentina in attacco, colpendo il palo con Kean.
Ottima percussione dell’italiano, il cui sinistro s’infrange sul legno.
Torna Dybala nella ripresa, dopo l’infortunio contro il Torino.
Al 74’ Piccoli, con un tiro da lontano perfetto, coglie la traversa in pieno: Svilar era fermo, poteva solo guardare.
Rischio enorme per la Roma, che non deve farsi sorprendere nel finale.
Continua l’assedio viola, spreca tutto anche Gosens in spaccata che all’82’ spara altissimo quando era solo in area.
Triplice fischio di Colombo: vince la Roma, che va a 15 punti e momentaneamente in vetta.
Bologna-Pisa, goleada rossoblù e tre punti pesanti
Alle 15 gioca anche il Bologna contro il Pisa.
Rossoblù in casa e nettamente favoriti, il Pisa cerca punti per muovere la classifica.
Si mette in luce nella prima mezz’ora Cambiaghi, che riesce sempre a sgusciare via dalle marcature dei difensori nerazzurri.
Proprio l’ex Empoli al 24’ trova il gol del vantaggio Bologna.
Ottimo assist di Dallinga, che fa partire un cross tagliato su cui si avventa Cambiaghi, che col destro fulmina Semper.
Al 35’ doccia fredda però per il Pisa.
Riparte velocissimo il Bologna: Touré da ultimo uomo stende Cambiaghi appena fuori area, rosso per l’esterno del Pisa, fallo evitabile.
Sulla stessa punizione raddoppia il Bologna con Moro, che direttamente su calcio piazzato batte Semper: 2-0.
Dopo nemmeno due minuti il Bologna cala il tris.
Ancora Cambiaghi che la mette al centro per Orsolini, che tutto solo deve solo spingere in porta per il tap-in del 3-0.
Passano otto minuti dall’inizio della ripresa ed il Bologna, che continua a schiacciare il Pisa nella propria metà campo, segna la rete del 4-0.
Sponda di Dallinga, secondo assist di giornata per l’ex Tolosa, che favorisce Odgaard: l’attaccante si accentra e calcia, la deviazione spiazza Semper.
Da segnalare l’ottimo ingresso di Jonathan Rowe, che va vicinissimo al gol per quattro volte: può guadagnarsi un posto da titolare da trequartista.
Finisce 4-0, con il Bologna che conquista tre punti fondamentali e sale a 10.
Napoli-Genoa, rimonta azzurra firmata Anguissa e Hojlund – Serie A: emozioni e colpi di scena nella sesta giornata
Si prosegue alle 18:00 con Napoli-Genoa.
I rossoblù vengono dallo 0-3 interno contro la Lazio, come gli azzurri reduci dal 2-1 esterno col Milan.
Ovviamente il Napoli ha un atteggiamento aggressivo: gli uomini di Conte vogliono tornare alla vittoria e pressano alto.
Il Genoa fatica a uscire e soffre nella prima mezz’ora.
Al 33’, però, grazie a un contropiede fulmineo guidato da Norton-Cuffy, segna il Genoa.
I rossoblù passano con Ekhator, che mette dentro di tacco un cross perfetto di Norton-Cuffy.
Gran gol del classe 2006, al secondo centro in Serie A dopo quello della scorsa stagione contro l’Atalanta.
Spinge il Napoli immediatamente, vuole una reazione Conte, ma arriva un’altra doccia fredda.
Al 40’ si infortuna Lobotka: un pilastro fuori un mese, assenza pesantissima.
Continua a spingere il Napoli; si difende con tutti gli uomini il Genoa, ma al 57’ cade il muro rossoblù.
Cross di Spinazzola per Hojlund che viene anticipato: palla che arriva ad Anguissa, che sul rimpallo insacca di testa, pareggiando.
Il Genoa non ha spazi, non riesce a uscire, e dopo un palo e tante occasioni sprecate il Napoli al 75’ passa in vantaggio.
Calcia fortissimo Anguissa da fuori, respinge Leali, Hojlund sulla ribattuta segna il gol che fa esplodere il Maradona: terzo gol in tre giorni dopo la doppietta in Champions.
Non riesce a chiuderla il Napoli; il Genoa è riversato nella metà campo partenopea ma fallisce ogni tentativo: finisce 2-1, il Napoli torna alla vittoria.
Juventus-Milan, equilibrio e occasioni sprecate dal dischetto
Ultima partita del sesto turno di Serie A è Juventus-Milan, big match che finisce a reti bianche, dopo uno scialbo 0-0.
Il primo tempo è bloccato, con le due squadre che si limitano a girare il pallone senza mai trovare il varco giusto.
Non ci sono grandi occasioni; il pallone lo tiene più il Milan, che con Gimenez prova il tiro, senza impensierire la difesa bianconera.
La Juventus tiene bene le marcature, senza spunti d’attacco, con David mai nel vivo del gioco: una Juventus senza punti di riferimento.
A inizio ripresa si alzano i ritmi, con Maignan che fa una super parata su Gatti, negando l’1-0 alla Juventus.
Pochi minuti dopo, al 53’, c’è calcio di rigore per il Milan.
Kelly atterra fallosamente Gimenez in area, causando il penalty.
Sul dischetto Pulisic: l’americano spiazza Di Gregorio ma calcia alto, di poco sopra l’incrocio.
Al 70’ entra Leao; con lui il Milan alza ancora il baricentro, chiudendo la Juventus nella propria metà campo.
Il portoghese sciupa due occasioni enormi, una al 73’ e una al 90’.
Finisce 0-0: il Milan sale a 13, superato da Napoli e Roma a 15, mentre la Juventus va a 12, a pari con l’Inter e a tre punti dalla vetta.
Flavio Bussoletti
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