Ilaria Salis: Meloni a colloquio con Orban Tajani precisa “Non è il governo ungherese che fa i processi” e Lollobrigida si trincera dietro un no comment
da corriere.it
Nel contesto diplomatico ed emotivo generato dal caso della maestra italiana Ilaria Salis, detenuta in Ungheria dal febbraio dell’anno scorso, le reazioni politiche e diplomatiche italiane si susseguono. Con crescente attenzione e tensione. La premier Giorgia Meloni ha avuto una conversazione con il primo ministro ungherese Victor Orban. Focalizzando l’attenzione sul caso di Salis e ribadendo il rispetto per l’indipendenza della magistratura ungherese.
Le iniziative diplomatiche italiane
In seguito alle iniziative intraprese dal governo italiano, il Segretario Generale della Farnesina, l’ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato l’incaricato d’Affari della Repubblica di Ungheria. Per ribadire la contrarietà dell’Italia alle modalità di detenzione di Salis. Particolarmente delicate dopo che è stata condotta in aula legata a mani e piedi e tenuta alla catena.
La posizione del ministro degli Esteri Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, pur riconoscendo trattamenti inammissibili verso Salis, ha temperato le accuse al governo ungherese. Sottolineando che la magistratura è responsabile dei processi e non il governo. Tajani ha dichiarato che l’Italia può soltanto fare proteste e chiedere il rispetto del trattamento del detenuto.
Le reazioni caute degli altri membri del governo
Anche il ministro Francesco Lollobrigida si è espresso con cautela, affermando di non aver visto le immagini e quindi di non poter commentare. Il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, ha mostrato compassione per il trattamento riservato a Salis ma ha sottolineato che ogni Paese ha il diritto di punire come desidera.
La richiesta di informativa urgente in Parlamento
Forza Italia e Lega hanno sostenuto la richiesta di informativa urgente in Parlamento avanzata dalle opposizioni, mentre Fratelli d’Italia non ha ancora preso posizione.
La situazione personale di Ilaria Salis
Il padre di Ilaria Salis ha espresso preoccupazione per l’evoluzione del caso, sottolineando la necessità di riportare la figlia a casa. Salis, attualmente detenuta in un carcere duro in Ungheria, ha denunciato le difficili condizioni carcerarie e il trattamento inumano subito.
La prospettiva della concessione dei domiciliari
Si prospetta la possibilità di concedere i domiciliari a Salis in Italia, con il supporto dell’ambasciatore ungherese Manuel Jacoangeli, sebbene fonti diplomatiche ungheresi abbiano rifiutato di commentare la situazione.
La controversia riguardante il video dell’aggressione
Al centro della vicenda c’è un video che accuserebbe Salis di aver partecipato a un’aggressione. Tuttavia, la difesa sostiene che Salis si dichiara innocente e non si riconosce nel video.
Il dibattito sui diritti umani in carcere
Gli avvocati di Salis stanno cercando di dimostrare che il regime carcerario in Ungheria viola i diritti umani, sottolineando le difficili condizioni in cui è detenuta Salis e il trattamento degradante che ha subito.
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