Stop al Decreto Crescita nel calcio italiano Lotito attacca: “Bella fesseria”
La decisione del Consiglio dei Ministri: fine delle agevolazioni fiscali nel calcio
La recente decisione del Consiglio dei Ministri di abolire la proroga del Decreto Crescita, precedentemente inclusa nella bozza del Milleproroghe, ha causato notevole agitazione nel mondo calcistico italiano. A partire dal primo gennaio, i club della Serie A non potranno più beneficiare degli sgravi fiscali previsti da questa normativa.
Lotito critica aspramente: “Un errore che danneggerà club come Juve, Milan e Roma”
Claudio Lotito, Senatore e presidente della Lazio, ha espresso forti critiche riguardo a questa decisione in un’intervista a notizie.com. Ha dichiarato: “È stata compiuta una bella e grande fesseria. Vedranno che tipo di errore è stato commesso. Non va bene, anche perché lo Stato non riceverà più quei soldi. È meglio avere uno straniero che paga le tasse in Italia rispetto a uno che non lo fa. Voglio vedere chi verrà ora, un’ottima idea. In questo modo, il nostro campionato perderà competitività. L’anno scorso, abbiamo avuto tre squadre nelle finali europee; adesso, vedremo cosa succederà. Le prossime squadre che parteciperanno alla Champions saranno indicate dall’Aic (Associazione italiana calciatori, ndr), coloro che hanno fatto di tutto per farla soccombere”.
Responsabilità del Ministro dello Sport Abodi: Lotito solleva dubbi
Lotito ha poi affrontato la questione delle responsabilità del Ministro dello Sport Abodi, affermando: “Risulta che il Ministro Abodi abbia garantito una proroga di due mesi, ma anche quella è saltata. Sono amareggiato? Mah, le cose che non seguo personalmente, seguono un certo corso. Nel caso specifico, giuro, non conosco i fatti. Vedremo.”.
Preoccupazioni per i grandi club italiani: Milan, Juve e Roma nella tempesta
La dichiarazione di Lotito ha assunto toni decisi quando ha sottolineato: “Problemi con la Lazio? Assolutamente no, la Lazio ha i suoi contratti. Il vero problema è che questa situazione danneggerà alcune società, tra cui grandi club come il Milan, la Juve e anche la Roma. Bisogna considerare che il campionato perderà di competitività ora, è certo. Vedremo come gestiranno la situazione coloro che erano contrari a questa decisione. L’Aic, ad esempio, era contraria e ha fatto dichiarazioni talmente infondate e prive di logica, come il fatto che questo decreto minaccia la crescita dei giovani talenti italiani. Ma far giocare i quattordicenni in prima squadra? Per favore, basta con queste assurdità. Preistoria? Sì, forse nel calcio, ma sono ancora lì… vedremo.”.
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