“Love and Monsters” la recensione del film
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“Love and Monsters” la recensione del film
“Love and Monsters” la recensione del film
Disponibile su Netflix
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Regia: Michael Matthews
Cast: Dylan O’Brien, Jessica Henwick, Dan Ewing, Ariana Greenblatt, Michael Rooker, Ellen Hollman, Melanie Zanetti, Damien Garvey, Bruce Spence
Genere: Avventura, commedia, azione, fantascienza
Durata: 109 minuti
Voto: ♥♥♥ (su 5)
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“Love and Monsters” si rende conto fin da subito che cose banali come la fine del mondo sembrano molto attuali in questo momento storico. Quindi, introduce l’apocalisse con quell’atteggiamento un po’ indifferente di chi sa di non avere nulla di originale da offrire. Ciò pone le basi per un’avventura divertente – anche se a tratti deludente – piena di ammiccamenti consapevoli e una buona dose di passione. Ah, e ci sono alcuni giganteschi insetti mutanti.
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Joel (Dylan O’ Brien) vive sottoterra con un gruppo di altri sopravvissuti e insieme fanno del loro meglio per sopravvivere. Questo dopo che un incidente dovuto ad un asteroide distrugge il 95% della vita umana e trasforma il mondo in superficie in un inferno. Il protagonista ha recentemente stabilito un contatto radio con la sua ex fidanzata adolescente Aimee (Jessica Henwick), che vive in un altro bunker a 85 miglia di distanza. Per trovare la felicità e il suo posto nel nuovo mondo, Joel lascia i confini della sua casa e inizia un pericolo viaggio fuori dal club dei cuori solitari.
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L’impostazione è troppo schematica e anche un po’ stridente. Ma il regista Michael Matthews fa del suo meglio per bilanciare l’avventura, la fantascienza e la leggerezza. La sceneggiatura è carica di retorica e piena di rimandi fantascientifici post-apocalittici (da “Zombieland” a George Miller). Riferimenti importanti, che aiutano a donare leggerezza all’intera operazione, anche quando Joel fa saltare in aria dei lombrichi troppo cresciuti. O si impegna in un contatto visivo prolungato con un granchio gigante. A volte ci si sente inquieti, perché si vorrebbe capire (senza riuscirci) dove il film voglia andare davvero a parare, ma “Love and Monsters” ha il grande merito di non perdere mai il suo senso del divertimento.
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O’Brien è bravo, perché riesce a mostrare Joel come qualcosa di più di un atipico debole, romanticamente frustrato della ‘generazione Z’. Tira fuori dal suo personaggio una vulnerabilità che lo rende simpatico agli occhi del pubblico, evitando anche l’effetto macchietta. E’ il migliore nel cast, ed è per questo messo sempre in primo piano durante i momenti maggiormente emotivi del film. Ma la performance di O’Brien soffre per un gruppo di attori di contorno decisamente sottotono. La sua connessione con Aimee, in particolare, sembra più inevitabile che genuina. Tanto che una breve scena con Joel ed un robot si rivela molto più toccante di qualsiasi momento tra i due protagonisti umani.
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Il dettaglio e l’attenzione visiva in “Love and Monsters” merita un elogio speciale. La scenografia e la produzione si integrano perfettamente con le creature e il campo di battaglia devastato dal disastro, che costituisce quasi tutta l’ambientazione del film. Matthews ottiene questo con pochissimo budget, un’impresa senz’altro meritoria. E’ un esempio di qualità e ciò accade quando un film indipendente riceve il sostegno finanziario necessario per arrivare al grande pubblico, peraltro con merito.
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A livello di temi, purtroppo, il film sembra un po’ vuoto e ovvio. Non aiuta, in tal senso, l’eccessiva insistenza nel ricorrere a continue citazioni di film apocalittici precedenti. Però “Love and Monsters” è abbastanza divertente e consapevole da superare qualsiasi debolezza narrativa. I due protagonisti si distinguono entrambi all’interno del cast in un film che affronta la fine del mondo con un senso di divertimento e meraviglia. Una ventata d’aria fresca, in un momento in cui la sensazione di disastro è avvertita troppo da vicino da tutti.
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